L’
Agenda per la Semplificazione 2020-2023 per la ripresa è stata approvata nella
Conferenza Unificata del 23 novembre 2020. È stata predisposta in base a quanto previsto dal decreto legge 16 luglio 2020, n. 76 “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”, convertito con la legge 11 settembre 2020, n. 120, il cosiddetto “
DL Semplificazioni“. L’obiettivo del provvedimento è di
superare gli impedimenti burocratici alla rapida ed efficace attuazione delle iniziative programmate per la ripresa.
L’Agenda individua una serie di
interventi prioritari, condivisi tra Governo, Regioni ed Enti Locali, definendo obiettivi, risultati attesi, responsabilità e tempi di realizzazione, anche con il coinvolgimento dei cittadini, delle imprese e delle loro associazioni. In particolare, assumono rilievo le azioni tese a implementare le misure del DL Semplificazioni e dell’articolo n. 264 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, il cosiddetto “DL Rilancio”. E tra i
settori chiave indicati nella Semplificazione 2020-2023 c’è anche l’
edilizia.
Le azioni programmate nell’Agenda
Il primo gruppo di azioni previste per l’Agenda 2020-2023 riguarda la
semplificazione e la
reingegnerizzazione sistematica delle
procedure per l’avvio e l’esercizio delle attività economiche, in funzione dell’attuazione dei principi europei e della digitalizzazione. Un secondo gruppo di azioni ha quale obiettivo prioritario
la riduzione e la certezza dei tempi delle procedure per il rilancio.
Nel terzo gruppo sono comprese le azioni volte a garantire la semplificazione e la piena
digitalizzazione dei procedimenti amministrativi, con particolare riferimento a quelli di competenza dello Sportello unico delle attività produttive (SUAP) e dello Sportello unico dell’edilizia (SUE). Anche mediante l’interoperabilità dei flussi documentali e degli schemi dati tra amministrazioni.
Infine, nel quarto e ultimo gruppo è stabilita la realizzazione di azioni mirate per il
superamento degli ostacoli burocratici nei settori chiave del Piano di rilancio, sostenendo e monitorando l’attuazione delle misure già previste negli interventi recentemente adottati e proseguendo nell’opera di semplificazione mediante la formulazione di nuovi interventi, anche di natura organizzativa e tecnologica. I primi interventi programmati riguardano, in particolare, i settori:
Tutela ambientale e green economy;
Edilizia e rigenerazione urbana;
Banda ultra larga; e
Appalti.
Le principali misure previste
Per portare a termine le azioni programmate nei quattro ambiti, l’Agenda prevede anche alcune misure principali. Nel primo gruppo, ad esempio, è prevista la predisposizione di un
“catalogo delle procedure” diretto a uniformare i regimi amministrativi, eliminando gli adempimenti e le autorizzazioni non necessarie, e la razionalizzazione e semplificazione di controlli e attività ispettive. Mentre, nel secondo gruppo è descritto lo
snellimento ulteriore delle Conferenze dei servizi, per giungere all’obiettivo del 90% di queste svolte in via telematica e del 90% concluse nei termini.
Per quanto riguarda il terzo gruppo di azioni, invece, è segnalata tra le priorità la
concreta applicazione del principio del ‘once only’, attraverso la spinta sugli accordi di fruizione e il dialogo delle banche dati; l’
estensione della modulistica standard a settori finora esclusi, come ad esempio la banda ultra larga o le autorizzazioni sismiche, in modo da favorire l’interoperabilità delle banche dati; la
digitalizzazione delle procedure dell’edilizia, l’informatizzazione dei Sue e l’interoperabilità dei dati tra enti.
Edilizia e rigenerazione urbana
Nel quarto punto dell’Agenda si specifica che tra i settori in cui sono ritenuti prioritari i primi interventi programmati c’è l’edilizia e la rigenerazione urbana. Per quanto riguarda questa area di intervento, l’azione prevede la promozione e il monitoraggio dell’attuazione delle nuove disposizioni introdotte con il DL Semplificazioni e la
definizione di ulteriori interventi di semplificazione, anche di tipo normativo. Nel testo, infatti, si legge che “È essenziale rimuovere gli ostacoli burocratici allo sviluppo della rigenerazione urbana per consentire significativi interventi sul patrimonio edilizio pubblico e privato esistente ed anche per migliorare le prestazioni energetiche, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la sicurezza antisismica degli edifici”.
Inoltre, si specifica che le misure di semplificazione sono indispensabili per rimettere in moto l’edilizia con positivi effetti sull’occupazione anche dei
settori collegati, come ad esempio la ceramica, il legno, l’impiantistica, e i serramenti per citarne alcuni. Il tutto, però, senza aumentare il consumo del suolo e agevolando gli interventi di ristrutturazione, manutenzione straordinaria, demolizione e ricostruzione. L’obiettivo delle semplificazioni in materia edilizia introdotte dal DL Semplificazioni, infatti, è quello di promuovere, attraverso la rigenerazione urbana, la
riduzione del consumo del suolo e la qualità del tessuto urbano, delle periferie e delle aree più degradate del Paese.
In particolare, gli sforzi verranno concentrati su tre step: la predisposizione dello schema di decreto per la presentazione dell’agibilità senza lavori; l’istruttoria dei nuovi requisiti igienico-sanitari di carattere prestazionale degli edifici attesi da tempo; la revisione, ove resa necessaria dalle recenti modifiche normative, e il completamento della modulistica. I risultati previsti sono l’accelerazione delle procedure, la
trasparenza e la riduzione degli oneri per cittadini, imprese e professionisti. Per raggiungerli, i tempi di realizzazione sono previsti
entro il mese di dicembre 2022.