Decreto Anticipi, salta la proroga del Superbonus 110%
Decreto Anticipi: proroga del Superbonus 110% definitivamente saltata, ma non solo. Il decreto-legge n. 145/2023, collegato alla Legge di bilancio 2024, contiene infatti diverse altre disposizioni a proposito di tempi caldissimi quali mutui o gestione dello smart working. Vediamo il tutto nel dettaglio.
Il Senato ha approvato in prima lettura il cd. decreto Anticipi (ddl 912 di conversione del decreto-legge n. 145/2023, recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”). Il provvedimento, collegato alla Legge di bilancio 2024, ora passa alla Camera per l’approvazione definitiva, che dovrebbe avvenire il 14 dicembre, con voto di fiducia.
Decreto Anticipi, proroga del Superbonus 110% e non solo: le altre disposizioni
Disposizioni di vario genere compongono il disegno di legge: dall’anticipo del conguaglio della perequazione delle pensioni a quello relativo alla vacanza contrattuale dei contratti pubblici, dalla riduzione delle accise sui prodotti energetici a nuovi obblighi per gli affitti brevi, dai mutui per gli enti locali allo smart working, dalla mobilità delle disabili alla manutenzione del Mose. Nel Decreto Anticipi la proroga del Superbonus 110% oltre la scadenza del 31 dicembre 2023 è invece definitivamente bocciata. Era contenuta in una serie di emendamenti che sembrava potessero essere accolti ma che sono stati bloccati dall’opposizione del Ministero dell’Economia e Finanze (Mef).
Affitti brevi
Due emendamenti estendono l’obbligo dell’estintore portatile e dei dispositivi per la rilevazione di gas a tutte le unità immobiliari affittate a fini turistici, o per affitti brevi. È stato approvato anche l’emendamento che introduce il Codice identificativo nazionale (Cin) per gli affitti turistici o affitti brevi, con sanzioni (fino a 8mila euro) per chi non lo possiede o non lo espone.
Mobilità dei disabili
Un emendamento stanzia risorse per 1,2 milioni di euro per il 2024 alle Regioni che miglioreranno la quantità di posti riservati alle persone con mobilità ridotta, in rapporto al totale dei posti offertinel trasporto pubblico locale. Le app e i siti che danno informazioni sui percorsi dei mezzi pubblici, dovranno indicare anche quelli accessibili ai disabili.
Mutui enti locali
Agli enti locali basterà dare atto dell’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica, anziché del progetto definitivo, nella stipula di contratti di mutuo con enti diversi dalla Cassa depositi e prestiti e dall’Istituto per il credito sportivo. Attualmente, il Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali prevede che i contratti di mutuo debbano essere stipulati indicando la natura della spesa da finanziare con il mutuo e, ove necessario, dando atto dell’intervenuta approvazione del progetto definitivo o esecutivo.
Manutenzione straordinaria Mose
Sarà garantita la prosecuzione degli interventi di manutenzione del Mose fino al 31 marzo 2025, a cura del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Veneto, il Trentino-Alto Adige ed il Friuli Venezia Giulia, mediante procedure di evidenza pubblica espletate secondo le modalità stabilite nel nuovo Codice degli Appalti, nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente.
5 per mille per le Onlus
Fino al 31 dicembre 2024 (con una proroga quindi di un anno sulla scadenza attuale), le Onlus iscritte all’anagrafe dedicata al 22 novembre 2021, potranno accedere e ottenere il 5×1000.
Smart working
Prorogata al 31 marzo 2024 la possibilità dello smart working per i dipendenti del settore privato fragili o che siano genitori di figli con meno di 14 anni.
Decreto Anticipi, proroga del Superbonus 110% addio: cosa succede ora
E’ definitivamente saltata la possibilità che il Superbonus 110% sia prorogato oltre il 31 dicembre 2023. Infatti, non è passato nessuno degli emendamenti presentati da quasi tutte le forze parlamentari, che chiedevano una proroga dell’aliquota del 110% per l’utilizzo delle detrazioni fiscali. Dunque, rimane confermato che dal 1° gennaio 2024, il Superbonus diminuirà al 70% per i principali soggetti beneficiari: i condomini e le persone fisiche proprietarie o comproprietarie con altre persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari autonomamente accatastate.
La richiesta di proroga prevedeva per i condomini la possibilità di portare in detrazione al 110% le spese sostenute fino al 30 giugno 2024, a condizione che entro il 31 dicembre 2023 fossero stati completati il 60% delle lavorazioni. Secondo il Mef, non ci sono le coperture disponibili per tale operazione.
Ultima possibilità: uno stato di avanzamento lavori straordinario
L’ultima (remota) possibilità per una eventuale proroga è rappresentata dalla Legge di Bilancio 2024, che approderà nei prossimi giorni in Parlamento per l’approvazione definitiva. Più che una proroga, l’emendamento che circola in questi giorni prevede uno stato di avanzamento lavori straordinario al 31 dicembre per i condomini, per scontare tutti i lavori del 2023.
La soluzione sarebbe far rientrare tutti i lavori condominiali pagati nel 2023 all’interno di un Sal straordinario, indipendente dagli altri e senza vincoli di importo minimo. L’emendamento, secondo i proponenti, “fissa la possibilità di arrivare ai primi dieci giorni di gennaio 2024 con tutta la documentazione per salvaguardare l’agevolazione sui lavori fatti entro fine anno, fino al per il completamento dei lavori”. In sostanza, sarebbe possibile arrivare al 12 gennaio 2024, ossia i 12 giorni successivi consentiti per la trasmissione delle fatture datate 31 dicembre 2023 al Sistema di interscambio (Sdi) delle Entrate, e recuperare al 110% (o al 90%) tutte le spese effettuate nel 2023.
Ma il Mef, in una nota, esclude e smentisce “qualsiasi ipotesi di proroga del Superbonus circolata in queste ore e pubblicata da alcuni organi di stampa”.