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QS World University Rankings: PoliMi sempre più su e Italia in crescita

World University Rankings, la classifica più seguita al mondo nel settore, utilizza 6 indicatori per valutare le università. Trend positivo per le italiane
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QS World University Rankings: PoliMi sempre più su e Italia in crescita

La vetta è ancora molto lontana, ma il tanto discusso sistema universitario italiano dimostra di essere in più che discreta forma e in ascesa, almeno a leggere la diciassettesima edizione dei QS World University Rankings (la classifica universitaria globale più seguita). I parametri principali presi in considerazione – con un punteggio assegnato da 1 a 100 – sono la reputazione accademica, la reputazione in ambito lavorativo e spendibilità della laurea, il rapporto numerico insegnanti-studenti, l’impatto della ricerca prodotta e il numero di citazioni ricevute all’interno di testi accademici, l’internazionalità del personale docente, l’internazionalità degli studenti.

QS World University Rankings, le eccellenze italiane

Il sestetto d’eccellenza della nostra offerta accademica fa segnare un trend positivo univoco (da segnalare, tuttavia, la mancanza, per scelta editoriale e per criticità nella composizione dei dati utili, dalla classifica di quest’anno di alcune private di nome, tra cui le rinomate italiane Normale di Pisa e Bocconi di Milano):

Leggi anche: il Rapporto del Centro Studi del CNI sui laureati in Ingegneria

Le dichiarazioni dei rettori

I risultati arrivano in un momento di grande sfida per noi. Negli ultimi mesi, nonostante l’emergenza sanitaria, siamo riusciti a garantire da subito l’intera offerta formativa da remoto e ora anche le attività di ricerca hanno ripreso vita nei laboratori. Con orgoglio entriamo a far parte quest’anno del 12% delle istituzioni universitarie eccellenti a livello mondiale“, ha dichiarato Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano.

Anno dopo anno i principali ranking mondiali – pur nella loro visione per forza di cose parziale del contesto universitario – continuano a premiare il nostro Ateneo, e questo è senza dubbio motivo di grande soddisfazione per tutta la nostra comunità“, ha commentato invece il rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini.

QS World University Rankings, la top-10

Il QS World University Rankings 2021, come già le edizioni passate, vede una top-10 dominata dalle università statunitensi e britanniche (con la sola eccezione della svizzera ETH). Queste le prime 10 in classifica:

  1. MIT (che conferma la prima posizione), USA.
  2. Stanford University, USA.
  3. Harvard University (l’intera top-3 è invariata rispetto al 2020), USA.
  4. Caltech, USA.
  5. University of Oxford, Regno Unito.
  6. ETH Zurich, Svizzera.
  7. University of Cambridge, Regno Unito.
  8. Imperial College London, Regno Unito.
  9. University of Chicago, USA.
  10. UCL, Regno Unito.

La classifica – stilata dall’azienda britannica QS, specializzata in analisi e consulenze aventi per oggetto lo scenario universitario globale – è una delle più rinomate al mondo (con la Academic Ranking of World Universities e la Times Higher Education World University Rankings) e anno dopo anno cerca di tracciare un quadro sempre più preciso dei rapporti di forza e della qualità dell’insegnamento delle istituzioni accademiche.

QS World University Rankings 2021 e università italiane: bene la reputazione, così così la spendibilità internazionale dei titoli di laurea, male la gestione del personale

L’aprifila Politecnico di Milano ottiene un punteggio complessivo di 52.4, risultato della media ponderata delle 6 categorie di valutazione enumerate sopra. Buona la valutazione nella reputazione accademica (67); eccellente quella nella spendibilità delle lauree sul mercato internazionale del lavoro (82.6; di gran lunga il valore migliore fatto registrare dalle università italiane in questo parametro); molto male la proporzione tra insegnanti e studenti (valutata 5.3/100); nella media i giudizi su internazionalità dei docenti (46.4), internazionalità degli studenti (49.6) e citazioni ricevute (55.9). L’Università di Bologna ha dalla sua una migliore reputazione internazionale (79.6, miglior valore tra le italiane), ma fa peggio nei restanti indicatori (rispettivamente 46.4; 4.7; 12.1; 11.9; 46.3). Lo stesso vale per La Sapienza (78.4; 33.8; 5.1; 4.8; 10.5; 46.3). Da segnalare, nelle università finite fuori dalla top-6 delle italiane, il punteggio quasi perfetto (99.6) ottenuto dall’Università Vita-Salute San Raffaele nel rapporto numerico docenti-studenti.

Leggi anche: Politecnico di Milano, i corsi di laurea in Ingegneria

Quale futuro per le nostre università?

Riassumendo, la quasi totalità delle nostre istituzioni universitarie fa registrare valutazioni pessime – in linea generale e ancor di più se paragonate all’eccellenza in quest’ambito di quelle nordamericane, nordeuropee e giapponesi – proprio nella ratio tra corpo docente e allievi. Uno spunto per futuri investimenti che potrebbero – come rimarcato da più parti anche nel dibattito sociopolitico interno – andare nella direzione di più assunzioni – e al contempo più tecnologia – e più internazionalità. Per colmare il gap logistico e nella qualità della trasmissione dei contenuti nei confronti degli istituti ultra-smart dei Paesi più all’avanguardia.

Il dato sulla reputazione delle nostre università, invece, deve far riflettere sul fatto che un certo blasone internazionale e una certa percezione positiva della qualità dell’insegnamento e del placement delle università-top italiane si sono consolidati e sono rimasti nel tempo, anche al di là del progressivo peggioramento “relativo” della situazione riscontrabile nell’ultimo ventennio. Ma, come noto, le percezioni mutano, mentre gli investimenti strutturali restano. Quindi prendiamo tutti atto dei buoni risultati fatti segnare in questo Ranking 2021 e – usando l’emergenza Covid come trampolino per una transizione concettuale anche a livello accademico – facciamo in modo che nel 2022, nel 2023 e da qui al 2030 l’università e la ricerca italiane abbiano da festeggiare ogni anno più riconoscimenti e successi.

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