Ingegneria

Certificato Idoneità Statica alla luce delle Ntc18: la conoscenza del patrimonio edilizio

In attesa di novembre 2020, ricapitoliamo i contenuti del Certificato di idoneità statica (Cis)
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Certificato Idoneità Statica alla luce delle Ntc18: la conoscenza del patrimonio edilizio

Il costruito esistente rappresenta un punto nevralgico e di non semplice accertamento. Questo considerando anche l’aggiornamento delle norme tecniche delle costruzioni (Ntc18), documento normativo di riferimento. In che modo il recupero e la riqualificazione del patrimonio immobiliare e le nuove norme tecniche in cui si inserisce il Certificato di idoneità statica (Cis)?

Andiamo con ordine: innanzitutto, a conferma dei vantaggi degli interventi di risanamento sull’esistente, vi sono diverse soluzioni di natura fiscale ed incentivante:

In questo panorama si inseriscono le Ntc18, a cui corrispondono le responsabilità del tecnico circa l’efficacia dell’intervento che, al capitolo 8 “Costruzioni esistenti”, individua le seguenti tipologie di interventi:

  • locale;
  • di miglioramento;
  • di adeguamento.

La valutazione della sicurezza

Le tre diverse tipologie di intervento hanno come comune denominatore la valutazione della sicurezza che, nel caso delle costruzioni esistenti  si traduce nei due coefficienti (§8.3):

  • ζE: definito come il rapporto tra l’azione sismica massima sopportabile dalla struttura e l’azione sismica massima che si utilizzerebbe nel progetto di una nuova costruzione sul medesimo suolo e con le medesime caratteristiche (periodo proprio, fattore di comportamento. Il parametro di confronto dell’azione sismica da adottare per la definizione di ζE è, salvo casi particolari, l’accelerazione al suolo ag S.
  • ζv,i, definito come il rapporto tra il valore massimo del sovraccarico verticale variabile sopportabile dalla parte i-esima della costruzione e il valore del sovraccarico verticale variabile che si utilizzerebbe nel progetto di una nuova costruzione.

Pertanto, è ormai assodato che la statica di una costruzione non può prescindere dall’azione sismica e viceversa.

Ci deve essere mutualità nell’intervento nei confronti di entrambe le situazioni, per questo motivo riprendiamo i contenuti delle linee guida, redatte dalla Commissione Strutture dell’Ordine degli ingegneri di Milano, al fine di restituire il certificato idoneità statica richiesto dal regolamento edilizio del Comune.

Vita nominale ed utilizzo di una costruzione ordinaria

Le Ntc18 prevedono per una costruzione ordinaria una vita nominale di 50 anni, pertanto il costruito esistente supera questa quantità e subentrano le seguenti domande:

  1. La destinazione d’uso è rimasta invariata o vi sono stati dei cambiamenti nel corso della storia della costruzione?
  2. Qual è la vita residua di una costruzione e sotto quali condizioni?
  3. Quali interventi di riparazione, miglioramento o adeguamento è corretto prevedere?

Per rispondere a queste domande, che sono solo esemplificative e non esaustive, occorre intraprendere il percorso di conoscenza, fondamentale e primario qualunque sia l’approccio:

  1. agibiltà post sisma (compilazione scheda Aedes);
  2. requisiti statici nei confronti della destinazione d’uso attuale e futura;
  3. requisiti sismici nei confronti della destinazione d’uso attuale e futura.

L’approccio delle Ntc18, delle linee guida per la redazione del Cis e la compilazione delle schede di vulnerabilità o di agibilità post sismica partono sempre dalla conoscenza: più o meno approfondita dipende dalla disponibilità delle informazioni storiche e reperibili.

Certificato di idoneità statica-Cis di primo livello e calcolo del relativo compenso

E’ da eseguire su tutte le costruzioni (da cielo a terra) che abbiano più di 50 anni ed il certificato è redatto attraverso un’attività speditiva che prevede:

  1. Analisi storico critica;
  2. Definizione dell’organismo strutturale primario (potrebbe essere utile lo svolgimento di una campagna termografica);
  3. Interazioni con fattori esterni al fabbricato;
  4. Sopralluoghi interni (ove possibile);
  5. Sopralluoghi esterni;
  6. Analisi visiva dello stato generale.

A questo seguono note relative allo stato di sofferenza degli elementi appartenenti all’organismo strutturale primario, nonché sugli elementi accessori al rischio e gli interventi che hanno provveduto alla trasformazione della costruzione.

A supporto del tecnico incaricato di redigere il Cis di primo livello, sono state messe a disposizione le linee guida per il compenso.

Nel caso l’esito sia negativo occorre procedere alla verifica di secondo livello che prevede un maggiore approfondimento.

Certificato di idoneità statica: verifiche di secondo livello

Le verifiche di secondo livello sono necessarie qualora le verifiche di primo livello abbiano dato esisto negativo. Consistono, nient’altro, in quanto previsto dalle Ntc18 al  §8.3.

Il calendario del Cis e la piattaforma di presentazione

E’ on line la sezione del sito dell’Ordine degli Ingegneri di Milano in cui è possibile eseguire il deposito del Certificato di Idoneità Statica (CIS) di cui all’art. 11.6 del Regolamento Edilizio del Comune di Milano.

Da questa pagina, una volta eseguito il login al portale, è possibile accedere alla sezione del sito in cui caricare i documenti che costituiscono la certificazione. Il documento che sarà caricato dovrà rispettare  le istruzioni contenute nelle Linee Guida alla compilazione del CIS, pubblicate dal Comune di Milano con determina dirigenziale PG 598576 del 25/11/2016 .

Con l’adozione del PGT, avvenuta in data 15 ottobre 2019, il Comune proroga al 26 novembre 2020 la scadenza del deposito dei CIS per gli immobili più vecchi di 50 anni senza collaudo statico; rimane invariata la scadenza del 26 novembre 2024 per gli immobili più vecchi di 50 anni dotati di collaudo statico.

Per maggiori informazioni è possibile consultare l’Agenzia delle entrate: le detrazioni per interventi antisismici

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