Edilizia
Energia rinnovabile: l’Ue chiede procedure più snelle
Pubblicata la Raccomandazione (UE) 2022/822 della Commissione sull’accelerazione delle procedure autorizzative per i progetti di energia rinnovabile
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Pubblicata sulla Gazzetta europea la Raccomandazione (UE) 2022/822 della Commissione sull’accelerazione delle procedure autorizzative per i progetti di energia rinnovabile e sull’agevolazione degli accordi di compravendita di energia.
Il contenuto della Raccomandazione UE
Secondo la Commissione gli Stati membri dovrebbero garantire che la pianificazione, la costruzione e il funzionamento degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, la loro connessione alla rete elettrica, del gas e del calore e la relativa infrastruttura di rete e di stoccaggio possano beneficiare della procedura di pianificazione e autorizzazione più favorevole fra quelle disponibili e siano considerati di interesse pubblico prevalente e nell’interesse della sicurezza pubblica.Scadenze definite
Per raggiungere determinati obiettivi gli Stati membri dovrebbero individuare scadenze chiaramente definite, ravvicinate e il più brevi possibile per tutte le fasi necessarie per autorizzare la costruzione e il funzionamento di progetti di energia rinnovabile, specificando i casi in cui tali scadenze possono essere prorogate e in quali circostanze.Termini massini per le procedure
Gli Stati membri, inoltre, dovrebbero stabilire termini massimi vincolanti per tutte le fasi pertinenti della procedura di valutazione dell’impatto ambientale. La durata delle procedure autorizzative per l’installazione di apparecchiature per l’energia solare in strutture artificiali dovrebbe essere limitata a un massimo di tre mesi.Misure incentivanti per la realizzazione degli impianti di energia rinnovabile
Per raggiungere gli obiettivi indicati la Commissione ha anche suggerito delle misure:- introdurre procedure più veloci e più brevi;
- favorire la partecipazione dei cittadini e delle comunità;
- migliorare il coordinamento interno;
- individuare e pianificare meglio i siti dei progetti;
- facilitare la connessione degli impianti alla rete;
- incoraggiare tramite incentivi i progetti innovativi;
- eliminare qualsiasi ostacolo amministrativo o di mercato agli accordi di compravendita di energia rinnovabile tra imprese;
- accelerare l’adozione di accordi da parte delle piccole e medie imprese.
I recenti provvedimenti del Governo italiano in tema di energia rinnovabile
Le raccomandazioni sull’introduzione di introdurre procedure più veloci e brevi sono state effettuate anche dal nostro legislatore interno, soprattutto negli ultimi sei mesi. Infatti, svariate sono state le norme che hanno toccato le energie rinnovabili e soprattutto il settore fotovoltaico. Un primo impulso è stato dato dal Decreto Energia (DL 17/2022, convertito in legge 50/2017) che ha cambiato numerose regole a livello di procedimenti autorizzatori per impianti fotovoltaici e a fonti rinnovabili. Tra le principali novità contenute nel provvedimento ricordiamo:- l’estensione del campo di applicazione del modello unico semplificato agli impianti fotovoltaici e termici di potenza superiore a 50 kW e fino a 200 kW, realizzati in edilizia libera;
- la semplificazione per l’installazione di impianti fotovoltaici nelle aree idonee e non, con procedura abilitativa semplificata (PAS);
- la possibilità di installare impianti solari fotovoltaici e termici nelle aree industriali, in deroga agli strumenti urbanistici comunali e oltre agli indici di copertura già esistenti;
- l’ampliamento delle spese agevolabili tramite il Superbonus 110% facendo rientrare anche quelle di installazione di sonde geotermiche utilizzate per gli impianti geotermici.
- si estende a 500 metri la distanza massima da zone a destinazione industriale, artigianale e commerciale ovvero da impianti industriali e stabilimenti entro la quale le aree classificate agricole possono ritenersi aree idonee ope legis all’installazione di impianti fotovoltaici;
- si estende a 300 metri la distanza massima dalla rete autostradale entro la quale le aree adiacenti alla medesima rete possono ritenersi aree idonee come sopra specificato.
- ottenere una maggiore semplificazione delle procedure amministrative;
- rivedere la sfera d’azione del silenzio assenso;
- eliminazione dei provvedimenti autorizzatori e degli adempimenti non indispensabili e incidenti sulla libertà di iniziativa economica.