Navi da crociera, e non solo. L’economia marittima, e quella dei porti italiani, sta cambiando. Verso quale direzione sta andando? Ecco alcuni scenari emersi all’Italian Cruise Day e nel corso di altri importanti eventi dedicati alle imbarcazioni
Dal 4 al 10 ottobre si è tenuta a Genova la quinta edizione della
Genoa Shipping Week, con svolgimento in presenza e contemporaneamente in streaming, con un’agenda che ha offerto spazi per temi di vari settori quali i trasporti, la pesca, la finanza, la sostenibilità ambientale, la cyber security e molto altro, con approfondimenti come i corridoi europei e la gestione delle emergenze. La prossima edizione del Port & Shipping Tech si terrà a settembre 2022 a Napoli.
Dal 13 al 16 ottobre a Genova si sono tenute con le medesime modalità le giornate del
Blue Economy Summit. In questo evento si sono trattati argomenti relativi l’economia marittima ed è stata posta forte attenzione all’urbanistica, in particolare al waterfront. A Genova il 1992 ha segnato la rinascita del Porto Antico, facendolo diventare un fulcro turistico della città storica, e attualmente sono in corso i lavori per la riqualificazione della Fiera, seguendo le indicazioni del masterplan realizzato dall’architetto Renzo Piano. L’attenzione dell’evento è stata posta anche verso il trattamento dei rifiuti e il rapporto col territorio.
Italian Cruise Day, l’evento del settore crocieristico
A Savona il 29 ottobre si è tenuto presso il Palacrociere l’
Italian Cruise Day, giornata di confronto, analisi e dibattito sugli obiettivi e le iniziative per la
ripartenza del comparto crocieristico. Si tratta di un evento che propone anche l’intento di rivolgersi ai giovani che hanno approfondito questi temi nei propri studi e che intendono orientarsi verso questo settore nel proprio futuro professionale.
Il
Palacrociere di Savona, inaugurato nel 2003, è il primo terminal italiano realizzato grazie al cofinanziamento di un operatore privato, pertanto struttura di riferimento per la compagnia crocieristica. Esempio che poi è stato riproposto anche in altre realtà. Si è sottolineato il
legame che si crea col territorio, non solo dal punto di vista turistico. Nel 2021 il “Terminal Est” ha svolto la funzione di hub vaccinale, ospitando pertanto il passaggio di migliaia di cittadini.
I volumi di traffico crocieristico nel 2020, anno segnato dalla pandemia, hanno determinato un
crollo per questo settore, che è tornato ai volumi del 2001-02.
L’evento è giunto alla decima edizione, la prima fu a
Venezia nel 2011, città che in questo momento rappresenta un’incognita del mercato, dove l’attenzione degli operatori resta altissima. Va ricordato l’importante provvedimento adottato a Venezia dall’estate 2021, che
limita il transito delle grandi navi e che attualmente vede come conseguenza un arretramento del porto lagunare nella classifica dei principali porti italiani, nell’attesa che la città si doti di una struttura che risponda ai nuovi vincoli posti.
La sostenibilità ambientale, sociale ed economica, le nuove soluzioni di promozione e vendita per conquistare il crocierista del futuro sono le sessioni di approfondimento che sono state trattate. Il programma della giornata si è concluso con un aggiornamento in merito al progresso delle
operazioni di “cold ironing”, intervento curato dal MIMS.
Cosa aspettarsi dalle navi da crociera e dai porti dei prossimi anni in Italia?
Il
tema del combustibile si affianca al tema delle prospettive sull’evoluzione delle navi da crociera. Le navi da crociera in questi ultimi venti anni sono state costruite su dimensioni sempre più grandi e i porti sono andati adattandosi a questo mutamento. Le navi attualmente in ordine sono prevalentemente orientate su
dimensioni più piccole, e ciò viene incontro anche alle esigenze di scali che non potrebbero ospitare le navi più grandi, che ormai superano abbondantemente le centomila tonnellate di stazza. Una quota consistente delle unità in esercizio sarà rappresentata dalle cosiddette “small ships”: una nave su cinque (21,6%) sarà infatti inferiore alle 20.000 tonnellate. Questo dato può offrire al mercato maggiore elasticità e nuovi itinerari.
Porti italiani, le prospettive
Il podio dei porti italiani vede
Civitavecchia, Genova, Palermo e Bari, con diversi rinnovamenti nella classifica, dove Venezia negli anni scorsi era una delle protagoniste: la situazione attuale ha portato contestualmente un forte incremento per Ravenna e Monfalcone. Le previsioni per il 2022 anticipano una stima di 1,5 milioni di passeggeri a Civitavecchia, su un totale nazionale che si attesterebbe a 5,98 milioni per circa 3.000 toccate nave.
Le previsioni per il 2022-23 sembrano rosee anche per
La Spezia, dove il terminal crociere è in crescita e sta vedendo la realizzazione di nuove infrastrutture, anche grazie al
PNRR. 30 milioni di Euro sono destinati al nuovo molo per le crociere, mentre le compagnie che operano investiranno 41 milioni di Euro nel contratto di partenariato pubblico privato siglato con l’AdSP, vedendo il traguardo dei lavori nel 2026.
Anche
Bari e Palermo, oltre a registrare numeri importanti su scala nazionale, sono inserite nell’elenco dei nuovi terminal crociere in corso di realizzazione, come pure Messina, Trapani e Porto Empedocle. Tra i nuovi poli delle crociere si stanno affermando i porti di Salerno, Siracusa, Brindisi, con sviluppi interessanti anche per Reggio, Gaeta, Monopoli.
Non solo mare
Il mercato delle crociere non è solo marittimo, ma anche
fluviale, e si apre verso il mondo dei giovani e della cultura. In Italia gli itinerari si presentano limitati, come anche la capacità delle unità dedicate a questi servizi: tuttavia il mercato nazionale sembra mostrare interesse per il settore.
Nella sessione di tavola rotonda gli operatori crocieristici hanno mostrato in generale la richiesta di snellire le procedure che riguardano permessi e autorizzazioni. Sono stati concessi aiuti e incentivi, tuttavia l’accesso a questi è talvolta complicato. E l’omogeneità tra i diversi Stati spesso non avviene.
L’appuntamento con l
’Italian Cruise Day è fissato per il 2023 a Taranto.