Ingegneria
Tunnel del Monte Bianco, prima mini chiusura per l’adeguamento
La riapertura al traffico veicolare del Frejus dopo la frana del 27 agosto consente l'avvio dei lavori per il tunnel del Monte Bianco, in un primo momento rinviati
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Il 4 settembre 2023 il tunnel del Monte Bianco, che collega l’italiana Courmayeur alla francese Chamonix, era destinato a chiusura fino al 19 dicembre 2023. La concomitanza della frana del Frejus del 27 agosto in un primo momento aveva portato le autorità italiane e francesi a rinviare la chiusura di un anno. Ma sabato 9 settembre il tunnel autostradale del Frejus, tra Italia e Francia è stato riaperto a tutti i veicoli, nei due sensi di circolazione, come annunciato dalla Sitaf, la società che gestisce il traforo oltre che l’autostrada Torino-Bardonecchia. Resta ancora chiusa la ferrovia internazionale sulla quale transita l’alta velocità Milano-Torino-Parigi.
Questo cambio di programma ha inciso sulle scelte della Conferenza Intergovernativa per i lavori nel tunnel del Monte Bianco. I lavori di manutenzione del traforo del Monte Bianco tra l’Italia e la Francia inizieranno nei prossimi giorni e dureranno 7 settimane, come annunciato dal ministro francese ai Trasporti, Clément Beaune.
Il cambio di programma, oggi rientrato, prevedeva lo spostamento all’autunno 2024 dell’inizio lavori. Questo a causa della grave frana che, caduta sul versante francese, ha colpito il trafficato e strategico traforo del Frejus nel corso dell’ondata di forte maltempo di fine agosto. Il valico piemontese che unisce Bardonecchia a Modane, tra l’alta Valle di Susa e la Moriana, è stato temporanemente chiuso, con il traffico dirottato proprio verso il Monte Bianco, sollevando non poche perplessità sull’opportunità di avviare i lavori valdostani con il calendario prestabilito. Il tunnel del Frejus è la principale alternativa soprattutto per il traffico pesante, assorbendone il 90%.
Con il San Bernardo, una rete delicata
L’avvicinarsi della prima chiusura totale del Monte Bianco sarebbe giunta in un momento delicato anche per la situazione del vicino Gran San Bernardo. Il 2023 vedrà limitazioni, sebbene parziali, anche al traffico di questo altro importante valico internazionale. Passando per 5.798 metri sotto l’omonimo colle, collega l’italiana Saint-Rhémy-en-Bosses alla svizzera Bourg-Saint-Pierre e attende lavori di adeguamento. Sarà completamente rifatto il solaio di ventilazione, danneggiato nel 2017 da un crollo che ne portò la chiusura completa per tre mesi, attraverso un cantiere in quattro tempi che prevede l’istituzione di un senso unico alternato da settembre a primavera, per quattro anni partendo dal 2023.Il raddoppio del Frejus
Lo spostamento di un anno dell’inizio dei lavori al Monte Bianco poteva essere un grande vantaggio in un’attesa buona notizia. Il 2023 dovrebbe infatti vedere completato il raddoppio del Frejus, con la seconda galleria parallela all’esistente. Avviato nel 2010, il completamento del progetto lo renderà la più lunga galleria europea a doppia canna, favorendo lo smaltimento del traffico temporaneamente dirottato dal Bianco.Impalcato e volte, una serie di importanti lavori per il Monte Bianco
Il tunnel del Monte Bianco nel corso del 2023 è già stato oggetto di lavori: tra aprile e giugno di quest’anno, è stato avviato il progressivo risanamento dell’impalcato stradale. Il traffico è stato interdetto con 25 chiusure notturne infrasettimanali e una di 30 ore, con riapertura completa a metà giugno. I lavori, organizzati in tre fasi, proseguiranno nelle primavere 2024 e 2025 ripetendo le stesse modalità. In ogni sessione verranno progressivamente sostituiti gli elementi di impalcato a sostegno della carreggiata, all’interno dei quali sono posati i canali di ventilazione. Insieme, gli adeguamenti di volta e impalcato rappresentano un complesso di lavori che, programmati in lunghi lassi temporali, la società concessionaria GEIE-TMB sta portando avanti per rendere questa infrastruttura nodale più sicura e durevole.
L’adeguamento delle volte deteriorate dall’acqua
La chiusura di settembre 2023 è la prima di una serie che nei prossimi 19 anni consentiranno di portare avanti importanti lavori di adeguamento di due tratti della sua volta lunga quasi 12 km. La seconda, originariamente in previsione nel corso dell’autunno 2024, avrebbe chiuso la fase preliminare di test attraverso cui sarebbe stata determinata la migliore metodologia per condurre gli interventi. La prima fase dei lavori, a oggi rimandati, consentirà l’adeguamento progressivo degli elementi in cemento armato costitutivi del guscio, deteriorati a causa delle infiltrazioni d’acqua. Le operazioni sono da mesi allo studio di un gruppo di lavoro che vede il dipartimento tecnico di GEIE-TMB affiancato anche dal Politecnico di Torino. È in previsione la realizzazione di una nuova impermeabilizzazione che, procedendo nel tempo per settori, si avvieranno dai primi due tratti di 600 metri di lunghezza complessiva. La chiusura totale, comunque paventata per i suoi effetti sul traffico transfrontaliero, è necessaria a causa dell’interruzione dell’operatività degli impianti di sicurezza.Un’infrastruttura strategica dal 1965
Il traforo del Monte Bianco viene realizzato tra 1957 e 1965, costruito congiuntamente da Italia e Francia. Fin da allora la sua galleria unica a doppio senso di marcia è uno dei principali collegamenti tra i due paesi, attraversato ogni anno da milioni di persone e tonnellate di merci, con tempi di percorrenza di 12 minuti a velocità di 60 km/h. Ha una lunghezza di 11,611 Km, partendo a 1.381 metri di altezza da parte italiana e a 1.271 metri sul versante francese. È alto 5,9 metri e ha una carreggiata larga 8, in cui corrono due corsie a cui si affianca un passaggio laterale. A regime conta un passaggio giornaliero medio di 4.600 veicoli, tra automobili e tir. Dalla sua realizzazione ha mantenuto queste caratteristiche, aggiornandosi ai nuovi standard nelle due dotazioni impiantistiche e di sicurezza. Oggi è sorvegliato da 157 telecamere, una rete di sensori tra anemometri, opacimetri e rilevatori di inquinanti, portali termografici, sistema di misurazione della velocità. Il complesso sistema fa capo a due postazioni di controllo. L’annunciato programma di chiusure previste per i prossimi anni è il più lungo dalla fine degli anni novanta. Nel 1999 un grave incendio rese necessari importanti lavori di riparazione e adeguamento che portarono alla sua chiusura totale del tunnel per 3 anni. Articolo pubblicato il 7 settembre 2023 – aggiornato l’11 settembre 2023