Efficienza energetica

Caro energia, nuovi fondi del Mite e austerity nelle città

A Milano anche lo smart working il venerdì per gli uffici pubblici servirà a combattere il caro energia. E dal Mite 320 milioni per l'efficienza dei Comuni
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Caro energia, nuovi fondi del Mite e austerity nelle città
Dalle ipotesi, siamo passati ai fatti: con l’aumento dei prezzi dell’energia e le materie prime che tendono a scarseggiare, le città sono costrette a correre ai ripari. Bisogna ripensare molti servizi, risparmiare e tagliare i costi. In molti Comuni, quindi, si stanno mettendo in atto le prime politiche di austerity, mentre dal Mite arrivano i fondi per contrastare il caro energia.

Austerity e riorganizzazione: così i Comuni razionalizzano le risorse contro il caro energia

Contro il caro bollette, come abbiamo accennato, diverse città, da nord a sud, hanno deciso di intervenire con interventi mirati che riguardano la Pubblica Amministrazione (settore dove, non a caso, i consumi ammontano a più di 100 miliardi l’anno. Nello specifico, si sta pensando di riorganizzare le attività in presenza, chiudere prima gli uffici e limitare l’accesso a determinati servizi. Questi interventi si allineano a quanto già stabilito dal governo per quanto riguarda l’uso limitato dei riscaldamenti in determinate ore della giornata e le modalità di utilizzo degli stessi (a partire dalle temperature che, per una questione di risparmio energetico, non potranno superare determinate soglie), ma non solo.

La scelte dei sindaci, da Milano a Palermo

A Milano, per esempio, il sindaco nel piano energetico introdurrà lo smart working per i dipendenti pubblici, che tutti i venerdì potranno lavorare da casa, ad eccezione di alcuni uffici. In questo modo, gli uffici rimarranno chiusi 4 giorni al mese, con una conseguente diminuzione dei consumi di energia. Inoltre per Milano ci sarà un’ora al giorno in meno d’illuminazione stradale, in prevalenza al mattino. Anche la Regione Lazio ha intenzione di ricorrere allo smart working per i dipendenti comunali e tutti gli addetti a servizi pubblici non essenziali. Inoltre, nei casi degli uffici che non hanno un contatto con il pubblico si sta pensando di ridurre gli orari di presenza, anticipando la chiusura degli stessi. Sulla stessa scia, anche l’amministrazione comunale di Palermo ha annunciato di aver messo su una squadra di esperti per poter pensare a come riorganizzare le attività della città – sia nella PA che nell’ambito dei servizi offerti al cittadino – così da poter varare interventi di austerity ma senza generare confusione e panico. Lo stesso farà il Comune di Trento, a lavoro su un piano che sia in grado di assicurare risparmi per gli uffici dell’amministrazione e delle società partecipate. Infine c’è Napoli, in città l’austerity partirà dall’illuminazione in città e degli edifici comunali (che dovrebbe essere spenta un’ora prima). Nel capoluogo campano, inoltre, si sta pensando alla riorganizzazione degli uffici della PA. C’è, in generale, una maggiore consapevolezza, anche da un punto di vista di sostenibilità. La crisi energetica, scatenata dalla guerra in Ucraina, ha però accelerato il susseguirsi degli eventi, per cui Comuni e Regioni hanno dovuto rispondere prontamente. I piani a lungo termine per l’efficienza energetica si sono trasformati in interventi in grado di scongiurare, nel breve termine, il collasso di molti servizi, ma questo non vuol dire che siano stati del tutto abbandonati i progetti di transizione ecologica.

Caro energia. Arrivano i fondi Mite per promuovere sostenibilità ed efficienza energetica

Nei giorni scorsi il Ministero della transizione ecologica ha confermato lo stanziamento di 320 milioni di euro per promuovere sostenibilità ed efficienza energetica negli edifici delle Amministrazioni comunali. L’avviso pubblico “Comuni per la Sostenibilità e l’Efficienza energetica – C.S.E. 2022” è stato firmato il 3 ottobre dal Direttore Generale della Direzione Incentivi Energia e prevede il finanziamento di progetti di efficienza energetica che includano anche iniziative per la produzione di energia da fonti rinnovabili negli edifici delle Amministrazioni comunali, dell’intero territorio nazionale, attraverso l’acquisto e l’approvvigionamento di beni e servizi tramite il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA). Nello specifico, la misura interviene a sostegno degli investimenti dei comuni favorendo la transizione verde e contrastando gli effetti negativi dell’aumento dei prezzi delle forniture energetiche, attraverso il finanziamento di:
  • impianti fotovoltaici
  • impianti solari termici
  • impianti a pompa di calore per la climatizzazione
  • sistemi di relamping
  • chiusure trasparenti con infissi e sistemi di schermatura solare generatori di calore.
La dotazione complessiva di 320 milioni di euro è a valere sull’Asse “REACT – EU” del Programma Operativo Nazionale (PON) “Imprese e competitività” 2014-2020 e una quota – pari al 50% – delle risorse è stata riservata agli interventi di efficientamento energetico e di produzione di energia da fonti rinnovabili su edifici situati nei territori delle Regioni del Mezzogiorno, ovvero:
  • Abruzzo;
  • Basilicata;
  • Calabria;
  • Campania;
  • Molise;
  • Puglia;
  • Sardegna;
  • Sicilia.
Il finanziamento sarà concesso nella forma del contributo a fondo perduto fino al 100% dei costi ammissibili secondo una procedura a sportello che prevede la semplificazione degli adempimenti burocratici sia per la procedura di acquisto sia per concessione ed erogazione del finanziamento.
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