Efficienza energetica

Energia e clima, la Conferenza Unificata approva il PNIEC

Un maggiore coinvolgimento delle regioni sul tema dello stoccaggio dell'energia e i nuovi obiettivi nel settore delle rinnovabili
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Energia e clima, la Conferenza Unificata approva il PNIEC

Buone notizie sul fronte ambientale giungono dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero delle Infrastrutture. La Conferenza Unificata ha approvato il PNIEC – Piano Nazionale Integrato per l’Energia e per il Clima. 

Il piano è stato emanato in attuazione del regolamento europeo 2018/1999 sulla governance dell’Unione dell’energia e dell’azione per il clima. È uno strumento a disposizione di ogni stato membro per illustrare le proprie strategie d’intervento nel raggiungimento degli obiettivi europei entro il 2030 in fatto di energia e clima.

In realtà, sono diverse le sfide intraprese dal governo italiano, soprattutto per il triennio 2020-2022. Tanti sono i progressi fatti finora, ma tanto c’è ancora da fare.

Il PNIEC:  coesione e collaborazione sull’energia

Presentato a Roma il 18 dicembre presso il Palazzo della Stamperia dai tre Ministeri (non era mai accaduto, inoltre che tre ministeri lavorassero in modo coordinato e integrato su un obiettivo comune) il PNIEC è nato dalla collaborazione tra Stato, Regioni ed Enti locali.

Infatti, la sottosegretaria Alessandra Todde, intervenuta in rappresentanza del MiSE, ha dichiarato che “raggiungere coesione e una strategia unitaria, nel rispetto delle differenti funzioni istituzionali, ha rappresentato un risultato davvero significativo per cui ringrazio Regioni ed Enti locali”.

Nello scenario così delicato delle questioni ambientali risulta fondamentale lavorare all’unisono, nel rispetto degli obiettivi comunitari 2030 e di quelli 2050, stabiliti al Climate Action Summit (21-23 settembre 2019, New York).

Per tale ragione, ad approvare il PNIEC è stata la Conferenza Unificata, istituto giuridico italiano che si occupa di disciplinare i rapporti tra conferenza Stato-Regioni, conferenza Stato-Città ed autonomie locali, nel momento in cui queste “debbano esprimersi su un medesimo oggetto”, ai sensi dell’art.9, comma 2, del d.lgs. 281/1997.

Un prezioso contributo dalle autonomie locali

Al fine di rafforzare ulteriormente la coesione fra più parti, la sottosegretaria Todde ha quindi deciso di implementare il Piano con proposte derivanti dalle autonomie locali, che possono in questo modo far sentire la loro voce ed essere piccole ma importanti parti di un movimento che ha un’eco globale.

Tra le tante iniziative, a seguito di confronto con Regioni ed Enti Locali, i Ministeri coinvolti hanno deciso di:

  • istituire un Osservatorio sul Piano;
  • coinvolgere le Regioni nella localizzazione di grandi sistemi di accumulo dell’energia e degli impianti a gas per il phase out del carbone;
  • trattare più approfonditamente la questione metano in Sardegna. 

L’Osservatorio sul Piano servirà a coinvolgere le Regioni e l’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, nella creazione di una rete che abbia lo scopo di diffondere, studiare e approfondire gli elementi salienti del PNIEC.

Per quanto riguarda la localizzazione dei sistemi di accumulo dell’energia e degli impianti a gas necessari per il phase out del carbone, il PNIEC assicura il rispetto delle norme regionali sull’ambiente e il paesaggio.

La questione Sardegna

A testimoniare l’interesse nei confronti delle realtà regionali, il tema dell’approvvigionamento delle industrie e delle reti locali sarde con il metano.

Sarà poi l’analisi costi-benefici avviata da RSE – Ricerca Sistema Energetico per ARERA – Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, pronta in primavera, a definire gli interventi per il trasporto a valle del metano a partire dai centri di distribuzione.

Ad oggi, le ipotesi di RSE per il PNIEC riguardanti la Sardegna non prevedono l’installazione di una dorsale di metanizzazione, bensì la realizzazione di depositi costieri small scale e metanizzazione di reti di gas propano (circa 80 mil. di mc al 2030).

Gli obiettivi del PNIEC Energia

In generale, gli obiettivi del PNIEC possono essere riassunti in cinque grandi ambiti che spaziano dall’emissioni di diossido di carbonio alle fonti rinnovabili, dalle leggi del mercato alle nuove tecnologie. Si tratta, in sintesi, di:

  • decarbonizzazione;
  • efficienza energetica;
  • sviluppo del mercato interno dell’energia;
  • sicurezza energetica;
  • ricerca, innovazione e competitività.

Decarbonizzazione

Nel PNIEC, l’Italia si impegna a ridurre le emissioni nei settori non ETS (European Emission Trading Scheme) del 33% rispetto ai valori 2005. Per il comparto ETS non è stato stabilito un obiettivo nazionale, ma un’omogenea riduzione del 43% rispetto al 2005 a livello Europeo.

La sfida è di decarbonizzare nei settori più difficili, ovvero residenziale, terziario e trasporti.

Fonti rinnovabili

Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, il PNIEC definisce gli obiettivi nelle diverse categorie di:

  • rinnovabili elettriche: crescita della quota FER nei consumi elettrici al 55% entro il 2030;
  • rinnovabili nel settore trasporti: obbligo di immissione in consumo più ambizioso di quello definito nella RED II (Renewable Energy Recast to 2030), ovvero dal 14% l 21,6%; quota dei biocarburanti avanzati pari all’8% entro il 2030 (più ambizioso del 3,5% previsto dalla RED II); crescita dell’energia elettrica rinnovabile su strada (fino a 380 ktep);
  • rinnovabili nel settore termico: ruolo crescente delle pompe di calore elettriche e a gas; contributo costante degli impianti di riscaldamento a biomasse solide; miglioramento delle performance energetiche degli apparecchi a biomassa; promozione del solare termico e del teleriscaldamento nei sistemi integrati di produzione di calore;

Guida il tutto, la volontà di ridurre i consumi di energia primaria a 125 Mtep entro il 2030 (148 Mtep nel 2016).

Sicurezza energetica

In fatto di sicurezza energetica, il PNIEC distingue tra obiettivi del settore gas e obiettivi del settore elettrico:

Nel settore gas:

  • ottimizzazione dell’importazione di GNL – Gas Naturale Liquefatto nei terminali esistenti;
  • aumento della sicurezza in caso di picchi di domanda.

Nel settore elettrico:

  • miglioramento della resilienza e della flessibilità del sistema (ad esempio nei casi di avverse condizioni meteo);
  • riduzione del fenomeno overgeneration fino a 1 TWh circa entro il 2030;
  • maggiore utilizzo degli impianti di pompaggio esistenti;
  • sviluppo dello storage elettrochimico.

Mercato dell’energia

Anche in quest’ambito il PNIEC distingue tra settore gas e settore elettrico.

Nel settore elettrico:

  • rafforzamento dell’integrazione dei mercati;
  • promozione del ruolo attivo della domanda;
  • rafforzamento del ruolo del consumatore (autoproduzione, utilizzo sistemi di accumulo, maggiore consapevolezza nella scelta del fornitore ecc.).

Nel settore gas:

  • aumento liquidazione e diminuzione spread di prezzo con altri mercati europei;
  • mobilitazione per la riapertura della linea del gasdotto TENP – Trans Europa Naturgas Pipeline fuori servizio attraverso interventi sui piani decennali del TSO (Transmission System Operator) italiano (Snam) e del TSO tedesco (Tenp).

Innovazione e competitività

Tutto ciò non sarebbe però possibile senza la costante fiducia nella ricerca e nell’innovazione. Nuove tecnologie e nuovi strumenti consentono di semplificare le procedure, diventare più smart, più competitivi.

L’Italia partecipa ai programmi SET Plan (Strategie Energy Technology Plan) e Mission Innovation, ha raddoppiato i fondi per la ricerca e lo sviluppo delle FER, ha adottato diverse misure per la transizione energetica, ha introdotto nuovi modelli organizzativi e gestionali a supporto delle imprese.

Il PNIEC nei prossimi mesi subirà ulteriori integrazioni. Si arricchirà, inoltre, delle novità della Legge di Bilancio 2020, ovvero approvazione definitiva del Decreto Legge sul clima e Green New deal. Una volta raggiunta la sua versione definitiva, sarà trasmesso alla Commissione Europea.

Per maggiori approfondimenti sul tema si rimanda alla lettura della proposta di piano.

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