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Il BIM è efficace in tutte le fasi di un progetto di costruzione: intervista a Detlef Schneider, CEO di Allplan

Uno dei protagonisti del settore BIM parla delle sfide rappresentate dalla sostenibilità e dalla pandemia, fino ai prossimi sviluppi e trend del settore AEC
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Il BIM è efficace in tutte le fasi di un progetto di costruzione: intervista a Detlef Schneider, CEO di Allplan

L’evento internazionale “Build the Future” organizzato da ALLPLAN il 20 e 21 ottobre ha coinvolto decine di professionisti del settore BIM, attraverso oltre 40 speech e testimonianze, da cui è emerso come il Building Information Modeling possa considerarsi una soluzione efficace anche per i piccoli studi. Qui di seguito, proponiamo l’intervista a Detlef Schneider, CEO dell’azienda tedesca, nonché uno dei protagonisti del settore, per parlare delle sfide rappresentate dalla sostenibilità e dalla pandemia, fino ai prossimi sviluppi e trend del settore AEC.

Alcune legislazioni, tra cui quella italiana, hanno imposto il BIM per progetti oltre un certo budget (cioè da 1 milione di euro in su). Ciò significa che anche il legislatore si è reso conto che il Building Information Modeling porta sostanziali benefici economici. Cosa direbbe a un piccolo studio, alle prese con progetti con budget ridotti, per convincerlo che il BIM è una soluzione efficace anche per lui?

Considerare l’edificabilità dell’immobile o del bene infrastrutturale nel modello digitale aiuta a evitare problemi in cantiere, il che a sua volta migliora la reputazione di uno studio di progettazione. Il BIM è efficace in tutte le fasi di un progetto di costruzione, indipendentemente dal fatto che si tratti di una piccola abitazione privata o di un mega progetto. I risultati in questo senso sono convincenti. “Progettare per costruire” con il BIM significa che l’architetto o il progettista ha tutti gli strumenti e le informazioni di cui necessita per prendere le giuste decisioni fin dall’inizio. Ad esempio, il BIM consente un computo delle quantità estremamente accurato per una migliore comprensione dei costi o dell’impatto sulle risorse; capacità di modellazione, collaborazione e visualizzazione efficienti per fornire una comunicazione trasparente con altre parti interessate e garantire la disponibilità delle informazioni corrette; e facilitare efficientemente le interazioni tra le discipline coinvolte nel progetto, le committenze, i proprietari o altre parti interessate. Il nostro approccio “Design to Build” significa che anche un general contractor può sfruttare il modello BIM durante tutta la costruzione, arricchendolo nel tempo con metodologie di costruzione snelle, risorse per la predisposizione del cantiere o considerazioni sulla sicurezza – che possono rendere uno studio di progettazione che utilizza il BIM un partner più attraente per la committenza, sia pubblica che privata.

Il BIM rappresenta una rivoluzione copernicana nel mondo AEC: l’uomo ha (quasi) smesso di girare intorno al cantiere (se si escludono operazioni preliminari come la scansione delle strutture) e può navigarlo all’interno dell’ambiente di progettazione digitale comodamente dalla sua postazione di lavoro. Come ogni rivoluzione, anche il BIM ha incontrato una certa resistenza. Cosa impedisce oggi a uno studio di progettazione di adottare la metodologia BIM?

Ritengo che alcune delle motivazioni che impediscono ai progettisti di passare al BIM siano probabilmente la resistenza al cambiamento e la paura di nuovi metodi di lavoro, la mancanza di competenza nelle modalità di lavoro in 3D e il fatto che molti materiali di progetto siano ancora da gestirsi in 2D. Penso anche però che la maggior parte delle aziende e dei professionisti riconosca oggi che la digitalizzazione sia una parte fondamentale nell’affrontare le sfide nel nostro settore. E la maggior parte sarebbe d’accordo che, se l’edilizia è la più grande industria del mondo (che genera il 13% del PIL globale), è anche una delle più inefficienti. Naturalmente, quasi tutti i progettisti comprendono i vantaggi offerti dal BIM, poiché è già un metodo fondamentale per molti di loro. Inoltre, gli studi che sono già passati a metodi di lavoro BIM, e quindi sono in grado di offrire più servizi e di integrarsi con le loro catene di fornitura in modo più efficace, realizzano molti più benefici durante il processo stesso. Gli studi di progettazione che non stanno adottando questi metodi restano inevitabilmente indietro. La transizione all’ambiente di progettazione digitale a cui fai riferimento è già alle porte e stiamo già assistendo al passaggio del BIM dalla progettazione iniziale alla fase di costruzione e produzione, e persino alla consegna e alla manutenzione. Ma non è solo un processo lineare: il BIM include anche i dati e le informazioni che vengono generati, che possono anche rifluire in modo da poter essere considerati già nelle prime fasi di progettazione. Ciò è alla base del nostro approccio “Design to Build”, che è anche il motto della nostra azienda, e consente ai nostri utenti di prendere decisioni migliori basate sui dati.

La pandemia – e la conseguente riorganizzazione dei rapporti di lavoro in ottica smart working – ha fatto capire che gli studi più digitalizzati stanno vivendo ora un vantaggio competitivo. Il BIM e ALLPLAN hanno sempre enfatizzato la collaborazione e l’interoperabilità. Quando la situazione sanitaria tornerà alla normalità, quali vantaggi trarranno quegli studi più avanzati nell’adozione della tecnologia digitale? E quali difficoltà incontreranno quelli che non hanno fatto lo stesso percorso?

Credo che i benefici finali saranno dati dalla capacità di collaborare a progetti più grandi e trattenere in azienda i migliori talenti. Ad esempio, la tecnologia cloud sta migliorando le nostre vite in molti modi e la flessibilità che offre è ora una garanzia di efficienza per molti professionisti. Senza questi strumenti, gli studi di progettazione limitano potenzialmente il numero di progetti su cui possono lavorare, le aziende con cui possono collaborare per realizzarli e il loro accesso ai migliori talenti del settore. Per le aziende che ancora non hanno abbracciato del tutto la metodologia di lavoro BIM, questo è certamente un passaggio che necessita di adeguato supporto tecnologico. Per questo abbiamo sviluppato Allplan Share, il nostro add on che permette a tutti i membri del team di collaborare da remoto, lavorando ai loro progetti da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento con una totale sicurezza sull’integrità e sulla protezione dei dati. Con Allplan Share, gli studi di progettazione hanno il controllo completo su tutti i diritti utente e di amministrazione e non c’è alcun limite pratico al numero di utenti e non è necessaria alcuna infrastruttura IT: solo una connessione Internet. Sebbene disponiamo di una soluzione di piattaforma completa, in ALLPLAN sosteniamo veramente la filosofia OPEN BIM. Pertanto, è facile collegare sistemi di terze parti nel flusso di lavoro di Allplan. Crediamo che i nostri utenti debbano essere in grado di connettersi senza problemi ai loro strumenti preferiti, rendendo la collaborazione con i partner facile ed efficiente.

Oggi nella progettazione, costruzione e manutenzione di un edificio la sostenibilità è un tema centrale. Quali passi ha intrapreso Allplan in questa direzione?

Mentre viviamo in un mondo in continua evoluzione, stiamo anche affrontando grandi sfide per il futuro, inclusi i cambiamenti climatici, la crescita della popolazione nelle città e la carenza di alloggi a prezzi accessibili, solo per citarne alcuni. Chiaramente, queste sono sfide enormi; tuttavia, credo che abbiamo l’opportunità di fare la nostra parte, migliorando l’efficienza della costruzione, risparmiando tempo e denaro e riducendo la produzione di rifiuti. E credo che la digitalizzazione del settore delle costruzioni sia un elemento chiave per affrontare queste sfide. In ALLPLAN, ci dedichiamo ad aiutare i nostri clienti a progettare e costruire in modo ottimale, in modo che insieme possiamo costruire un futuro migliore, più luminoso, più socialmente responsabile e rispettoso dell’ambiente. Questo è l’argomento del nostro recente evento Build the Future. In ALLPLAN ci preoccupiamo di garantire che il BIM sia adottato durante l’intero processo e ciclo di vita del fabbricato, perché i dati creati siano disponibili per tutti e possano essere sfruttati in qualsiasi fase. Ad esempio, considerando gli aspetti di edificabilità, la sequenza di costruzione, i requisiti di prefabbricazione o le sfide della preparazione del cantiere fin dalla fase iniziale del processo, i progettisti possono prendere decisioni migliori che influiranno sulla sostenibilità, sulla sicurezza del cantiere, ridurranno gli sprechi. Lo chiamiamo “processo decisionale basato sui dati” ed è un aspetto chiave per migliorare la sostenibilità di un progetto.

Può darci qualche indicazione sulle prossime funzionalità di Allplan 2023? Cosa possiamo aspettarci da ALLPLAN?

Allplan si concentra sulla consegna di progetti di edifici e infrastrutture, ponendo particolare attenzione all’interoperabilità con gli strumenti di cui i nostri clienti sono già dotati. Questo essenzialmente per aumentare l’efficienza nella progettazione e creare flussi di lavoro efficaci. Gli sviluppi della nostra piattaforma nella versione 2022 mostrano il miglioramento evidente della nostra suite di strumenti per l’architettura e per l’ingegneria e la nostra espansione per supportare la progettazione di strade, ponti, terreno e servizi pubblici che supportano la progettazione di edifici e progetti infrastrutturali in tutto il mondo. Naturalmente, lavoreremo all’integrazione della prefabbricazione nelle nostre piattaforme dopo la fusione di Precast Software Engineering in ALLPLAN. La progettazione di edifici e infrastrutture di qualità è una sfida complessa, stiamo lavorando duramente per garantire che Allplan fornisca una soluzione per le esigenze del professionista AEC, sia oggi che in futuro.

Per saperne di più sulle ultime novità Allplan, consulta il sito o leggi questo articolo.

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