Innovazione

Appalti, cresce la diffusione del BIM in Italia

Gli interventi edilizi sono schizzati dai circa 18.000 del 2018 agli oltre 25.000 del 2022, per un valore complessivo di più di 173 miliardi di euro
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Appalti, cresce la diffusione del BIM in Italia

E’ boom del BIM in Italia. E’ quanto emerge dai dati pubblicati nell’ultimo Osservatorio Niiprogetti sugli appalti BIM in Italia promosso da ASSOBIM. I motivi principali sono due: da un lato, la crescente diffusione della metodologia BIM e delle relative piattaforme digitali.

Dall’altro, l’accelerazione della roadmap originariamente stabilita per l’introduzione obbligatoria del BIM negli appalti pubblici. In generale, cresce la consapevolezza dei vantaggi economici, operativi e gestionali che questo approccio al progetto è in grado di offrire. I numeri parlano chiaro: gli interventi edilizi sono schizzati dai circa 18.000 del 2018 agli oltre 25.000 del 2022, per un valore complessivo cresciuto da 97,5 a oltre 173 miliardi di euro. Un risultato notevole. Ecco tutti i dati che emergono dall’Osservatorio.

Il BIM e l’edilizia

A promuovere il BIM sono sia i soggetti pubblici sia privati (52% contro 48%). Gli interventi principali concernono opere di nuova realizzazione (59%) contro il 41% riqualificazioni. Gli interventi monitorati vedono una prevalenza del settore terziario (38% sul totale), seguito dai servizi (30%) e dalle opere di ingegneria (28%). A breve distanza ecco il residenziale (26%); chiude la classifica l’industria (12%). Il 27% dei progetti è trasversale, con opere destinate a diversi utilizzi. Nella graduatoria, il valore degli interventi per stato di avanzamento lavori è pari a 77,4 miliardi di euro per la fase di programmazione, 59,3 miliardi per quella di progettazione e 36,7 miliardi per quella di esecuzione. Per quanto riguarda i progetti BIM, l’Osservatorio ha registrato un totale di 448 interventi, il 74% dei quali di iniziativa pubblica e il 26% promosso dai privati. Il 53% ha riguardato interventi di riqualificazione, il 47% nuove costruzioni.

Il valore dei progetti

Notevole anche il valore assoluto dei progetti, oltre 9 miliardi di euro. Ancora più interessante la sua distribuzione per settore tipologico. Ad accaparrarsi la fetta più importante sono anche in questo caso gli interventi nel settore terziario (31%) e servizi (28%), seguiti dalle opere di ingegneria (22%) e dall’edilizia residenziale (17%). Il restante 2% afferisce al settore industriale. Altro capitolo, la distribuzione per tipologia degli interventi. Al primo posto ecco gli edifici pubblici, seguiti in ordine numerico da edilizia residenziale, edifici militari, scuole, uffici, impianti sportivi, ospedali e centri direzionali. La fase maggiormente impattata dall’utilizzo della metodologia BIM è anche in questo caso quella della progettazione (49% del campione). Programmazione ed esecuzione si suddividono quasi equamente la restante quota.

BIM trasversale

Per il Presidente di ASSOBIM Adriano Castagnone “i dati delle rilevazioni testimoniano una crescente diffusione della metodologia BIM, trasversale alle diverse scale e valori economici dei progetti. La diversificazione tipologica degli interventi e, non ultimo, la progressiva diffusione degli strumenti BIM anche al di fuori del loro ambito più tradizionale, la progettazione, evidenziano come fra gli operatori si stia diffondendo la consapevolezza dei vantaggi che questa metodologia offre in tutte le fasi del progetto. Dallo sviluppo concettuale all’esecuzione fino alla gestione di quanto realizzato, e del suo valore quale strumento di governo e controllo dei processi edilizi”.

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