Decreto FER1: la sostituzione dell’amianto non è così semplice
Una delle novità più importanti introdotte dal Decreto FER1, entrato in vigore lo scorso 10 agosto, è la possibilità di sostituire le coperture in amianto con il fotovoltaico. Una misura lodevole negli intenti ma che rischia di essere affossata dalla burocrazia.
Decreto FER1, tempi lunghi per le agevolazioni
L’accesso alle agevolazioni non è infatti così semplice e le tempistiche talmente ridotte da scoraggiare i potenziali interessanti. A sollevare la questione è Giorgio Pucci, esperto di fotovoltaico e Presidente di una delle principali ESCo italiane, Enerqos Energy Solutions.
Pucci rivolge un appello al nuovo governo, affinché semplifichi tempi, requisiti e procedure per accedere agli incentivi.
“Purtroppo i tempi necessari all’ottenimento dei titoli autorizzativi– sottolinea l’esperto– sono molto più lunghi rispetto alle scadenze previste dal decreto per avere accesso agli incentivi attraverso le due modalità indicate: l’iscrizione ai registri e la partecipazione alle procedure d’asta che sono subordinate alla richiesta dei requisiti generali”.
Bonus amianto, come funziona
Ricordiamo in breve come funziona il meccanismo. Il Decreto Fer 1 introduce un premio per la realizzazione di impianti fotovoltaici che vanno a sostituire coperture in eternit o comunque contenenti amianto.
Per l’ammissione all’incentivo, l’eternit o l’amianto deve essere stato completamente rimosso e l’area totale dei moduli fv non deve essere superiore a quella della copertura esistente sostituita. Il nuovo impianto deve avere una potenza inferiore a 1 MV e la premialità dell’incentivo è pari a 12 euro per MWh.
I Gruppi di riferimento per i bandi
I bandi di accesso agli incentivi sono stati organizzati in 4 gruppi:
- Impianti eolici e fotovoltaici di nuova costruzione Gruppo A;
- Gruppo A-2: impianti fotovoltaici i cui moduli siano installati in sostituzione di coperture in amianto di edifici e fabbricati rurali;
- Impianti idroelettrici, impianti a gas residuati dei processi di depurazione di nuova costruzione, riattivazione o potenziamento per il Gruppo B;
- gli impianti oggetto di rifacimento totale o parziale sono nel Gruppo C.
Decreto Fer1 e le procedure complesse e insidiose
In merito quindi al Gruppo A-2, Pucci sottolinea aspetti positivi e negativi del nuovo Decreto Fer1.
“Il Decreto Fer1 da una parte– dichiara l’esperto- ha messo un po’ di ordine all’interno del sistema dei registri, che prima non è mai stato sufficientemente funzionale agli obiettivi. Dall’altra, c’è tuttavia da rilevare, in riferimento agli impianti di potenza inferiore a 1MW, che la procedura per la partecipazione alla selezione dei progetti inserita nel Regolamento del GSE è insidiosa se non si dispone già dei requisiti, soprattutto quelli relativi all’ottenimento della SCIA (in media 30/45 giorni) e dell’adeguamento al TICA, Testo integrato delle connessioni attive (circa 60/90 giorni)”.
Il primo bando è operativo dal 30 settembre. A seguire, ne verrà pubblicato uno nuovo ogni 4 mesi fino al 30 settembre 2021, per un totale di 7 bandi. Le richieste di iscrizione, è bene ribadirlo, possono essere inviate esclusivamente nei periodi di apertura.
Insomma, l’incastro potrebbe essere scoraggiante. Come mette in evidenza Pucci, tra l’entrata in vigore del testo e l’effettiva partenza della “macchina smonta amianto” potrebbe esserci la causa impediente all’effettiva funzionalità del decreto, calcolata sul fattore tempo e relativi termini.
“In conclusione, non è corretto dire che gli incentivi siano destinati a chiunque decida di rimuovere il tetto in eternit o coperture varie – chiosa Pucci –. Lo sarebbe se l’appello al nuovo Governo, di semplificazione dei tempi, dei requisiti e delle procedure fosse accolto”.

