Il nuovo Superbonus: le date da rispettare chiarite dal Mef
Durante la conferenza stampa, tenutasi all’indomani dell’approvazione del Decreto Aiuti Quater, sono stati illustrati i motivi che hanno portato ad una ridefinizione dell’agevolazione fiscale e l’introduzione di un nuovo calendario per il Superbonus.
L’uso distorto del Superbonus
Anche se la misura principale su cui è intervenuto il nuovo provvedimento è l’energia, durante la conferenza stampa, il Premier Meloni e il Ministro Giorgetti, hanno puntualizzato i motivi della scelta operata sul Superbonus e hanno anche motivato i cambiamenti in arrivo.
Il Premier ha puntato il dito su un uso deresponsabilizzato precisando che: “se uno non era chiamato a contribuire non si chiedeva se prezzo fosse congruo. Questo ha portato distorsione sul mercato a beneficio prevalentemente dei redditi medio alti. Quindi il problema sta nel modo in cui è stata realizzata ha creato molti problemi, diciamo che il concetto di gratuità è bizzarro”.
A questo poi si aggiungono altre due considerazioni. Il credito di imposta è stato visto da molti come un “diritto”. Su questo aspetto, ha precisato Giorgetti, il Governo interverrà: “la cessione del credito è una possibilità, non un diritto”. Il problema, ha precisato il Ministro, è che “è passata l’idea che il credito d’imposta sia sostanzialmente moneta ma non è così, quindi chi deve fare un investimento deve valutare se l’impresa costruttrice o la banca sia disponibile a riconoscere il credito d’imposta, perché se non è così devono calcolare il progetto d’investimento in diverso modo”.
I motivi del cambiamento
Il motivo per cui il Governo ha deciso di intervenire prontamente sulla misura derivano da un:
- motivo economico: il concetto del “tutto gratis” ha creato un buco nelle casse dello Stato di 38 miliardi. Ora, con i risparmi reperiti con questa nuova misura, il Governo ha deciso destinarli alle unifamiliari, a patto che si tratti di prima casa e redditi medio bassi;
- motivo politico: “la decisione di concentrare in modo selettivo a favore dei redditi medio bassi è una scelta politica: non si è mai visto nella storia una misura che costasse così tanto a beneficio di così pochi, lo ribadisco. Questa decisione è a favore di chi non si può permettere di ristrutturare”. Questo è quanto riportato dal Ministro Giorgetti.
Il nuovo calendario
Con l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri de decreto-legge denominato “DL Aiuti-quater”, si ridefinisce nuovamente il calendario delle scadenze sul Superbonus. Precisiamo che le date riportate nel riquadro, non sono ufficiali, in quanto sarà necessario attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il testo, circolato nella versione “bozza” è provvisorio, e presenta alcune parti ancora “in valutazione”.
Momentaneamente, in attesa che il Decreto intraprenda il suo iter per approdare in Gazzetta, forniamo solo uno sintetico ed ipotetico riepilogo delle misure in corso di approvazione. Queste date ovviamente vanno poi coordinate con quelle preesistenti attualmente in vigore.
|
Riduzione al 90% della detrazione per le spese sostenute nel 2023
Confermato il “decalage” delle percentuali per prossimi anni:
Le nuove percentuali non si applicano a tutti i procedimenti edilizi già avviati alla data di entrata in vigore del decreto. Pertanto, la “percentuale piena” rimane per tutti i cantieri già avviati. |
|
Prorogata l’agevolazione per le spese sostenute fino al 31/03/2023 per gli interventi che hanno già rispettato il requisito del 30% dei lavori eseguiti al 30/09/2022
Estensione per le spese sostenute fino al 31/12/2023 per gli interventi avviati a partire dal 01/01/2023, ma solo per le prime case e per i soggetti con reddito di riferimento pari o inferiore a 15.000 Euro, da calcolarsi secondo un meccanismo specificamente individuato denominato “quoziente familiare”(si veda tabella). |
Il problema del “doppio vincolo” da rispettare e il nuovo calendario Superbonus
Alla luce delle modifiche intervenute, per utilizzare il coefficiente pieno del 110%, la strada per i condomini si fa sempre più stretta, perché in base al nuovo dettato normativo si introduce un regime transitorio con un doppio vincolo da rispettare per imprese e contribuenti:
- entro il 25 novembre andrà effettuata la comunicazione asseverata per il superbonus (Cilas);
- entro la data di entrata in vigore del nuovo decreto, i condomìni dovranno aver già deliberato l’approvazione dell’esecuzione dei lavori.
Valutata la complessità delle delibere da adottare, riteniamo che termini siano cosi stretti che si tratti di una missione impossibile, perché il Governo ha scelto di modificare dall’1 gennaio 2023 l’aliquota di riferimento del superbonus che diminuirà al 90%, fatta una sola eccezione determinata dalla presentazione della CILAS o altro titolo edilizio entro una certa data.
A porre fine al balletto delle date è intervenuto, con comunicato stampa ufficiale, il Ministero dell’Economia e delle Finanza dove precisa che si prevede: “Anticipazione della rimodulazione al 90% per le spese sostenute nel 2023 per i condomini e introduzione della possibilità di accedere, anche per il prossimo anno, al beneficio da parte dei proprietari di singole abitazioni, a condizione che si tratti di prima casa e si trovino sotto una determinata soglia di reddito (15mila euro l’anno innalzandole in base al quoziente familiare). Il Superbonus si applica invece al 110% fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari che abbiano completato il 30% dei lavori entro il 30 settembre 2022. Per i condomini il 110% si applica per chi delibera in assemblea e presenta documenti (Cilas) entro il 25 novembre 2022, mentre diventa del 90% per coloro che non hanno deliberato in assemblea fino ad oggi, in considerazione del Decreto Aiuti quater”.
Il calcolo quoziente familiare per accedere al Superbonus
Il nuovo parametro, per calcolare il limite di reddito per accedere al Superbonus limitatamente ai proprietari di unifamiliari, è una novità introdotta per la prima volta nel sistema fiscale italiano, ed è stato considerato un prototipo che poi verrà utilizzato anche per le altre agevolazioni fiscali. Con le novità introdotte dal Decreto Aiuti quater, il quoziente familiare entra a far parte delle logiche del Superbonus 110%.
La novità dell’introduzione del c.d. quoziente familiare, quale corollario applicativo in materia di agevolazioni fiscali edilizie, identifca un sistema, o per meglio dire, un metodo di calcolo delle imposte mediante il quale l’imposta dovuta è calcolata in relazione ad un coefficiente che può essere determinato prendendo in considerazione il reddito complessivo della famiglia ed il numero dei suoi componenti.
Questo nuovo parametro sostituisce il “classico” Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente). Il calcolo, così come risulta dalla bozza del decreto, individua come limite di reddito per i lavori agevolati nelle abitazioni unifamiliari la cifra di 15mila euro. Per il calcolo si devono prendere i redditi registrati in famiglia nell’anno antecedente la spesa per l’efficientamento energetico. Una volta sommati, si dividono per un coefficiente determinato in base alla numerosità della famiglia.