La direttiva Case green è fra le dieci priorità per la decarbonizzazione edilizia
Dieci proposte per la decarbonizzazione, in particolare nel settore dell’edilizia. Idee da far recapitare direttamente ai membri del nuovo Parlamento europeo, affinché si metta mano ad un quadro legislativo che ponga in primo piano l’efficienza energetica e il risparmio nelle costruzioni.
Il documento programmatico è stato ideato da Kyoto Club e Legambiente, con l’obiettivo di sensibilizzare la politica comunitaria nell’adottare misure per ridurre la povertà energetica, decarbonizzare gli impianti di riscaldamento e raffreddamento, e tagliare le emissioni lungo l’intero ciclo di vita degli edifici. Anche perché, stando alle stime UE, il settore delle costruzioni è responsabile del 40% del consumo finale di energia, produce circa il 36% dei gas serra e contribuisce per quasi la metà al particolato fine (PM2,5) totale immesso nell’atmosfera. In Italia dal settore residenziale proviene il 53% delle emissioni di PM10, dagli edifici il 18% di quelle climalteranti.
Le 10 proposte per la decarbonizzazione edilizia
Ecco le 10 proposte:
- finanziare la transizione ecologica;
- implementare la direttiva case green, monitorare la sua attuazione negli stati membri e accelerarne il recepimento italiano;
- approvare il piano d’azione dell’Ue sulle pompe di calore;
- introdurre la revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia in Ue e rivedere il meccanismo degli oneri di sistema in bolletta;
- aumentare l’ambizione della strategia Renovation Wave e incrementare il tasso di ristrutturazione;
- integrare l’energy efficiency first con le rinnovabili;
- accelerare l’implementazione di politiche per il risparmio energetico;
- combattere la povertà energetica e varare il fondo sociale per il clima;
- promuovere l’edilizia sostenibile, armonizzare la metodologia whole life carbon a livello europeo e ridurre le emissioni incorporate di carbonio;
- rivedere la normativa sulla progettazione ecocompatibile, ecodesign e sull’etichetta energetica, energy label.
Green Deal e case green
In particolare, le associazioni Kyoto Club e Legambiente chiedono di finanziare il Green Deal e stanziare fondi adeguati per politiche climaticamente ambiziose, monitorando il recepimento e la corretta attuazione della direttiva “Case Green” in Italia e negli altri Stati membri. In particolare, la Commissione dovrebbe fornire orientamenti e sostegno alle autorità nazionali.
L’obiettivo, inoltre, è approvare un ambizioso piano d’azione per sostenere il mercato delle pompe di calore, oltre ad introdurre la revisione della Direttiva sulla tassazione dell’energia bloccata al Parlamento europeo dalla scorsa legislatura. E ancora: aumentare l’ambizione della strategia “Renovation Wave”; implementare politiche per favorire il risparmio energetico e di lotta alla povertà energetica; promuovere l’edilizia sostenibile; rivedere la normativa sulla progettazione eco-compatibile.
Transizione ecologica e tassazioni
In merito alla transizione ecologica, la richiesta è di portare, entro il 2025, dall’attuale 30% al 50% la quota di stanziamenti annuali che hanno un impatto positivo su clima e ambiente. Sulla tassazione dell’energia, “chiediamo al governo e parlamento italiani di rivedere il meccanismo degli oneri di sistema e degli oneri impropri in bolletta, eliminando i sussidi diretti, spostando sussidi e voci improprie sulla fiscalità generale”.
Altro capitolo, il risparmio energetico. In questo caso, Kyoto Club e Legambiente spingono perché la “Commissione Europea faccia in modo che gli Stati membri sfruttino appieno il potenziale di risparmio energetico, così da raggiungere traguardi più ambiziosi per la riduzione dei consumi”. Infine, per combattere la povertà energetica, l’Italia dovrà presentare prima possibile il Fondo Sociale per il Clima alla Commissione.
Decarbonizzazione edilizia: obiettivi ambiziosi
Per Giacomo Pellini, responsabile comunicazione di Kyoto Club: “Se nella scorsa legislatura il Green Deal è stato delineato, adesso è arrivata l’ora di finanziarlo e di portarlo a compimento. La fine di questa legislatura coincide, sostanzialmente, con il termine degli obiettivi: il tempo a nostra disposizione è poco e in questi cinque anni l’Unione dovrà lavorare a fondo se vuole arrivare al taglio del 55% delle emissioni in tutta l’Ue”.
Secondo Katiuscia Eroe, responsabile energia di Legambiente Onlus: “Abbiamo bisogno di accelerare le politiche green, di aumentare il livello di coraggio e di stimolare gli Stati Membri verso l’adozione di politiche ambiziose, cambiando anche la narrazione che non può raccontare il Green Deal come pura ideologia ma come l’unica strada per rendere l’Europa competitiva rispetto ad altri Paesi che stanno investendo molte risorse”.
A questo link il documento programmatico integrale.

