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Ingegneria robotica e dell’automazione: dove studiare in Italia?

Dalla visione di Asimov alla meccatronica: esplorando i percorsi universitari italiani per la formazione di ingegneri nell'automazione industriale e nella progettazione robotica. E con quali sbocchi lavorativi?
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Ingegneria robotica e dell’automazione: dove studiare in Italia?

La radice linguistica di “robot” è la parola ceca usata per dire “lavoro” e nel labirinto dell’ingegno umano, la robotica è qualcosa di più. Si staglia come una scienza intraprendente, un universo di pensieri e ingranaggi intrecciati con abile maestria. Fu Isaac Asimov, il padre delle tre leggi della robotica e dei robot positronici, a gettare le prime pietre su questo sentiero della conoscenza. Nei suoi racconti di fantascienza che danzarono sulla carta nei frastagliati anni Quaranta, egli delineò un futuro di macchine e uomini al quale ci stiamo, a nostro modo, avvicinando. Nell’arena industriale, essi si ergono come compagni d’opera, sostituendo o assistendo l’uomo nelle fatiche più ardue o delicate o in quelle più noiose. In campo industriale, spesso sostituiscono o aiutano l’uomo nei lavori più pesanti o precisi oramai da decenni. In questo settore le macchine non hanno fattezze umane ma c’è un’intera branca della scienza che sviluppa umanoidi di vario tipo. Ci sono poi i robot di servizio, educativi, d’intrattenimento ma anche militari e relativi alla domotica della casa. Infine, i robot salvano anche delle vite, la medicina e la chirurgia, infatti, rappresentano un campo in pieno sviluppo. Nel percorso verso l’eccellenza ingegneristica, l’approccio ai campi dell’ingegneria robotica e dell’automazione richiede un impegno graduale e mirato.

Dove studiare in Italia ingegneria robotica?

In Italia, tre importanti centri di eccellenza in robotica emergono a Genova, Pisa e Napoli. L’Università degli Studi di Genova ospita il rinomato corso di laurea internazionale EMARO (European Master on Advanced Robotics), attivo da oltre dieci anni e interamente condotto in lingua inglese. Questo programma si distingue per la sua collaborazione con istituzioni in tutto il mondo, tra cui Nantes, Valencia, Varsavia, Shanghai, Giappone e Thailandia.

A Pisa, il Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Robotica e dell’Automazione è focalizzato sulle conoscenze scientifiche e tecnologiche relative all’automazione di sistemi e processi, nonché alla robotica industriale, mobile e di servizio sociale.

L’Università degli Studi di Napoli Federico II offre un corso in Ingegneria dell’Automazione e Robotica, con un’enfasi particolare sui software di controllo dei robot.

Inoltre, vi sono corsi di alta specializzazione attivi presso l’Università La Sapienza di Roma, il Politecnico di Milano e il Politecnico di Torino, rispettivamente in Artificial Intelligence and Robotics, Ingegneria dell’Automazione e Ingegneria Meccatronica.

Un esempio unico è rappresentato dal Corso di Laurea in Ingegneria Cibernetica presso l’Università di Palermo, attivo dal 2015-2016, che appartiene al Dipartimento di Energia, Ingegneria dell’Informazione e Modelli Matematici.

La maggior parte di questi corsi è condotta interamente in lingua inglese, riflettendo la vastità della letteratura disponibile in materia e la forte vocazione internazionale degli studi di robotica e automazione.

Da notare che la robotica può rientrare sia nell’ambito della laurea in Ingegneria dell’Automazione (LM-25) che in quella di Ingegneria Informatica (LM-32). Inoltre, tematiche specifiche della robotica vengono approfondite anche nei corsi di Ingegneria Meccatronica e Biomedica.

Per fornire un assaggio dell’ampia panoramica delle facoltà presenti in Italia, si propone in fondo all’articolo un elenco delle facoltà dedicate nei principali atenei. 

Materie di studio

Il laureato in Ingegneria Robotica e dell’Automazione è tenuto ad acquisire un insieme di competenze essenziali, finalizzate alla promozione dell’innovazione e allo sviluppo sia della produzione che della progettazione avanzata, della pianificazione, della programmazione e della gestione di sistemi complessi.

L’obiettivo primario è quello di coltivare una “forma mentis” caratteristica dell’ingegneria sistemica, in grado di impiegare le proprie conoscenze e metodologie per identificare e risolvere le problematiche presenti in svariati settori applicativi. Tale formazione consente, inoltre, di elaborare e mettere in atto soluzioni innovative in un contesto di ricerca e sviluppo.

Alcuni degli esami che un laureando dovrà affrontare nell’arco della carriera sono:

  • Probabilità e Processi Stocastici
  • Teoria dei sistemi e del controllo
  • Meccanica dei robot
  • Dinamica dei veicoli
  • Sistemi Subacquei
  • Sistemi di Guida e Navigazione
  • Robotica Aerospaziale.

Allo scopo di raggiungere, tra gli altri, i seguenti obiettivi:

  • Comprendere e applicare la teoria dell’identificazione e del controllo robusto
  • Progettare e controllare robot industriali e pianificare le traiettorie di robot multipli mobili
  • Pianificare con strategie avanzate di guida il moto di veicoli cooperanti multipli
  • Scrivere modelli e progettare controllori per applicazioni sanitarie
  • Comprensione della dinamica di autoveicoli
  • Applicazioni di comunicazione, sorveglianza e controllo a sistemi subacquei

Prospettive di lavoro

Un laureato in una delle facoltà sopra citate potrà progettare sistemi di controllo, sistemi di monitoraggio e gestione (inclusi strumenti software) per l’automazione industriale in imprese elettroniche, elettromeccaniche, aeronautiche e aerospaziali, chimiche e informatiche. Inoltre si occuperà della realizzazione di architetture complesse, di sistemi automatici, di processi e d’impianti per l’automazione che integrino componenti informatici, apparati di misura, trasmissione e attuazione.

Piccole e medie imprese e istituti di ricerca che svolgano attività avanzata nella progettazione sistemistica e integrata, a livello nazionale e internazionale sono solo una delle possibilità. Infatti è possibile applicarsi nei servizi d’integrazione e automazione di sistemi nella pubblica amministrazione e nei servizi di pubblica utilità o svolgere la libera professione avviando start-up innovative nei vari settori di sviluppo.

Il 95% degli studenti è occupato ad appena due mesi dal titolo. Le chances d’impiego sono molteplici e in tutto il mondo. Il settore dei robot collaboratori a casa e in fabbrica, dotati d’Intelligenza artificiale e sempre più simili agli umani, è l’ultima frontiera; bisogna farsi trovare pronti a cogliere le molteplici opportunità.

In quali atenei si studia ingegneria robotica e dell’automazione?

Di seguito l’elenco degli Atenei e link ai percorsi formativi:

Università degli Studi di BOLOGNA:
Automation Engineering/Ingegneria dell’automazione
Università degli Studi di BRESCIA:
Ingegneria dell’Automazione Industriale
Università della CALABRIA:
Robotics and Automation Engineering
Università degli Studi di CATANIA:
Automation Engineering and Control of Complex Systems (Ingegneria dell’automazione e del controllo dei sistemi complessi)
Università degli Studi di FIRENZE:
Ingegneria Elettrica e dell’Automazione
Università degli Studi di GENOVA:
Robotics Engineering – Ingegneria della Robotica
Politecnico di MILANO:
Ingegneria dell’automazione
Università degli Studi di NAPOLI Federico II:
Ingegneria dell’automazione

Ingegneria dell’automazione e robotica
Università degli Studi di PADOVA:

LM Ingegneria dell’Automazione
Ingegneria dell’Automazione e dei Sistemi
Ingegneria meccatronica
Università degli Studi di PALERMO:
Laurea in Ingegneria Cibernetica
Università degli Studi di PAVIA:
Industrial Automation Engineering – Ingegneria dell’Automazione Industriale
Università di PISA:
Corso di Laurea in Ingegneria Robotica e dell’Automazione
Università degli Studi di ROMA “La Sapienza”:
Corso di Laurea in Artificial Intelligence and Robotics
Control Engineering
Università degli Studi di ROMA “Tor Vergata”:
Ingegneria dell’Automazione
Politecnico di TORINO:
Ingegneria Meccatronica

 

Per essere aggiornati sui corsi di studio si consiglia la consultazione del portale del MIUR Universitaly.

Leggi anche: Ingegneria aerospaziale in Italia: cosa si studia e dove farlo

Articolo pubblicato il 23.07.2018 – aggiornato il 18.04.2024 e il 26.08.2024

 

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