Immobiliare

Superbonus 110%, Patuanelli: proroga necessaria almeno fino al 2022

Il titolare dello Sviluppo Economico ha ribadito la necessità di prorogare i termini delle detrazioni, ma l’arco temporale è ancora in fase di definizione
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Superbonus 110%, Patuanelli: proroga necessaria almeno fino al 2022
Sono 193 gli interventi presentati e ammessi ai benefici del Superbonus 110% per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici. In base all’ultima ricognizione, effettuata lo scorso 18 novembre (e dopo solo 20 giorni di attivazione), le richieste di Superbonus riguardano interventi per un valore di 14,7 milioni e hanno generato crediti per 16,2 milioni. Sono invece 5.176 i tecnici “attestatori” registrati al portale Enea. Sono questi i dati emersi nel corso dell’audizione del ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, presso la Commissione Parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria. Un momento di confronto importante per fare il punto sull’applicazione delle misure per la riqualificazione energetica e sismica previste per il rilancio dell’edilizia dal Dl 34/2020.

Superbonus: l’audizione del Ministro Patuanelli

Nel corso dell’audizione, il Ministro ha ribadito l’importanza del Superbonus. In tal senso, Patuanelli ha confermato la necessità di una proroga dei termini in merito alle agevolazioni. “Mi sembra oggettivamente importante – ha detto il titolare del Dicastero – dare una prospettiva più ampia di quella prevista fino ad oggi, prorogando lo strumento per tutto il 2021 per quanto riguarda la parte legata all’ecobonus e per primi 6 mesi del 2022 per il sismabonus”. Un’intenzione che – almeno a parole – è condivisa da tutto il Governo e dall’intero arco parlamentare. Nato per rilanciare il settore delle costruzioni, in crisi dal 2008, il Superbonus sta dando buoni risultati. La sua proroga, però, deve andare di pari passo “con le esigenze del Bilancio e dell’utilizzo del Recovery fund”. In ogni caso, il ministro Patuanelli è categorico: “È impensabile che una misura così importante si fermi al 31 dicembre 2021”.

Ambiti applicativi e testo unico

Altra tematica affrontata, quella dell’estensione degli ambiti applicativi. Il Ministro ha ricordato che esistono altri strumenti efficaci per gli interventi sui fabbricati. Tra questi, il piano per la riqualificazione energetica degli immobili delle Pa, il meccanismo dei certificati bianchi, il Fondo nazionale per l’efficienza energetica. “Attualmente, il Suberbonus individua in modo adeguato tutti gli interventi che possono beneficiare della detrazione”. In tal senso, monta l’esigenza di un testo unico in grado di “schedulare le tipologie di intervento, gli ambiti soggettivi e oggettivi e tutti gli elementi che oggi sono racchiusi in numerose norme di diverso tipo (fiscali, tecniche, ambientali e criteri minimi)”. E ancora: “Vi sono intersezioni normative che rendono di difficile lettura le possibilità di incentivazione dei bonus, di incentivazione di interventi. Semplificare questo percorso è il modo più opportuno per rafforzarlo”.

Le preoccupazioni di Ance

Sull’urgenza di una proroga dello strumento del Superbonus stanno insistendo da tempo numerose associazioni di categoria. Tra queste, Ance ha ribadito le sue posizioni nella recente presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato, nell’ambito dell’esame del ddl “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023” (ddl 2790/C). Il presidente dei Costruttori, Gabriele Buia, non ha nascosto le sue preoccupazioni: “Nel disegno di legge di bilancio, non c’è traccia dell’auspicata, quanto necessaria, proroga dello strumento oltre la sua scadenza naturale, fissata per il 31 dicembre 2021”. Buia ha anche rincarato la dose: “Non si comprende come mai questa proroga non sia stata inserita nel disegno di legge. Per altre misure, invece, è stato già confermato l’utilizzo delle risorse (20 miliardi di euro nel triennio) del Recovery Fund”.

Sviluppo economico ed occupazionale

L’Ance stima in 6 miliardi l’anno la spesa aggiuntiva legata al Superbonus. Un investimento che genererebbe un effetto totale sull’economia di 21 miliardi di euro. Vale a dire, 1 punto percentuale di Pil ogni anno. Oltre ad importanti effetti sull’occupazione, con un incremento complessivo di quasi 100.000 posti di lavoro. “La rilevanza dello strumento è stata riconosciuta dalla stessa Europa che ha considerato il potenziamento al 110% dei bonus come strumento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi del Recovery Plan e del Green Deal, sentenzia Buia. Una sorta di “best practice” da estendere a tutto il resto dei Paesi dell’Unione.

Una proroga “inderogabile”

Il problema maggiore, evidenziato dai Costruttori, è che “la scadenza al 31 dicembre 2021, non tiene in giusta considerazione la tempistica richiesta dai lavori agevolati”. Un iter lungo che va dall’approvazione degli interventi, alla fase progettuale, dall’esecuzione materiale dei lavori. Sino agli accordi in merito alla cessione di medesimi bonus a soggetti terzi o alla possibilità di concordare lo “sconto in fattura” con l’impresa esecutrice. “Senza proroga, il Superbonus 110% rischia di essere fortemente depotenziato e rischiano di non essere realizzati gli investimenti che consentono di raggiungere gli obiettivi più ambiziosi in termini di messa in sicurezza e miglioramento energetico degli edifici”.
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