Innovazione

Sanità, tecnologia e soluzioni per sconfiggere il Coronavirus

La sanità è strettamente legata all’evoluzione degli sviluppi tecnologici, e mai come in questo momento il futuro dell’innovazione dovrà essere presente
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Sanità, tecnologia e soluzioni per sconfiggere il Coronavirus

La lente di ingrandimento che improvvisamente è stata impugnata dagli eventi per scrutare a che punto è la Storia sta evidenziando da un lato i deficit di sistemi (sociali, economici, politici e della sanità), dall’altro una grande disponibilità di risorse e di inventiva.

Il settore della sanità, portato al massimo delle sue capacità, è quello che maggiormente sta attirando l’attenzione. Non solo da parte di esperti del settore, ma anche di chiunque dell’area tech possa fornire soluzioni e sistemi, a soccorso dell’emergenza Covid19.

La sanità, si sa, è in continua evoluzione, allo stesso passo degli sviluppi tecnologici, dagli anestetici e gli antibiotici agli scanner per imaging a risonanza magnetica, alla radioterapia. Fino a qualsiasi dispositivo necessario tanto per la chirurgia ordinaria quanto per quella d’urgenza.

Healthcare & Technology

L’innovazione tecnologica continuerà quindi a trasformare l’assistenza sanitaria, ma il fattore umano sarà quello decisivo per la guida a tutte le nuove scoperte.

È infatti proprio questo fattore umano che è riuscito ad attivare i tycoon di mezzo mondo (ma soprattutto americani) in soccorso della pandemia che sta colpendo l’intero pianeta.

Tim Cook, Mark Zuckerberg, Elon Musk. Sono solo alcuni dei nomi di spicco che hanno messo a disposizione non solo capitali, ma anche strutture che possono riconvertirsi in aiuto, ad esempio, degli ospedali.

Innovazione in sanità: i ventilatori di Elon Musk

Lo scorso venerdì 20 marzo, Ezekiel Emanuel, oncologo e bioeticista americano, membro del Center for American Progress e vice rettore dell’Univerisità della Pennsylvania, ha dichiarato che Elon Musk in circa 8-10 settimane avrebbe avviato la produzione di 1000 ventilatori polmonari nelle sue fabbriche Tesla e SpaceX, e già distribuito 250.000 maschere N95.

Sebbene la situazione negli Stati Uniti non sia mai sembrata così grave come oltrove in Europa o in Asia, il collo di bottiglia alla sanità che si sta adesso creando non potrà che beneficiare di forniture mediche come queste.

In attesa che questo aiuto diventi di fatto concreto sui professionisti medici e sull’assistenza ai pazienti il supporto di Musk è già sicuramente accolto con molta gratitudine.

I casi Siare, FCA, Ferrari…

La situazione in Europa, e in particolare sul territorio italiano, non è priva di simili cordate di aiuto.

Gianluca Preziosa, direttore della Siare – unica società italiana a produrre ventilatori polmonari – ha rilasciato un’intervista alla testata Industria italiana in cui afferma che l’azienda è chiamata a una missione (quasi) impossibile. “Sono 500 ventilatori polmonari al mese per quattro mesi, da una media di 150 in tempi normali. Lo sforzo è titanico. Sono numeri abnormi: consideri che il mercato mondiale della nostra nicchia è fatto di 35mila pezzi all’anno.”

Ma anche qui vengono in soccorso due colossi, FCA e Ferrari.

Precisa, comunque, Preziosa: “Alla Ferrari non costruiremo i ventilatori polmonari. […] La collaborazione che si prospetta è volta ad aumentare le produzioni, ma sempre qui, nella sede della Siare. Ringrazio il gruppo FCA e Ferrari per l’aiuto. Insieme si vince”.

… e Decathlon

Grande prova di rapidità d’azione per l’azienda francese di retail sportivo Decathlon, che grazie all’intuito e alla collaborazione con il Politecnico di Milano e Isinnova fornirà 10.000 maschere da snorkeling Easybreath alle regioni italiane.

Un brevetto della società Isinnova trasformerà le maschere in respiratori per la terapie sub-intensive, in grande debito di apparecchiature.

L’idea è del dott. Renato Favero, ex primario dell’ospedale di Gardone Valtrompia, che ha utilizzato una sua maschera personale in un momento di emergenza.

In breve tempo è entrata in scena Decathlon, produttrice e distributrice della maschera Easybreath.

L’azienda si è resa immediatamente disponibile, e sono state valutate le modifiche da fare necessariamente per riuscire a collegare la maschera al respiratore.

Isinnova ha interpretato la richiesta e ha brevettato la valvola Charlotte, che verrà stampata in 3D.

In un comunicato della società si specifica, però, che: “L’idea si rivolge a strutture sanitarie e vuole aiutare a realizzare un maschera d’emergenza nel caso di una conclamata situazione di difficoltà nel reperimento di fornitura sanitaria ufficiale, solitamente impiegata. Né la maschera né il raccordo valvolare sono certificati e il loro impiego è subordinato a una situazione di cogente necessità”.

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