La lampada Pipistrello di Gae Aulenti
Si è spenta il 1° novembre a Milano all’età di 84 anni uno dei più importanti architetti e designer italiani. Gae Aulenti aveva appena ricevuto, il 16 ottobre scorso, la Medaglia d’Oro alla Carriera alla Triennale di Milano. Tra i tanti progetti della “signora dell’architettura”, si ricorda quello che le ha conferito fama mondiale, la riqualificazione della Gare d’Orsay e l’allestimento del Museo d’Orsay di Parigi (1980-1986) e, tra le opere più recenti è del 2000 “L’Ago, il Filo e il Nodo” di Piazza Cadorna a Milano, il Palavela per le Olimpiadi invernali Torino e l’Istituto di cultura italiano di Tokyo, entrambi del 2006, fino ad arrivare al Palazzo Branciforte di Palermo, restauro e trasformazione in polo culturale polifunzionale, inaugurato nel 2012.
Ma Gae Aulenti è stata anche protagonista del mondo del design, facendo parte di quel percorso culturale e artistico che rifiuta il razionalismo dell’International Style e abbraccia la nuova corrente del neoliberty. Ne è un perfetto esempio la lampada Pipistrello, caratterizzata da chiare linee Art Nouveau, disegnata per Martinelli Luce nel 1965.
Inconfondibile per la forma del diffusore che ricorda le ali dell’animale notturno di cui porta il nome, la lampada è ancora oggi in produzione e mantiene intatta la forza espressiva che la rende adatta a ogni ambiente e a ogni arredamento. Mescolando grazia e humour la lampada Pipistrello è realizzata con tecniche di stampaggio sia del telescopio che del metacrilato innovative per l’epoca in cui è stata progettata.
Da tavolo o da terra a luce, è regolabile in altezza con movimento telescopico. Presenta un diffusore in metacrilato opal bianco e un telescopio in acciaio inox. Base e pomello sono realizzati in metallo verniciato nei colori bianco, testa di moro, rosso porpora e alluminio satinato. La forma sfuggente della base conica si sviluppa verso l’alto allargandosi nelle nervature del diffusore come lo spiegarsi della ali di un pipistrello.
O.O.
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