Energie rinnovabili

Biogas dai rifiuti, è davvero una svolta green? Il primo impianto in Puglia

Il biogas può essere utilizzato produrre energia ma può essere anche trasformato in biometano. Con un impatto positivo sull'ambiente
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Biogas dai rifiuti, è davvero una svolta green? Il primo impianto in Puglia
Inaugurato a Modugno, in provincia di Bari, il primo impianto in Puglia che produce biogas dai rifiuti. Con lo scopo di implementare la produzione di energie da fonti alternative, l’impianto sarà in grado di produrre 1,9 milioni di metri cubi di energia all’anno, il che permetterà una riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera di circa 3700 tonnellate all’anno. Ma quali benefici ne trarrà la regione e i cittadini da un investimento del genere? Rappresenta davvero una svolta green?

Come funziona un impianto di biogas

L’impianto a biogas della Tersan è un tipo di installazione che, a partire dal trattamento dei rifiuti organici urbani e industriali, ma anche biomasse agricole e fanghi di depurazione, riesce a produrre energia rinnovabile tramite conversione. È un tipico esempio di struttura che sfrutta i principi dell’economia circolare. Infatti, con un impianto di biogas i rifiuti organici e i flussi secondari vengono convertiti in reddito producendo energia rinnovabile e fertilizzanti organici a costi contenuti. Il biogas prodotto può essere utilizzato per la produzione di elettricità e calore ma può essere anche trasformato in biometano, che a sua volta può essere utilizzato come carburante per veicoli o immesso nella rete del gas naturale come sostituto del gas fossile.

Dai rifiuti all’energia, così il biogas si trasforma

Il biogas è una miscela di gas che si forma quando i rifiuti organici marciscono in un ambiente privo di ossigeno (digestione anaerobica). La formazione di biogas avviene naturalmente ad esempio nelle discariche, ma negli impianti di biogas viene prodotto in modo controllato ed efficiente da flussi di rifiuti che spesso sarebbero inutilizzati. A seconda della materia prima, il biogas è composto per il 50-70 % da metano con eccellenti proprietà di combustibile. Un metro cubo di metano equivale a un litro di gasolio e richiede, ad esempio, circa 7 kg di rifiuti organici. Il resto della miscela di gas è principalmente anidride carbonica. Quasi tutti materiali, a eccezione del legno, sono utilizzabili per la produzione di biogas. Tra questi:
  • Frazioni organiche dei rifiuti solidi urbani
  • Concimi agricoli e colture energetiche
  • Flussi collaterali dell’industria alimentare
  • Acque reflue dell’impianto di trattamento delle acque reflue
  • Rifiuti del macello
  • Scarti di lavorazione del pesce
Da questo breve ma significativo elenco, considerando la quantità di rifiuti che vengono prodotti ogni giorno da imprese, famiglie e singoli individui, è facile capire il potenziale che anche solo una singola città rappresenta, a livello di trasformazione e conversione, di un capitale dannoso che, in questo modo, diventa risorsa.

Il ricorso a impianti di biogas può accelerare davvero la svolta green?

L’utilizzo del biogas come combustibile ha senza dubbio un impatto ambientale positivo. Infatti, si tratta di una risorsa:
  • rinnovabile al 100% e quindi carbon neutral;
  • priva di zolfo o metalli pesanti;
  • con una combustione che non genera particolato.
Inoltre, il biogas raffinato a biometano è adatto come carburante per i trasporti e può ridurre le emissioni di gas serra dell’85-95% durante l’intero processo produttivo. Ricorrere a un processo controllato di trasformazione di energia, proprio come avviene negli impianti di biogas, impedisce infine il rilascio in atmosfera di metano derivante dalla decomposizione dei rifiuti organici, che in discarica, lasciati a marcire, rappresenterebbero solo un altro problema in più da risolvere. Quando i rifiuti sono gestiti in modo improprio, rappresentano un rischio significativo per l’ambiente e la salute pubblica. Agenti patogeni, sostanze chimiche, antibiotici e nutrienti presenti nei rifiuti possono contaminare le acque attraverso il deflusso o la lisciviazione nel suolo. I nutrienti in eccesso causano fioriture algali, danneggiano la fauna selvatica e infettano l’acqua potabile. I rifiuti organici, come già accennato sopra, generano anche grandi quantità di metano mentre si decompongono. Il metano è un potente gas serra che intrappola il calore nell’atmosfera in modo più efficiente dell’anidride carbonica. Per fare un esempio, a parità di quantità di metano e anidride carbonica, il metano assorbirà 86 volte più calore in 20 anni rispetto all’anidride carbonica. Quindi, per ridurre le emissioni di gas serra e il rischio di inquinamento dei corsi d’acqua, i rifiuti organici possono essere rimossi e utilizzati per produrre biogas, una fonte di energia rinnovabile.
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