Fisco e Tasse

Bonus, detrazioni fiscali e sconti attivi nel 2023: l’elenco completo e il poster Enea aggiornato

Per il 2023 il Governo ha riconosciuto, attivato e prorogato tutta una serie di bonus e detrazioni fiscali, nonché sconti Irpef: il poster di ENEA
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Bonus, detrazioni fiscali e sconti attivi nel 2023: l’elenco completo e il poster Enea aggiornato
Anno nuovo, bonus nuovi: nel 2023 il governo ha riconosciuto, attivato e in alcuni casi semplicemente prorogato tutta una serie di detrazioni fiscali e sconti Irpef a cui i contribuenti possono far ricorso. Come al solito, però, a queste agevolazioni si ha accesso in presenza di determinati requisiti. Ma quali sono quelle attive quest’anno? E quali le condizioni per accedervi? Per fare ordine, al tal proposito, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie (ENEA) ha stilato un “poster riepilogativo” disponibile qui di seguito in free download, tenendo conto di tutti i riferimenti normativi, delle novità della legge di bilancio, delle regole ancora oggi valide (o in alcuni casi modificate) e delle ultime disposizioni del decreto legge 16 febbraio 2023, contenente misure urgenti in materia di cessione dei crediti.

Tutti i bonus fiscali a cui hanno accesso i cittadini

L’elenco di bonus stilato dall’ENEA è in continua evoluzione, i testi infatti vengono periodicamente aggiornati con eventuali novità e precisazioni ad opera del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Agenzia delle Entrate. Attualmente, però, le detrazioni fiscali a cui i singoli cittadini hanno accesso sono: Il bonus verde è riconosciuto nel 2023 sotto forma di detrazione Irpef (pari al 36%) per una spesa massima di 5 mila euro per unità. Ha una durata di 10 anni e si rivolge ai soggetti Irpef privati, che possono usufruirne per la sistemazione di verde e giardini, per spese che riguardano gli interventi comprensivi di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione. Il bonus mobili spetta ai soggetti Irpef, ha una durata di 10 anni anche questo ed è pari al 50% entro un limite di spesa fissa a 8 mila euro nel 2023 e 5 mila euro nel 2024. Può essere utilizzato per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione Irpef è però fruibile solo nell’ambito di interventi di ristrutturazione edilizia, manutenzione straordinaria o ordinaria di parti comuni, a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni, indipendentemente dall’entità dei lavori di ristrutturazione. Anche il bonus casa ha una durata di 10 anni ed è pari al 50%, ma in questo caso il limite di spesa è pari a 96 mila euro e tiene conto delle spese per gli interventi comprensivi di progettazione. In particolare, si deve trattare di lavori edilizi e tecnologici che comportano risparmio energetico e/o utilizzo di fonti rinnovabili di energia ammessi alle detrazioni fiscali del 50% ai sensi dell’Art.16.bis del DPR917/86 (TUIR). Percentuali diverse, ancora, per il sismabonus e l’ecobonus. Nello specifico, i contribuenti che eseguono interventi per l’adozione di misure antisismiche sugli edifici possono detrarre una parte delle spese sostenute dalle imposte sui redditi: dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2024, spetta uno sconto Irpef del 50%, che va calcolato su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e che deve essere ripartito in cinque quote annuali di pari importo. La detrazione è più elevata (70 o 80%) quando dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi e quando i lavori sono stati realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali (80 o 85%). I contribuenti che invece eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti possono detrarre una parte delle spese sostenute per i lavori dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) o dall’imposta sul reddito delle società (Ires): l’importo da portare in detrazione dalle imposte può variare dal 50% al 85% della spesa in base alle caratteristiche dell’intervento e le spese ammesse in detrazione comprendono sia i costi per i lavori relativi all’intervento di risparmio energetico, sia quelli per le prestazioni professionali necessarie per realizzare l’intervento stesso e acquisire la certificazione energetica richiesta. Infine, possono ricorrere al cd. “bonus barriere architettoniche” i contribuenti che effettuano interventi per eliminare le barriere architettoniche, la normativa tributaria prevede diverse tipologie di agevolazioni. La nuova detrazione del 75%, valida solo per l’anno 2022, introdotta dalla legge n. 234/2021 (legge di bilancio 2022), deve essere calcolata su un importo complessivo non superiore a:
  • 50.000 euro, per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
  • 40.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
  • 30.000 euro, moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.
Per usufruire dell’agevolazione gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici n. 236 del 14 giugno 1989.

I bonus fiscali riconosciuti ai condomini

Il poster riepilogativo ENEA fa anche una distinzione tra detrazioni fiscali spettanti ai singoli soggetti e detrazioni fiscali spettanti ai condomini. Questi ultimi, come ricordato dall’Ente, nel 2023 (sia come soggetti Irpef che Ires, che come privati e a sovvenzione pubblica etc.). L’ecobonus condomini, da ripartire in 10 rate annuali di pari importo, varia a seconda che l’intervento riguardi la singola unità immobiliare o gli edifici condominiali e l’anno in cui è stato effettuato. Lo sconto Irpef è riconosciuto ai condomini nella misura del:
  • 70% o 75% per gli interventi di isolamento termico delle parti comuni opache con incidenza superiore al 25% e per una spesa massima di 40 mila euro;
  • 80% per lavori su parti comuni di immobili in zona sismica 1,2 o 3, che conseguono la riduzione di una classe di rischio sismico e per una spesa massima di 136 mila euro.
Anche il sismabonus rivolto ai condomini prevede una detrazione Irpef o Ires del 75%-85% ma la sua durata è di 5 anni (contro i 10 dell’ecobonus) se gli interventi riguardano parti strutturali e le spese accessorie sono comprensive di progettazione. In generale, bisogna ribadire che regole, tempi e misure diverse sono previste, invece, per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio. È importante quindi distinguere tra lavori trainanti o trainati e tenere conto dei tempi di realizzazione dell’opera (o di inizio e fine dei lavori), così da fare riferimento alle diverse scadenze, nonché ai limiti e le regole imposte dal legislatore per ogni caso specifico. Il poster ENEA-Logical Soft è disponibile nella sua versione aggiornata al decreto legge 16 febbraio 2023 qui di seguito in free download.   Articolo aggiornato il 22/02/2023
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