Cessione crediti dei bonus edilizi, le proposte di Federlegno
Federlegno, nell’audizione davanti alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati nell’ambito della discussione sulle misure urgenti in materia di cessione dei crediti, ha espresso il punto di vista delle Aziende, rappresentate da Assolegno, Assotende e EdilegnoArredo, della macro-filiera del legno-arredo, che comprende le industrie del legno, del sughero, del mobile, dell’illuminazione, dell’arredamento e delle finiture per l’edilizia, occupa 293.700 addetti e circa 70.000 aziende, che rappresentano il secondo settore italiano per numero di imprese, con valore alla produzione di 56 miliardi di euro di cui oltre 20 miliardi destinati all’export.
Cessione crediti: cosa rischia il settore del legno in edilizia
Grazie agli investimenti sostenuti dalle detrazioni fiscali riconosciute agli interventi di efficienza energetica, nel 2022 la filiera ha aumentato del 12,3% il fatturato ed ha spesso consolidato quel personale “stagionale” portandolo ad una situazione contrattuale di impegno stabile. In particolare, case in legno, tende e schermature solari, serramenti e finestre, porte e le altre finiture hanno beneficiato direttamente delle agevolazioni fiscali, con benefici immediati tramite lo sconto in fattura e la cessione del credito.
Federlegno ritiene, perciò, che il blocco della cessione dei crediti avrà un impatto profondo sulle attività delle aziende della filiera, sui loro piani di sviluppo e sulla programmazione dei lavori. I criteri fissati per la salvaguardia delle operazioni in essere, nella fattispecie delle attività in edilizia libera, sta già causando ingenti danni, per alcune asimmetrie nei criteri applicati per salvaguardare le operazioni in essere perché per il Superbonus si sono fatte salve le operazioni con titolo abilitativo presentato, mentre per i bonus 50%, bonus che generalmente non richiedono titolo abilitativo, si richiede invece “l’inizio lavori” senza che questo “inizio” sia definito e noto.
Nella quotidianità, osserva Federlegno, le aziende sono impegnate sin dalle prime fasi delle attività operative, con l’acquisto dei materiali e nella produzione “su misura”. Le fasi più caratteristiche sono:
- firma del contratto/ordine/preventivo che prevede lo sconto in fattura;
- raccolta la documentazione del cliente per verificare i presupposti per l’applicazione dello sconto in fattura (visura catastale, ecc. ecc.); All’esito positivo il cliente esegue un bonifico “parlante” del 50%;
- il dettagliante ordina il prodotto finito pronto da montare al produttore; occorrono circa 60/90 giorni prima che i prodotti siano nella disponibilità del dettagliante che;
- appuntamento del dettagliante per l’installazione;
- inizio lavori.
Il rischio del blocco degli ordini già incamerati
Per Federlegno è dunque fondamentale consentire alle aziende l’evasione degli ordini già avviati alla produzione, che sono, nella grande maggioranza dei casi, prodotti fatti su misura che pertanto andranno persi causando ingenti costi alle aziende produttrici. Impedire il prosieguo delle operazioni i cui lavori non siano iniziati significa vanificare tutte le operazioni in corso con enormi danni per la filiera.
Per ovviare a questa distorsione e, soprattutto, per evitare un danno economico ingente a migliaia di imprese che hanno già pagato forniture non più rivendibili, Federlegno propone un emendamento in un decreto di urgenza o in fase di conversione di Legge del dl n. 11 del 16 febbraio 2023, che preveda l’ammissione delle pratiche per interventi usufruenti di Ecobonus o Bonus Casa con opzione dello sconto in fattura che al 17 febbraio 2023 siano stati in possesso di fattura di acconto o di contratto di cessione del credito per l’opzione di sconto in fattura.
Federlegno propone anche:
1. Una strategia di lungo termine, concertata con la popolazione imprenditoriale, che consenta alle imprese di strutturarsi e programmare su basi certe la propria attività e che preveda adeguati strumenti finanziari e fiscali che permettano concretamente il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico degli edifici e delle singole unità abitative, nonché l’adeguamento sismico del patrimonio immobiliare.
2. Il posticipo con un decreto di urgenza, al 31 dicembre 2023 della data di entrata in vigore del provvedimento del 16 febbraio 2023 per il bonus casa e l’ecobonus, garanzia di costi equilibrati e non speculativi perché vedono la presenza di un contraddittorio commerciale. L’applicazione dei massimali specifici di costo recentemente aggiornati di cui al Decreto requisiti tecnici garantisce inoltre un costo massimo detraibile controllato.