Efficienza energetica

Quali linee guida di risparmio energetico conviene seguire per gli impianti di riscaldamento?

Enea condivide una serie di accorgimenti aggiornati per zone climatiche per migliorare l’efficienza energetica di caldaie e termosifoni
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Quali linee guida di risparmio energetico conviene seguire per gli impianti di riscaldamento?

A partire dal 15 ottobre è possibile, in alcune aree geografiche, accendere caldaie e termosifoni. Le disposizioni di legge cambiano infatti in base alla zona climatica di appartenenza, stabilendo sia le date di accensione che le ore giornaliere di utilizzo degli impianti. Le regole per l’accensione degli impianti di riscaldamento sono differenti per chi abita in condominio rispetto a chi dispone di un impianto autonomo. Ulteriori norme sono riservate agli uffici pubblici.

In base ad una serie di decreti attuativi che si sono succeduti negli anni, gli edifici sono suddivisi a seconda della loro destinazione d’uso. In particolare, la classifica suddivide l’Italia in sei zone climatiche, dalla A (la più calda) alla F (la più fredda), utilizzando il parametro dei Gradi Giorno (GG) per valutare le esigenze termiche, a prescindere dalla posizione geografica.

Regole accensione riscaldamento: le buone prassi da seguire

Secondo le disposizioni di legge nazionali e quelle dettate dall’Organizzazione mondiale della sanità, la temperatura ideale da tenere in casa deve essere intorno ai 20° C, con un’oscillazione di massimo 2° in eccesso o in difetto. Per le strutture che svolgono attività industriali, artigianali e affini, il limite massimo è fissato a 18 gradi.

Esistono alcune semplici regole da seguire per cercare di risparmiare sulla bolletta e avere una resa migliore degli impianti di riscaldamento. Come sottolinea l’Enea, innanzitutto bisogna tenere conto della temperatura di mandata dell’acqua. È fondamentale, quindi, abbinare alla caldaia un sistema di regolazione climatico, in funzione anche delle condizioni esterne all’abitazione. Così facendo è possibile mantenere la temperatura dell’ambiente, limitando i consumi fino al 25% ogni 10° C in meno.

Manutenzione ed efficientamento energetico

Tra le altre buone abitudini da considerare, vi è certamente la periodica manutenzione degli impianti. Un altro accorgimento da seguire concerne la schermatura delle finestre durante la notte: persiane e tapparelle o anche tende pesanti riducono le dispersioni di calore verso l’esterno. E ancora: evitare di coprire i termosifoni, ostacolando la diffusione del calore verso l’ambiente. “Bene, invece, inserire materiali riflettenti tra muro e termosifone: anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno”, specifica Enea.

Rivolgersi a tecnici qualificati è fondamentale per verificare l’efficienza dell’impianto di riscaldamento e lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre. Si può arrivare ad abbattere i consumi fino al 40%. Infine, installare valvole termostatiche e scegliere impianti a condensazione o a pompa di calore ad alta efficienza.

Le zone climatiche in Italia

Ecco la suddivisione delle zone climatiche e le relative date di accensione, con le principali città e province coinvolte.

Zona A: Lampedusa, Porto Empedocle, Linosa. I termosifoni possono essere accesi dal 1° dicembre, per un massimo di 6 ore al giorno, con spegnimento entro il 15 marzo.

Zona B: Province di Catania, Messina, Palermo, Reggio Calabria. Accensione dal 1° dicembre, sino a 8 ore al giorno, spegnimento entro il 31 marzo.

Zona C: Bari, Cagliari, Catanzaro, Napoli, Salerno, Taranto. Attivazione dal 15 novembre e utilizzo fino al 31 marzo, per un massimo di 10 ore.

Zona D: Firenze, Genova, Matera, Roma, Siena, Teramo, Terni. Qui accensione dal 1° novembre, massimo 12 ore, sino al 15 aprile.

Zona E: Province di Bologna, Brescia, Milano, Torino, Trieste, Udine, Venezia. I riscaldamenti possono essere accesi dal 15 ottobre, sino a 14 ore, sino al 15 aprile.

Zona F: Belluno, Cuneo e Trento, senza limiti di orario o di date.

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