Energie rinnovabili

Il Testo Unico per l’energia rinnovabile è stato approvato

Nuove regole per gli impianti green per limitare la frammentazione normativa. Regioni ed enti locali avranno 180 giorni per adeguarsi ai principi del decreto e attuare i nuovi regimi amministrativi
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Il Testo Unico per l’energia rinnovabile è stato approvato

Il Testo Unico Rinnovabili 2024, approvato dal Consiglio dei Ministri n. 104 del 25 novembre, punta a creare un quadro normativo coordinato per la produzione di energia sostenibile, a procedere con un’evoluzione normativa per il settore dell’energia verde e favorire la semplificazione delle procedure amministrative.

Il provvedimento ( qui la versione finale del testo approvato), composto da 15 articoli, entrerà in vigore il 30 dicembre e disciplina dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, individuando i regimi amministrativi per la costruzione e l’esercizio d’impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, dei sistemi d’accumulo, delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili alla realizzazione degli impianti stessi.

Stop alla frammentazione normativa con il Testo Unico rinnovabili 2024

La normativa nazionale prodottasi in questi ultimi anni pur essendo ispirata dalle direttive europee, ha sofferto di una frammentazione che ne ha ostacolato l’efficacia.  Questa disomogeneità normativa è stata più volte oggetto di critiche da parte della Commissione Europea e del Consiglio UE, che hanno sollecitato l’Italia ad adottare un approccio unificato per velocizzare le procedure autorizzative e ridurre le inefficienze.

In questa direzione si muove il Testo Unico per le fonti rinnovabili che nasce come un intervento strutturale previsto nel quadro delle riforme del PNRR.

Lo schema di decreto legislativo ”Disciplina dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili”, in attuazione dell’articolo 26, commi 4 e 5, lettere b) e d) della legge 5 agosto 2022, n. 118, mira a superare la disorganicità del passato, introducendo una normativa semplificata e uniforme su tutto il territorio nazionale attraverso la razionalizzazione ed uniformità delle norme riducendo i tempi amministrativi per ottenere le autorizzazioni, qualificando gli interventi sulle rinnovabili come di “pubblica utilità, indifferibili e urgenti“.

Ovviamente, la promozione ed il potenziamento delle fonti rinnovabili deve essere sviluppato in armonia con la protezione del paesaggio e del patrimonio culturale.

Nuovi regimi amministrativi per le energie rinnovabili

Il Testo Unico sulle rinnovabili introduce un sistema innovativo (anticipato in questo articolo) che si articola in tre regimi amministrativi principali, ideati per garantire celerità, omogeneità sul territorio nazionale e la riduzione degli oneri burocratici.

  1. Attività libera: riservata a interventi di modesto impatto, come impianti fotovoltaici fino a 12 MW su coperture esistenti o agrivoltaici fino a 5 MW, purché non localizzati su beni tutelati o in aree vincolate.
  2. Procedura Abilitativa Semplificata (PAS): applicabile a interventi di media grandezza, come impianti che superano 1 MW di potenza, ma che non richiedono modifiche urbanistiche o infrastrutturali.
  3. Autorizzazione unica riservata a impianti con maggiore complessità tecnica o impatto ambientale. Questo regime prevede un processo centralizzato, con la possibilità di attivare il provvedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR) per progetti particolarmente articolati.

Regioni ed enti locali avranno 180 giorni per adeguarsi ai principi del decreto e attuare i nuovi regimi amministrativi. Gli interventi autorizzati saranno considerati di pubblica utilità, prioritari e non procrastinabili, e potranno essere realizzati anche in aree agricole previste dai piani urbanistici vigenti.

Le altre novità introdotte dal Testo Unico rinnovabili 2024

Il revamping, che si concentra sull’ammodernamento tecnologico senza alterare la capacità produttiva e il repowering che punta a incrementare la potenza installata tramite l’adozione di tecnologie avanzate o modifiche strutturali parziali rappresentano strumenti fondamentali per migliorare e potenziare gli impianti di energia rinnovabile esistenti. Il revamping, mentre il repowering. Il Testo Unico sulle Rinnovabili agevola entrambi gli interventi, introducendo semplificazioni procedurali.

Inoltre, Il decreto prevede la creazione di uno sportello unico digitale entro il 2025 per centralizzare le procedure autorizzative. Questa piattaforma consentirà di ottenere tutte le autorizzazioni tramite un unico punto di accesso, riducendo i tempi di attesa e la frammentazione amministrativa.

Il Testo Unico introduce un sistema sanzionatorio chiaro per chi realizza o gestisce impianti senza le necessarie autorizzazioni o in difformità rispetto alle normative. Le sanzioni, che variano in base alla gravità dell’infrazione. Per l’installazione non autorizzata di impianti fotovoltaici a terra in aree agricole, sono previste sanzioni fino a 100.000 euro, insieme all’obbligo di ripristinare lo stato dei luoghi. Restano applicabili anche le sanzioni derivanti dal Codice dei beni culturali e dalle normative edilizie locali.

Un passo verso la semplificazione o l’ennesimo rebus normativo?

Sebbene l’intento del provvedimento sia quello di semplificare e uniformare una normativa frammentata, la sua applicazione potrebbe rivelarsi un boomerang, aggiungendosi al già intricato panorama normativo in materia di energia e sostenibilità.
Le Regioni e gli enti locali avranno 120 giorni dall’entrata in vigore del decreto, prevista per il 30 dicembre 2024, per adeguarsi. Tuttavia, questo breve lasso di tempo potrebbe non essere sufficiente per garantire una transizione agevole. I nodi critici risiedono nella coesistenza tra le nuove disposizioni e quelle transitorie per le procedure già avviate. Il rischio concreto è che si creino sovrapposizioni e incertezze operative, soprattutto nei territori meno attrezzati dal punto di vista amministrativo.

Un ulteriore punto di criticità riguarda l’effettiva capacità degli enti locali di recepire e applicare le nuove norme.

Sebbene il Testo Unico FER rappresenti un’opportunità per ottimizzare il settore delle energie rinnovabili, l’implementazione presenta sfide significative. Senza un’adeguata pianificazione e un supporto tecnico alle amministrazioni locali, il provvedimento rischia di trasformarsi in un’ulteriore fonte di complessità, invece che in un reale strumento di semplificazione.

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