Energie rinnovabili

La Provincia di Trento liberalizza gli impianti su coperture e pertinenze degli edifici

La legge approvata il 27 aprile 2022 in Consiglio provinciale punta sulla liberalizzazione degli impianti sulle coperture e nelle pertinenze degli edifici e disciplina la localizzazione degli impianti più grandi in aree già compromesse paesaggisticamente
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La Provincia di Trento liberalizza gli impianti su coperture e pertinenze degli edifici

La Provincia di Trento si è dotata di una nuova legge, approvata in Consiglio provinciale e operativa dal 4 maggio 2022, che dovrebbe favorire l’aumento della produzione di energia rinnovabile del 13,4% entro il 2030, in attuazione del Piano Energetico Ambientale Provinciale 2021-2030 e in linea con le direttive europee e con il quadro regolatorio nazionale, tramite la liberalizzazione degli impianti sulle coperture e nelle pertinenze degli edifici e la disciplina della localizzazione degli impianti più grandi. La legge, che si compone di 11 articoli e 4 tabelle allegate, definisce diversi regimi di autorizzazione, a seconda delle taglie degli impianti e riguarda tutte le fonti energetiche ad eccezione dell’idroelettrico.

Impianti rinnovabili: l’energia dai tetti del Trentino

La Provincia di Trento già in passato ha legiferato in un’ottica di semplificazione degli iter autorizzativi nel settore dell’edilizia. In questo caso tutti gli impianti solari termici e fotovoltaici sulle coperture degli edifici, indipendentemente dalla taglia, e quelli installati a terra nelle pertinenze fino a 50 kW di potenza, potranno essere realizzati in edilizia libera, con una comunicazione al Comune.
Nei centri storici si dovrà rispettare l’inclinazione del tetto e posizionare gli impianti a terra solo se non ci sono alternative e nel rispetto delle norme di sicurezza. Se per ospitare i pannelli fossero necessarie strutture portanti a copertura di costruzioni esistenti, possono essere realizzate con permesso di costruire ma non saranno soggette a contributo di costruzione.

Per gli altri impianti invece sono definite diverse tipologie di autorizzazione a seconda della taglia. Per i grandi impianti (oltre i 50 kw per il fotovoltaico posizionato a terra, 200 per la biomassa) sarà necessaria l’Autorizzazione Integrata per l’Energia (AIE), che ha valore di pubblica utilità e variante urbanistica, da richiedere all’Agenzia Provinciale per le Risorse idriche e l’Energia, tramite una conferenza di servizi alla quale partecipano le strutture interessate e il comune competente; termine massimo del procedimento: 90 giorni.

La PAS per gli impianti rinnovabili

Per gli impianti sotto le soglie previste dalla legge invece è istituita la Procedura Abilitativa Semplice (PAS): se entro 30 giorni il Comune non esprime parere negativo sul progetto presentato, si possono iniziare i lavori. L’amministrazione acquisisce in una conferenza di servizi tutti i pareri necessari. Impianti più piccoli prevedono poi la semplice CILA o la comunicazione al Comune.

La legge individua le aree su cui si potranno installare i grandi impianti energetici con iter ridotto di un terzo e senza autorizzazione paesaggistica:

  • aree industriali e commerciali,
  • discariche e aree per impianti infrastrutturali,
  • cave dismesse,
  • aree da bonificare,
  • parcheggi,
  • aree di servizio per la mobilità,
  • strade esistenti.

Gli interventi autorizzati, invece di aumentare il consumo di suolo, potranno contribuire a riqualificare aree già compromesse dal punto di vista paesaggistico.

Inoltre, sono previste anche le detrazioni fiscali a favore di privati e di imprese: 50% per le famiglie (con possibilità di acquisto del credito da parte dei fornitori, in modo che la spesa risulti di fatto dimezzata) e 6% per le imprese; per queste ultime, grazie ai Fondi Europei di Sviluppo Regionale, la Provincia destinerà 20 milioni con bandi di prossima uscita tra maggio e giugno e percentuali di contribuzione pari al 30% della spesa ammessa.

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