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Alluvione in Emilia Romagna: la struttura tecnica nazionale a servizio della Protezione civile

Il supporto tecnico per il censimento dei danni, soprattutto nelle aree agricole colpite dall'alluvione in Emilia Romagna, in questo maggio freddo e piovoso
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Alluvione in Emilia Romagna: la struttura tecnica nazionale a servizio della Protezione civile

L’ultima alluvione in Emilia Romagna in questo maggio totalmente anomalo dal punto di vista delle precipitazioni atmosferiche è solo, purtroppo, l’ennesima conferma delle conseguenze nefaste del cambiamento climatico.  Dalla costa Adriatica, quindi da Rimini e Riccione, risalendo fino a Ravenna e poi andando verso Faenza, Lugo, Imola e Cesena, sono decine i comuni interessati dal tracimare di fiumi e corsi d’acqua, ingrossati dalla precipitazioni che in tempi normali avvenivano durante un’intera primavera. E che invece sono cadute in pochissime ore, dopo mesi di siccità estrema, mandando completamente in tilt argini e protezioni, quando esistenti.

Anche in questo caso i professionisti tecnici sono chiamati ad attivarsi in prima linea per dare un supporto alle popolazioni colpite dall’alluvione. La Struttura Tecnica Nazionale, l’organismo che riunisce sette professioni dell’area tecnica che agiscono a supporto dell’attività della Protezione Civile, ha naturalmente manifestato la propria solidarietà alla popolazione dell’Emilia Romagna, colpita dal violento fenomeno del maltempo che ha causato vittime e danni ingenti.

mappa alluvione in emilia romagna

La mappa da Google con i riferimenti di alcune aree colpite dagli eventi alluvionali

Alluvione in Emilia Romagna: il supporto tecnico per il censimento dei danni

In queste ore drammatiche la STN ha comunicato la propria disponibilità, rivolgendosi al Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, al Direttore Operativo del Coordinamento Emergenze della Protezione Civile Luigi D’Angelo e al Direttore dell’Agenzia di Protezione Civile della Regione Emilia Romagna Rita Nicolini, per il supporto tecnico alle attività di gestione dell’emergenza e al censimento dei danni. La Struttura e i professionisti ad essa aderenti sono pronti ad attivarsi immediatamente.

Considerando che gli eventi di questi giorni stanno interessando in modo particolare il mondo produttivo agricolo, la STN è in grado di mettere a disposizione, oltre a ingegneri, architetti, geometri e geologi, anche le competenze dei tecnici agronomi e forestali e dei periti agrari e industriali, al fine di costituire squadre di intervento miste per l’attività di censimento dei danni.

Dove e come si è costruito? Gli interrogativi del CNI

“Dobbiamo prendere atto del fatto che viviamo in un territorio fortemente a rischio sul piano idrogeologico. Sono circa 7 milioni gli italiani che vivono in zone ad elevato rischio. A tutto questo dobbiamo aggiungere il fatto che su questo territorio così fragile si è costruito molto, forse troppo e senza una corretta pianificazione”. Lo ha ricordato, esprimendo vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite dall’alluvione in Emilia Romagna, il presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Angelo Domenico Perrini. “A queste difficoltà si aggiunge poi la scarsa manutenzione. In queste condizioni, se si verifica un evento per cui in poche ore cadono le stesse quantità di pioggia normalmente registrate in tre o quattro mesi è facile attendersi dei disastri. Questa realtà impone anche a noi ingegneri di ragionare in maniera diversa. Dovremo ripensare alle capacità idrauliche dei nostri edifici e, più in generale, alla loro sicurezza tenendo presente la realtà del nostro territorio e gli oggettivi cambiamenti climatici in atto”.

Passata l’emergenza servirà anche fare un’attenta ricognizione sugli edifici colpiti dall’alluvione in Emilia Romagna: “Non sono progettati per fronteggiare queste situazioni, per essere invasi dall’acqua sin dalle fondamenta – ha ricordato Perrini – Occorrerà valutarne il livello di sicurezza. Da questo punto di vista, come ingegneri e come professionisti tecnici, disponiamo di un organismo come la Struttura Tecnica Nazionale che agirà a supporto della Protezione Civile attraverso sopralluoghi che consentiranno di valutare i danni”.

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