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Eurostat: i crediti Superbonus 2023 sono pagabili in quest’anno fiscale

Le cessioni del credito maturate fino al 2023 sono da considerarsi completamente “pagabili” dal punto di vista della contabilità nazionale e vanno registrate nel bilancio dello Stato come credito d’imposta da pagare per intero nel 2023
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Eurostat: i crediti Superbonus 2023 sono pagabili in quest’anno fiscale

Eurostat e Superbonus, nuova puntata, l’Ufficio Statistico dell’Unione europea, in una comunicazione inviata all’Istat il 26 settembre 2023, ha reso noto il suo parere sulla classificazione del Superbonus nelle statistiche di finanza pubblica, nell’ambito della procedura sui deficit eccessivi (Excessive Deficit Procedure – EDP); secondo Eurostat, i crediti fiscali della detrazione fiscale relativi a quest’anno vanno classificati sui conti pubblici italiani “come ‘pagabili’ nel 2023”.

Eurostat e Superbonus: le scelte

Eurostat si è espresso tenendo conto anche delle modifiche alla normativa italiana introdotte nel corso del 2023 con il decreto legge n.11 del 16 febbraio 2023, convertito dalla legge n.38 dell’11 aprile 2023, ma in sostanza ribadisce quanto dichiarato lo scorso febbraio con un ex-ante advice sul trattamento contabile del Superbonus per gli anni 2020-2022 sulla base della normativa allora in vigore, e cioè che le caratteristiche del credito di imposta, quali la trasferibilità, lo sconto in fattura e la possibilità di utilizzo oltre il debito fiscale dell’anno (perché utilizzabile in compensazione con ogni debito fiscale del beneficiario) configuravano lo stesso come un credito di tipo “pagabile”, da rappresentare nei conti delle amministrazioni pubbliche interamente in spesa nell’anno di maturazione dell’agevolazione, ossia nell’anno di sostenimento della spesa.

Le suddette caratteristiche erano e sono infatti ritenute indicatori sufficienti a garantire che un credito di imposta sia interamente utilizzato dai beneficiari in un certo momento, senza che importi rilevanti dello stesso siano persi, ossia non siano utilizzati in qualche modo dai beneficiari. Le modifiche normative introdotte nel 2023, eliminando in via generale la trasferibilità e lo sconto in fattura dal 18 febbraio 2023, ha ristretto significativamente le possibilità di utilizzo del credito con conseguente possibile riclassificazione dello stesso nei conti nazionali come “non pagabile”.

Le eccezioni e la deroga al blocco delle cessioni

Tuttavia, le nuove disposizioni hanno anche previsto una serie di eccezioni per le spese sostenute nel 2023 (case popolari, Onlus e terzo settore, interventi su edifici danneggiati in zone sismiche e in zone colpite da eventi meteorologici per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza), per le quali continuano ad applicarsi le condizioni di utilizzo previgenti (piena trasferibilità, sconto in fattura, utilizzo in compensazione fiscale). È inoltre prevista una deroga al blocco delle cessioni nel caso di interventi già avviati e/o da avviare per cui è stata presentata la “Comunicazione di diritto lavori asseverata” (Cila) prima del 16 febbraio 2023. Per i lavori condominiali approvati dall’assemblea condominiale prima del 16 febbraio 2023 è possibile trasferire il credito anche in assenza della Cila. In questi due casi, i lavori devono concludersi entro la fine di dicembre 2023.

Eurostat sottolinea che il suo parere, come quello di febbraio 2023, si basa sull’assunto che l’ammontare dei crediti d’imposta che alla fine saranno persi, si riveleranno trascurabili per i crediti d’imposta 2020-2023, come dichiarato finora dalle autorità statistiche italiane, ma al contempo avverte che “non sono attualmente disponibili dati affidabili sull’entità dei crediti d’imposta Superbonus e altri bonsu edilizi, ottenuti con la nuova e con la vecchia legislazione”. In sostanza, Eurostat non esclude la possibilità che tanti crediti potrebbero risultare alla fine “non pagabili”, andando sprecati per i loro beneficiari. In tale caso, la contabilizzazione di tali crediti dovrebbe tornare a essere spalmata su più anni in bilanci dello Stato diversi.

Cosa deve fare l’Istat

Relativamente ai crediti Superbonus acquisiti nel 2024, Eurostat chiede all’Istat di riesaminare la questione al più tardi entro la metà del 2024, tenendo conto dello sviluppo dei crediti incagliati e degli interventi che il governo potrebbe attuare per risolvere il problema.

In conclusione, le cessioni del credito Superbonus maturate fino al 2023 sono da considerarsi completamente “pagabili” dal punto di vista della contabilità nazionale e vanno registrate nel bilancio dello Stato come credito d’imposta da pagare per intero nel 2023.

Le detrazioni maturate nel 2023, relative alle eccezioni al blocco dei crediti ammesse dal decreto n.11/2023, dovrebbero continuare, per la maggior parte, a essere coperte dalla legislazione precedente, e ricadono anch’esse fra i crediti “pagabili”, da contabilizzare subito e per intero nel 2023.

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