Energie rinnovabili

Quali progetti ha in cantiere il Ministero dell’Ambiente in ambito energetico?

Energia e ambiente sono ormai al centro del dibattito nazionale e internazionale: se da un lato, infatti, c’è la necessità di più risorse, dall’altro c’è l’urgenza di procedere in tutela
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Quali progetti ha in cantiere il Ministero dell’Ambiente in ambito energetico?

Energia e ambiente sono ormai al centro del dibattito nazionale e internazionale: se da un lato, infatti, c’è la necessità di più risorse, dall’altro c’è l’urgenza di procedere in un’ottica di tutela del territorio. Lo ha anche confermato a inizio anno il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, definendo l’indipendenza energetica una “sfida per l’Italia”, presente a L’Aquila al convegno “Energia per la crescita. Una scelta di comunità”, durante il quale ha esposto gli interventi e le iniziative in programma del suo dicastero. In questo articolo, ricapitoliamo le proposte del MASE in ambito energetico.

Comunità energetiche: in arrivo il decreto attuativo

Già a gennaio il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE), presentando il progetto di sei impianti per quattro comunità energetiche nate sul territorio aquilano, aveva parlato delle comunità energetiche cd. “CER”, oggi finanziate tramite il PNRR con un intervento a fondo perduto che potrà arrivare fino al 40% per i comuni sotto i 5.000 abitanti (mentre per le altre realtà con l’incentivazione in tariffa).

Poi l’annuncio del viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica Vannia Gava al Consumers’ forum in corso a Roma: “Finalmente ci siamo. Il decreto attuativo delle Comunità Energetiche Rinnovabili è quasi pronto e sarà pubblicato nelle prossime settimane – aveva dichiarato -. Abbiamo anche lavorato sul fronte PNRR che destina 2,2 miliardi alla realizzazione di CER nei Comuni sotto i 5mila abitanti, scongiurando che le risorse potessero minacciare la stabilità dei loro bilanci”.

L’obiettivo del MASE, a tal proposito, è quello di liberalizzare la produzione di energia rendendo maggiormente consapevoli privati, famiglie e imprese. In questo modo si punta alla diversificazione delle fonti, con un occhio di riguardo alla semplificazione di tempi e procedure per i procedimenti autorizzativi.

“L’indipendenza energetica, lo abbiamo visto sulla nostra pelle, è tema cruciale – ha concluso Gava -. In questo si inseriscono a pieno titolo le Comunità Energetiche, un nuovo modello di produrre e consumare energia, facendo comunità, per la decarbonizzazione del Paese”.

MASE e PNRR: miliardi di euro per la transizione energetica

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha conseguito entro i tempi concordati con l’Unione europea tutte le misure del PNRR per l’anno 2022. Il mantenimento degli impegni presi, dunque, si è tradotto in aiuti. Infatti, come confermato dai funzionari MASE, questo ha permesso di mettere in moto interventi a tutela dell’ambiente per miliardi di euro.

Sulla transizione ecologica sono state destinate le maggiori risorse, 70 miliardi in tutto sui 235 del piano. Le iniziative in programma riguardato i grandi temi dell’agricoltura sostenibile, dell’economia circolare, ma anche la transizione energetica, la mobilità sostenibile al fine di migliorare la sostenibilità del sistema economico e assicurare una transizione equa e inclusiva verso una società a impatto ambientale pari a zero.

Per quanto riguarda gli investimenti in tema di energia: sono stati destinati poi 3,61 miliardi per l’aumento della capacità di rete per la distribuzione di energia rinnovabile e l’elettrificazione dei consumi energetici e progetti per 500 milioni di euro per migliorare la resilienza della rete del sistema elettrico.

L’importanza delle rinnovabili e gli investimenti in arrivo

Lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, e la conseguente crisi di approvvigionamenti che il conflitto ha scatenato a livello internazionale, ci ha fatto capire quanto sia importante per un Paese diversificare e non affidarsi a un solo fornitore di energia.

La dipendenza energetica dall’estero è un vero e proprio freno a mano per lo sviluppo, per questo bisogna puntare su infrastrutture energetiche per una transizione sicura e sostenibile.

Quello a cui punta oggi il ministero dell’Ambiente, pertanto, è un sistema energetico con tante fonti interconnesse e una pluralità di fornitori.

“Siamo a un punto di svolta, fondamentale per attuare la decarbonizzazione”, ha proprio recentemente affermato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto a Roma, al convegno “Il Piano 2030 del settore elettrico: le opportunità per la filiera italiana”, organizzato da Elettricità Futura, Enel e Althesys allo spazio “Roma Eventi, Fontana di Trevi”.

“Il nostro paese ha sottoscritto l’impegno di abbattimento delle emissioni del 55% al 2030 e l’impegno della neutralità climatica al 2050 – ha poi continuato -. Le rinnovabili sono il veicolo principale per raggiungere questi obiettivi. A livello ministeriale stiamo lavorando su questo fronte: abbiamo potenziato, tra l’altro, la Commissione Pnrr per ridurre al massimo i tempi. E la prossima settimana approveremo in Consiglio dei ministri il ‘decreto semplificazioni Pnrr’ proprio per rendere spedite le autorizzazioni. Abbiamo una strategia nazionale per velocizzare i tempi, affinché siano ragionevoli e diano certezza”.

Contributi e strategie per le rinnovabili

E proprio qui si inseriscono:

la concessione di contributi a fondo perduto per la realizzazione di interventi di efficienza energetica anche tramite interventi per la produzione di energia rinnovabile negli edifici delle Amministrazioni comunali, attraverso l’acquisto e l’approvvigionamento dei relativi beni e servizi con le procedure telematiche del Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA). Finanziato dalla Commissione Europea PON Impresa e Competitività 2014 – 2020 Asse VI – REACT EU;

La Componente 2 della Missione 2 del PNRR, “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”, ha come obiettivo quello di contribuire al raggiungimento degli obiettivi strategici di decarbonizzazione attraverso cinque linee di riforme e investimenti, con la prima linea di investimento ha come obiettivo l’incremento della quota di energie prodotte da fonti rinnovabili.

Ma quali saranno le prossime mosse del ministero? Oltre alla necessità di incrementare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, Pichetto ha osservato che bisogna sviluppare la rete, con punti robusti di connessione e distribuzione, andare avanti sull’agrivoltaico (“con le Regioni dobbiamo concordare le aree idonee”), e potenziare la diffusione delle ricariche elettriche (sono stati emanati di recente due decreti ministeriali per l’installazione di 21 mila colonnine).

Il ministro Picchetto ha poi ricordato che entro il 30 aprile dovrà essere definito il RePowerEu, “indirizzato sull’efficientamento energetico”, e che entro il 30 giugno deve essere chiuso il Pniec (Piano nazionale integrato per l’energia e il clima), fondamentali nell’ambito dello sviluppo e la diffusione delle comunità energetiche in Italia. Tra gli obiettivi prefissi, in questo ambito, quello di raggiungere la quota di 2/3 di energia da rinnovabili nel 2030, con 85 GW, e superare i 10 GW all’anno di installazione.

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