Le ragioni del percorso formativo unico per gli ingegneri

Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri fornisce ulteriori specifiche in merito alla percorso formativo universitario degli ingegneri, con particolare riferimento alle lauree magistrali e triennali. Un’informativa che prende spunto dal Decreto emesso lo scorso 12 agosto dal Ministro della Università e della Ricerca, che ha istituito nuove classi di laurea triennali ad orientamento professionale L-P01, L-P02 e L-P03. “L’approvazione del Decreto ha ancora di più resa urgente l’adozione di modifiche al quadro normativo, che vadano nella direzione dell’esclusività delle lauree magistrali per l’iscrizione al nostro Albo”, scrivono dal CNI.
Il CNI e la sezione B dell’Albo
Con la circolare n.614/XIX 2020, il CNI ribadisce la necessità di modificare il D.P.R 328/01. L’obiettivo è ormai noto ai più: “Non rendere più possibile, a parte gli attuali studenti, l’iscrizione alla sezione B dell’Albo”. Destinata a scomparire, dunque. Una modifica che deve prevedere anche la definizione di nuove regole per un “processo unitario di formazione della laurea magistrale in ingegneria”. In tal senso, i geometri e i periti potranno essere destinatari dei “nuovi” laureati triennali, compresi quelli derivanti dalle lauree professionalizzanti abilitanti previste dal Decreto del MIUR n. 987 del 12/12/2016.
Percorso formativo uniformato
Una circolare anticipata da una nota inviata al Ministro del Miur, Gaetano Manfredi, nel quale si spiegano i motivi della necessità di uniformare il percorso formativo degli ingegneri. Dati alla mano, “circa il 90% dei laureati triennale continua gli studi per arrivare alla laurea magistrale”. A tal proposito, il CNI chiede al Ministro l’istituzione di un tavolo tecnico in grado di verificare la possibilità di:
- riorganizzare il percorso della laurea in ingegneria con l’acquisizione del titolo a chi ha fatto un percorso di studi almeno quinquennale;
- creare, in linea con l’introduzione delle lauree professionalizzanti, un titolo di studio triennale che sia spendibile nel mondo del lavoro. Un titolo che possa consentire l’accesso ai collegi dei periti e dei geometri, i quali dovranno essere necessariamente forniti di laurea triennale;
- non consentire alcun automatismo nel trasferimento dal corso triennale a quello quinquennale e viceversa.
L’iscrizione agli Ordini e ai Collegi
Per il CNI, dunque, il Decreto dello scorso 12 agosto, con l’istituzione di nuove classi di Laurea triennali ad orientamento professionale, è un incoraggiante passo in avanti nella direzione auspicata. Un ulteriore step che merita di essere affrontato è “rendere obbligatoria l’iscrizione agli Ordini ed ai Collegi professionali”. Fondamentale per garantire l’aggiornamento e la formazione obbligatoria, oltre al rispetto delle norme deontologiche da parte di tutti i professionisti. Altro capitolo, il rapporto tra docenza ed esercizio della professione. A tal proposito, il CNI ritiene necessario separare il ruolo dell’ingegnere docente universitario a tempo pieno dal professionista che esercita singolarmente o nell’ambito di società di ingegneria. Per loro, va prevista la sezione separata.
Le lauree ad orientamento professionale
Entrando nello specifico del Decreto emesso lo scorso 12 agosto, il Miur ha istituito nuove classi di laurea triennali ad orientamento professionale:
- L-P01 Professioni tecniche per l’edilizia e il territorio;
- L-P02 Professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali;
- L-P03 Professioni tecniche industriali e dell’informazione.
Nel primo caso, l’obiettivo è formare professionisti qualificati polivalenti nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture civili e rurali. Per quanto riguarda L-P02, i laureati devono avere conoscenze:
- dei sistemi agrari, alimentari o forestali;
- essere in grado di valutare l’impatto in termini di sostenibilità ambientale e sicurezza di piani ed opere del settore agrario, zootecnico, alimentare o forestale;
- saper svolgere assistenza tecnica nei settori interessati.