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Seconda rata PNRR, la Commissione Europea dà il via libera a 21 miliardi

Il governo Draghi ha conseguito i 45 obiettivi previsti per il rilascio della seconda rata Pnrr. La terza tranche sarà di 19 miliardi
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Seconda rata PNRR, la Commissione Europea dà il via libera a 21 miliardi
La Commissione europea ha dato il via libera alla seconda rata PNRR: i finanziamenti per l’Italia dal Recovery fund per questa seconda tranche ammontano a 21 miliardi di euro. Da Bruxelles è arrivata, nella giornata di martedì 27 settembre, la valutazione preliminare positiva della richiesta avanzata da Roma, certificando il raggiungimento dei 45 obiettivi previsti nel PNRR per il primo semestre del 2022. “Ancora una volta buone notizie per l’Italia. La Commissione ritiene che l’Italia abbia compiuto progressi sufficienti nell’attuazione del suo piano PNRR – ha ricordato la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen – per ricevere un secondo pagamento da NextGenerationEU. Dopo il via libera degli Stati membri, l’Italia riceverà 21 miliardi di euro. L’Italia sta dimostrando un continuo e importante impulso alle riforme in settori chiave, come il pubblico impiego e gli appalti pubblici. Congratulazioni, Italia, e continua a lavorare bene! La Commissione è al vostro fianco”. Ad oggi l’Italia ha ricevuto dall’Ue quasi 46 miliardi di euro per sostenere le misure del Pnrr: un prefinanziamento di 24,9 miliardi di euro pagato ad agosto 2021, cui si aggiunge la prima rata da 21 miliardi di euro erogata ad aprile. La seconda rata PNRR dovrebbe essere incassata a metà novembre.

Seconda rata PNRR, l’alert di Gentiloni

Se da un lato ci sono le dichiarazioni di incoraggiamento della von der Leyen, sul fronte euro-italiano spicca la voce di Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia. “Next Generation EU è lo strumento comune più potente che abbiamo a nostra disposizione. Per l’Italia – ricorda Gentiloni in una nota – rappresenta un’opportunità unica per costruire un’economia più competitiva e sostenibile e una società più giusta. Esorto il prossimo governo italiano a fare in modo che questa opportunità venga colta. L’adempimento dei numerosi impegni rimanenti contenuti nel Pnrr è fondamentale per realizzare il cambiamento strutturale necessario per spostare l’economia italiana su un percorso di crescita forte e durevole”.

I prossimi step del PNRR per l’Italia

Il nuovo Governo dovrà lavorare anche per portare a casa i 19 miliardi di euro della terza tranche del Pnrr: bisogna raggiungere 55 obiettivi, tra cui 16 target quantitativi (un numero maggiore rispetto alle due precedenti rate) entro il 31 dicembre 2022.

Ma le riforme alle quali è necessario mettere mani sono capitoli alquanto spinosi: bisogna completare la legge annuale per la concorrenza e alcuni atti delegati per il completamento della riforma della giustizia civile e penale. Tra i task da chiudere c’è anche la creazione della nuova Agenzia nazionale per la sicurezza informatica e l’entrata in vigore delle riforme del sistema di istruzione primaria e secondaria per migliorare i risultati scolastici

Tra i target quantitativi per accedere alla terza tranche del PNRR ci sono:

  • aumento del 15% rispetto al 2019 del gettito fiscale generato dalle «lettere di compliance» (lettere nelle quali sono riportate delle anomalie rinvenute nelle dichiarazioni dei redditi);
  • avvio delle procedure di reclutamento di almeno 8.764 unità di personale per l’ufficio del processo per i tribunali civili e penali e immissione in servizio;
  • l’assegnazione dei lavori di interventi per efficienza energetica ed energia rinnovabile ad almeno sette Autorità di Sistema Portuale;
  • la creazione  di alloggi per studenti.

Le modifiche tecniche del PNRR e il ricalcolo

L’Italia ha ottenuto 120-140 milioni in più di fondi PNRR che devono essere attribuiti a nuovi progetti oppure da assegnare tra progetti già esistenti. Un ricalcolo avvenuto a giugno 2022, che spetta ai singoli Stati membri in base al Pil 2020-2021,  e che ora necessita di modifiche tecniche, in capo al nuovo governo. Inoltre il nuovo esecutivo dovrà elaborare il capitolo legato a RePower Eu, il piano della Commissione europea per rendere l’Unione indipendente dai combustibili fossili russi entro il 2027, in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. L’idea della Commissione è di fare le modifiche ai piani nazionali in una sola volta, procedendo agli aggiustamenti tecnici su progetti specifici legati all’aumento dell’inflazione, all’elaborazione di nuovi progetti legati ai nuovi fondi disponibili e al nuovo capitolo green. Ma sul tavolo c’è anche lo spettro di una rinegoziazione in toto del Pnrr: questo sarebbe uno scenario nuovo, attentamente da valutare, visti i tempi.

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