Prorogare il Superbonus 110% al 2024. È questa una delle condizioni fondamentali per far
ripartire il settore dell’edilizia e l’economia, duramente colpite dalle chiusure e dalle restrizioni legate al Coronavirus. Sono numerose le categorie che stanno chiedendo a gran voce la
dilazione dei tempi per beneficiare delle agevolazioni. Come quelle relative alle spese sostenute per interventi in ambito di efficienza energetica, antisismica, installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. Presentiamo una carrellata delle principali associazioni protagoniste della richiesta e le motivazioni più importanti.
Assemblee condominiali rinviate, lavori in stallo
Assemblee condominiali rinviate causa pandemia, tempi burocratici dilatati e difficoltà nel calcolare contributi ed agevolazioni, vista la scadenza dei termini per usufruire del Superbonus ormai alle porte. È questa la denuncia che arriva dai rappresentanti di
ANAMMI, l’Associazione Nazional-europea AMMinistratori d’Immobili.
“I rischi che si possono correre in presenza e le difficoltà tecniche che si riscontrano online bloccano le delibere degli interventi di riqualificazione energetica o messa in sicurezza antisismica – spiega Giuseppe Bica, presidente dell’associazione –
. L’emergenza sanitaria del Covid 19 ha reso molto
difficile organizzare assemblee condominiali, che devono decidere sui lavori”.
Le decisioni si prendono nelle assemblee. Nonostante una Faq del Governo preveda le riunioni in presenza anche nelle zone rosse, diventa davvero difficile organizzarle.
“Oltre alla difficoltà di doversi incontrare più volte – aggiunge il presidente Bica – è la modalità il vero problema. Per ragioni di sicurezza, appare impossibile l’assemblea classica, mentre quella da remoto presenta troppe difficoltà tecniche”. Secondo le
segnalazioni degli oltre 13 mila amministratori di condominio associati all’ANAMMI, mancano gli spazi adeguati che consentano il distanziamento fisico. E anche laddove si affitti un locale esterno al condominio, i costi sono altissimi. L’altro grande rischio riguarda i condòmini stessi: come tutelare gli anziani e le persone fragili in queste situazioni?
“Senza contare che, come tutti sanno, gli orari delle assemblee, in genere fissate nel tardo pomeriggio o addirittura dopo cena, non si adattano al nuovo regime del coprifuoco”.
Proroga al 2024, unica soluzione
Criticità si riscontrano anche per organizzare le
riunioni da remoto. La digitalizzazione non coinvolge tutta la popolazione
“escludendo, ancora una volta, gli anziani. L’assemblea online diventa quindi impossibile da realizzare”. Per effettuare l’assemblea condominiale online è inoltre necessario il consenso di tutti i condòmini.
“Un aggravio burocratico, che tra l’altro registrerebbe molti voti contrari”, aggiunge Bica. Per queste ragioni, spiega il presidente, la
proroga al 2024 del Superbonus 110% appare l’unica soluzione. In questo modo,
“si potranno coniugare gli interessi dei condòmini, che già prima del lockdown avevano espresso forte interesse per la maxi-detrazione, con quelli delle imprese, che potranno operare in serenità”.
Il parere dei Commercialisti
Anche il Consiglio nazionale dei
commercialisti (
CNDCEC) raccomanda una proroga, almeno fino al 31 dicembre 2024, del termine per usufruire delle agevolazioni previste dal Superbonus 110%. La scadenza della super detrazione, fissata al 31 dicembre 2021, è da ritenersi troppo vicina. Proprio a causa della
pandemia, che sta
limitando l’operatività decisionale, progettuale ed esecutiva di individui, condomini e imprese.
“Per questi primi mesi di operatività della nuova agevolazione, è del tutto evidente che proprio le grandi potenzialità ed il grande interesse suscitato rendono del tutto irrealistica una sua adeguata utilizzazione nel ristretto arco temporale previsto – spiega Maurizio Postal, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti
-. La possibilità di utilizzare la parte di sovvenzioni a fondo perduto del Recovery Fund per finanziare l’estensione del Superbonus 110%, va considerata una delle priorità da inserire nel primo provvedimento utile del 2021”.
Confabitare: la misura rischia di fallire
“Come si fa a non capire che la condizione di eseguire i lavori di così grande portata negli edifici in un solo anno sarebbe insostenibile al punto da spingere molti a neppure iniziarli?”. È dura la presa di posizione di
Confabitare. La seconda ondata del Covid porterà ulteriori ritardi alla normale attività edilizia.
“Tutto ciò non potrà che bloccare ogni ragionevole inizio lavori da parte degli operatori, pena la ormai probabile impossibilità terminarli entro dicembre 2021”.
Le conclusioni sono scontate, visto che vanno considerate anche le difficoltà di convocare le assemblee condominiali che dovrebbero deliberare i lavori per l’adesione al superbonus.
“Il termine indicato rischia solo, se non esteso fino almeno al 2024, di far fallire un’iniziativa sulla carta vincente”, sentenzia il presidente Alberto Zanni.