Ingegneria

‘1000 infrastrutture da monitorare’, il progetto per la messa in sicurezza di ponti e viadotti

Proposto da 4 distretti hi-tech e due istituti di ricerca, il progetto prevede l’utilizzo di tecnologie innovative per la rilevazione e l’analisi dei dati
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‘1000 infrastrutture da monitorare’, il progetto per la messa in sicurezza di ponti e viadotti

Migliorare la sicurezza delle infrastrutture, monitorando il rischio di crolli e incidenti. È questo l’obiettivo di “1000 infrastrutture da monitorare”, il progetto concepito da quattro distretti tecnologici regionali (Torino Wireless per il Piemonte, TeRN per la Basilicata, DAC per la Campania e SiiT per la Liguria) e due istituti di ricerca, IIT e Scuola Superiore Sant’Anna. E che ora è in fase di valutazione al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.

Il progetto ‘1000 infrastrutture da monitorare’

“1000 infrastrutture da monitorare” prevede lo sviluppo di una piattaforma di monitoraggio formata da sensoristica avanzata e software per la rilevazione dei dati e data analysis. Una tecnologia in grado di fornire informazioni dettagliate dello stato di conservazione delle strutture monitorate e di rilevare i fattori di rischio. Al fine sia di pianificare e guidare le operazioni di consolidamento sia di allertare, con sufficiente tempestività, la popolazione.

Il progetto, della durata di 36 mesi, prevede tre fasi. Una prima fase del piano sarà dedicata alla valutazione delle esigenze e alla definizione delle tecnologie da utilizzare. La seconda fase sarà di sperimentazione su un numero limitato di infrastrutture indicate dal Ministero dei Trasporti (MIT). L’iter dovrebbe poi estendersi, nella terza fase, con l’applicazione della piattaforma di monitoraggio a 1000 infrastrutture in tutta Italia.

I partner di progetto

Oltre ai promotori, il progetto vede l’adesione di oltre 60 partner industriali e di ricerca. Tra  grandi aziende come Leonardo, Fincantieri, Ferrovie dello Stato, RFI, Anas, Gruppo Gavio, Engineering, Ericsson, importanti Enti di Ricerca tra cui ENEA, CNR, Politecnico di Torino, Fondazione LINKS. E una cinquantina di PMI, spin off universitarie e startup innovative. I compiti e gli impegni di ciascuno sono ancora in via di definizione.

500 mln di euro finanziati dal Next Generation EU

Il progetto prevede un investimento totale di circa 500 milioni di euro. I promotori contano di coprire il budget con i finanziamenti del pacchetto europeo Next Generation EU. Mentre per la prima parte del progetto si sta vagliando la possibilità di accedere ai fondi di coesione europei.

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