Ingegneria
Ponte sullo Stretto: il no di Legambiente
Si abbandoni l’inutile progetto del Ponte sullo Stretto, si punti davvero sulla cura del ferro con collegamenti veloci e frequenti in Calabria e Sicilia e con il resto della Penisola e si potenzi il trasporto via nave
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Il Ponte sullo Stretto di Messina sta emergendo come il grande obiettivo strutturale del neo ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini. Già dalla sua prima uscita pubblica nel mondo dei professionisti tecnici, nello specifico durante il 66esimo congresso nazionale degli Ingegneri, aveva ribadito la volontà di realizzare quest’opera. Tema al centro anche di una telefonata con la Commissaria Europea ai Trasporti Adina Valean.
Nei giorni successivi al congresso i vertici del CNI, ricevuti per una breve visita a Roma dal ministro, hanno nuovamente evidenziato piena e comune condivisione di intenti sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Oggi al ministero il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini si confronterà con i Presidenti di Regione Roberto Occhiuto e Renato Schifani e all’ordine del giorno ci sarà soprattutto il progetto di Ponte sullo Stretto, segno di un lavoro in progress sul tema.
Ponte sullo Stretto, Legambiente dice no
Ma ai tanti sì entusiasti per la realizzazione del Ponte sullo Stretto risponde un no motivato. È quello di Legambiente. “È davvero senza senso continuare a parlare di cattedrali nel deserto – ha sottolineato Stefano Cianfani, presidente di Legambiente – come il Ponte sullo Stretto di Messina. Il governo pertanto faccia marcia indietro e punti su quegli interventi che servono davvero al Paese e che permetteranno anche di accelerare la giusta transizione ecologica come chiesto dall’Europa. L’ipotetico Ponte di cui si parla da decenni – continua Cianfani – oltre a posizionarsi in una zona ad alto rischio geotettonico e sismico metterebbe a rischio la conservazione di ambienti marini, costieri ed umidi protetti e di eccezionale bellezza. Lo Stretto di Messina è, inoltre, punto di transito essenziale per le migrazioni di numerose specie ed è al centro di un importante sistema di aree protette. Chiediamo nell’interesse della collettività che Governo ed amministrazioni regionali dinnanzi alla gravità della crisi climatica ed ambientale, abbiano una visione strategica sul futuro per realizzare una reale transizione ecologica. Purtroppo il Ponte sullo Stretto di Messina, va in senso contrario”. Quella che serve quindi secondo Legambiente è una cura del ferro, un miglioramento delle infrastrutture ferroviarie interne della Sicilia e naturalmente un adeguamento strutturale nei porti, affinché i treni veloci possano raggiungere via nave l’isola senza le lunghissime rotture di carico che attualmente si verificano. Legambiente nella sua controproposta green alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina ha individuato quattro macrotemi:- abbandonare il progetto del Ponte sullo Stretto e rilanciare gli investimenti in collegamenti veloci e frequenti tra la Sicilia, la Calabria e il resto della Penisola;
- portare le Frecce nei collegamenti tra Palermo, Catania e Roma;
- potenziare il trasporto via nave lungo lo Stretto;
- rafforzare i collegamenti in treno da Reggio Calabria a Taranto e Bari, sia quelli passeggeri con nuovi collegamenti diretti tramite le Frecce, che quelli merci.