La
European High Performance Computing Joint Undertaking (EuroHPC JU) è un’entità giuridica che, creata nel 2018 con sede in Lussemburgo, eroga
finanziamenti con l’obiettivo di implementare in Europa
supercomputer per “calcoli exascale”, in grado di eseguire più di un miliardo di miliardi (10
18) di operazioni al secondo e sviluppare tecnologie innovative e applicazioni di supercalcolo.
La EuroHPC JU ha raggiunto l’
autonomia nel settembre 2020, il che significa che è l’unica responsabile delle sue operazioni, e ha la capacità di attuare il proprio bilancio sotto la direzione del suo direttore esecutivo.
Consentendo all’Unione Europea e ai paesi partecipanti di
coordinare i propri sforzi e unire le proprie risorse per diventare un leader mondiale nel calcolo ad alte prestazioni (HPC), la EuroHPC JU mira a fornire
soluzioni informatiche, a migliorare la cooperazione nella ricerca scientifica avanzata, a rafforzare la competitività industriale e a garantire l’
autonomia tecnologica e digitale europea.
Gli strumenti finanziari
Per sviluppare e mantenere un
ecosistema europeo di supercalcolo innovativo, la EuroHPC JU fornisce strumenti finanziari per
stimolare l’industria tecnologica (da quella di processori a bassa potenza a quella di software e middleware, e la loro integrazione nei sistemi di supercalcolo) e per
mettere a disposizione le risorse di supercalcolo in molte aree applicative per un numero elevato di utenti pubblici e privati, comprese le piccole e medie imprese.
Attraverso il suo programma di ricerca e innovazione si stanno rafforzando le
conoscenze europee nelle tecnologie HPC e si sta colmando il
divario di competenze digitali, e grazie alla rete di centri di competenza HPC nazionali si agisce
a livello locale per facilitare l’accesso alle opportunità in diversi settori industriali, offrendo soluzioni su misura per un’ampia varietà di utenti.
In questa direzione va lo
stanziamento di 17,7 milioni di euro come risorsa che il
Ministero dello Sviluppo economico (Mise) mette a disposizione per finanziare progetti innovativi di imprese italiane nel campo del supercalcolo e dell’elaborazione dati attraverso microprocessori ad alto livello tecnologico.
I destinatari dei finanziamenti
La misura si rivolge alle
imprese che sono già state selezionate nell’ambito delle due call emanate nel corso del 2020 dalla EuroHPC JU, in accordo con la strategia industriale dell’Unione europea.
Le risorse sono destinate ad erogare
finanziamenti agevolati a sostegno di progetti di ricerca e sviluppo in forma congiunta da parte di PMI (singole o aggregate attraverso la fora di “contratto di rete”) e organismi di ricerca.
Le domande devono essere inviate in forma esclusivamente telematica all’indirizzo di posta elettronica certificata
dgiai.div07@pec.mise.gov.it entro le ore 24:00 del giorno 8 settembre 2021, completa di tutta la
documentazione richiesta pena l’irricevibilità.
Criteri e agevolazioni
Il Mise analizzerà le domande e assegnerà un punteggio valutando le
caratteristiche del soggetto proponente (stabilite attraverso l’analisi della sua capacità tecnico-organizzativa, la qualità delle collaborazioni con organismi di ricerca e la sua solidità economico-finanziaria) e la
qualità della proposta progettuale (con riferimento alla chiarezza e pertinenza degli obiettivi presentati, qualità ed efficienza dei risultati attesi, impatto del progetto, interesse industriale e potenzialità di sviluppo). Valuterà inoltre la capacità di generare un miglioramento dell’
impatto ambientale e sociale e di essere efficace nello sfruttamento e la disseminazione dei risultati del progetto.
I progetti devono prevedere
spese non inferiori ai 2 milioni e non superiori ai 20 milioni di euro, e in caso di parità di punteggio tra più progetti, prevale il progetto con il minor costo presentato.
Le
agevolazioni sono erogate dal Mise stesso, sulla base delle richieste avanzate periodicamente dagli aventi diritto, in
non più di cinque soluzioni, più l’ultima a saldo, in relazione a stati di avanzamento del progetto.
L’ammontare complessivo delle erogazioni, effettuate a stato avanzamento lavori ovvero a titolo di anticipazione,
non può superare il 90% del relativo importo concesso o del relativo importo spettante, se inferiore. Mentre il
residuo 10% delle agevolazioni viene
erogato a saldo.