Fisco e Tasse
Piano Transizione 4.0, quali bonus prorogati dalla manovra 2021?
Il nuovo Piano Transizione 4.0 attivo dal 16 novembre: la legge di bilancio proroga il credito d’imposta per investimenti, R&S, formazione e le misure per il Sud Italia
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Con la Manovra di fine anno scatta la proroga e il rafforzamento delle principali misure del Piano Transizione 4.0, il primo mattone su cui si fonda il Recovery Fund italiano. Il governo con occhio attento al “rallentamento” dei processi e degli investimenti dovuti anche alla pandemia si è già adoperato inserendo all’interno del disegno di Legge di Bilancio 2021, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 16 novembre, il potenziamento delle aliquote di detrazione, la modifica “a favore” delle imprese dei tempi per la fruizione delle misure. E fissando il relativo arco temporale da novembre 2020 a giugno 2023.
Le norme introdotte nella Legge di bilancio 2021 rinnovano dell’impegno del governo atto a favorire i processi di transizione ecologica e sostenibilità ambientale delle imprese e per rilanciare il piano degli investimenti. Il legislatore in tale ambito non tralascia il Mezzogiorno. E fra le misure agevolative, dispone interessanti modifiche anche in riferimento al credito d’imposta riconosciuto per gli investimenti del Sud Italia.
Con le novità inserite nella nuova Manovra 2021 ci sarà più tempo per usufruire delle misure agevolative collegate al Piano Transizione 4.0, ovvero le misure introdotte a suo tempo dalla precedente legge di bilancio.
Inoltre, per gli investimenti in beni strumentali effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021, il credito d’imposta spettante ai per i beni materiali, diversi da “Industria 4.0”, per i soggetti con un volume di ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro è utilizzabile in compensazione in un’unica quota annuale.
Piano Transizione 4.0, le agevolazioni
L’estensione dell’arco temporale per beneficiare delle agevolazioni in dettaglio riguarda i seguenti crediti d’imposta:- per gli investimenti in beni strumentali (introdotto dall’articolo 1, commi 184-197, Legge n. 160/2019);
- per la ricerca e sviluppo (introdotto dall’articolo 1, commi 198-209, Legge n. 160/2019), ricordiamo che la misura era già stata oggetto d’intervento a cura del Decreto Crescita che all’articolo 244 del D.L. n. 34 del 2020 aveva provveduto a incrementare la misura del relativo credito;
- per la formazione 4.0 (misura da ultimo modificata dall’articolo 1, commi 210-219, Legge n. 160/2019.
Le novità per gli investimenti in beni strumentali
Le novità del piano Transizione 4.0 relativi al Credito d’imposta per beni strumentali nuovi sono contenute nell’articolo 185 commi 1-13 della Legge di Bilancio 2021. Le news riguardano la disciplina del credito d’imposta riconosciuto per gli investimenti in beni strumentali. Si parla nello specifico della misura prevista dalla precedente legge di bilancio (articolo 1, commi 184-197 della legge n. 160 del 2019), che appunto riconosceva un credito d’imposta per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2020, a titolo di investimento in beni strumentali nuovi, compresi i beni immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica secondo il modello c.d. Industria 4.0.Imprese e professionisti
Il beneficio di cui si parla riguarda tutte le imprese. E, con riferimento a specifici investimenti, anche i professionisti. La nuova Manovra prevede su tale disciplina importanti novità di cui elenchiamo in sintesi gli aspetti più significativi:- estensione fino al 31 dicembre 2022 della disciplina del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi;
- potenziamento della misura, con aliquote diversificare a seconda della tipologia di investimento, e incremento del tetto massimo di spese ammissibili, nonché ampliamento dell’ambito applicativo;
- anticipo della decorrenza della disciplina alla data del 16 novembre 2020.
- dall’anno di entrata in funzione dei beni per gli investimenti in beni materiali diversi da quelli relativi a Industria 4.0;
- dall’anno di avvenuta interconnessione dei beni per gli investimenti in beni materiali e immateriali Industria 4.0 (di cui all’allegato A e B).
Se l’interconnessione di beni materiali avviene in un periodo d’imposta successivo a quello della loro entrata in funzione è possibile iniziare a fruire del credito d’imposta per la parte spettante. |
Le proroghe definite
A seguito delle novità i beneficiari dell’agevolazione che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato potranno fruire di un arco temporale maggiore e precisamente il credito d’imposta compete per gli “investimenti” effettuati:- dal 16 novembre 2020 al 31 dicembre 2022
- entro il 30.06.2023 con prenotazione entro il 31/12/2022, tale casistica prevede che entro il 31 dicembre 2022 siano verificate le 2 condizioni sottoindicate:
- l’ordine risulta accettato dal fornitore
- il pagamento degli acconti per almeno il 20% del costo di acquisizione del bene.
Le novità per la R&S e la formazione 4.0
Le novità in materia di R&S sono contenute all’articolo 185, comma 14, lett. da a) ad h), della legge di bilancio 2021 e prevedono la proroga fino all’anno 2022 della disciplina relativa al credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e altre attività innovative introdotto dalla precedente Manovra. In estrema sintesi, per il credito d’imposta per le attività di R&S segnaliamo che la percentuale entro la quale è riconosciuto il credito passa al 20%, invece dell’attuale 12%, e il massimale viene esteso a 4 milioni di euro, in luogo dei precedenti 3 milioni. Le novità per il credito d’imposta per la formazione 4.0 sono contenute all’articolo Articolo 185, comma 14, lett.i) e l) della nuova legge di Bilancio e prevedono:- la proroga fino all’anno 2022 della disciplina agevolativa che dispone il credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e altre attività innovative, misura introdotta dalla legge di bilancio 2020.
- l’inquadramento dettagliato dell’agevolazione che consente di chiarirne l’ambito applicativo.
- Il maggior dettaglio dei costi ammissibili a tale beneficio e per il biennio 2021/2022 un ampliamento di detti costi con l’estensione del credito d’imposta alle spese sostenute per la formazione dei dipendenti e degli imprenditori.
Gli aiuti per il Mezzogiorno
La legge di Bilancio 2021 si prodiga a favore delle imprese del Sud Italia prevedendo sia la proroga del credito d’imposta potenziato per le attività di ricerca e sviluppo nelle aree del Mezzogiorno che del credito di imposta per investimenti effettuati nella stessa zona. Ecco il dettaglio.Proroga al 2022 del credito di imposta R&S del Mezzogiorno
La novità è contenuta nell’articolo 32 del ddl di bilancio 2021. Le news in matria prevedono:- la proroga per le annualità 2021 e 2022 del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo in favore delle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia (inclusi i progetti di ricerca e sviluppo in materia di COVID-19, direttamente afferenti a strutture produttive ubicate nelle suddette regioni);
- la modifica dell’aliquota agevolata che viene stabilita a seconda delle dimensioni delle imprese in termini occupazionali e di fatturato e precisamente:
- 25% per le grandi imprese, che occupano almeno 250 persone, il cui fatturato annuo è almeno pari a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio è almeno pari a 43 milioni di euro;
- 35% per le medie imprese che occupano almeno 50 persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro;
- 45% per le piccole imprese che occupano meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro.