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Edilizia, il ministro De Micheli: “Crescono occupazione e salari”

Segnali positivi dal trimestre luglio-settembre, grazie allo sblocco di numerose opere pubbliche e all’apertura dei cantieri
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Edilizia, il ministro De Micheli: “Crescono occupazione e salari”
“Numeri incoraggianti”. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, definisce così i recenti dati forniti dalle Casse edili. Nei mesi di luglio, agosto e settembre 2020, vi è stato un incremento – rispetto allo stesso periodo del 2019 – delle ore lavorate nel settore dell’edilizia (+ 4,4%), dei lavoratori (+ 13 mila) e della massa salari (+ 5%). Un segnale di crescita che, secondo la titolare del Dicastero, è figlio di scelte ben precise, a partire dallo sblocco di importanti opere pubbliche. Oltre alla volontà di non chiudere i cantieri, grazie all’adozione di ferrei protocolli di sicurezza anti Covid.

Il piano “Italia Veloce”

Il ministro De Micheli ricorda che il Governo negli ultimi mesi ha sbloccato infrastrutture per un valore di 9 miliardi. “Dando anche la possibilità di accelerare gli appalti sul territorio. Occorre proseguire su questa strada, conciliando l’attuazione rigorosa delle misure di prevenzione e anti contagio, con l’esigenza di trasformare in cantieri le ingenti risorse già stanziate”. Una spinta ulteriore al settore edile e delle costruzioni arriverà anche da “Italia Veloce”, il piano infrastrutturale messo a punto per i prossimi 15 anni. Tra i progetti previsti, il bando sulla Qualità dell’Abitare. La misura “mette a disposizione dei Comuni con più di 60 mila abitanti, 850 milioni di euro per progetti di riqualificazione urbana. Una risposta concreta alla domanda di alloggi sociali del nostro Paese”, spiega Paola De Micheli.

Qualità dell’Abitare

Con la pubblicazione del decreto n. 395 del 2020 sulla Gazzetta Ufficiale, è partito il countdown di 120 giorni per la presentazione dei progetti da parte di Comuni e Regioni con più di 60 mila abitanti. Sono 853 i milioni di euro stanziati per migliorare la vivibilità delle città italiane. Dedicati all’edilizia residenziale sociale, in un’ottica di consumo “zero” del suolo. Ogni Regione ed ogni Comune potrà presentare al massimo tre progetti, per un massimo di 15 milioni di euro ciascuno. Le proposte arrivate, saranno valutate in base a 5 linee di azione:
  • riqualificazione e riorganizzazione del patrimonio di edilizia residenziale sociale;
  • rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati;
  • miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza dei luoghi urbani;
  • rigenerazione di aree e spazi già costruiti, incrementando la qualità ambientale;
  • utilizzo di modelli e strumenti innovativi di gestione, inclusione sociale e welfare urbano.

Il volano del Superbonus

Come sentenziato dal recente rapporto di Unioncamere-InfoCamere, nel trimestre luglio-settembre è stato il Superbonus a stimolare la nascita di imprese edili: + 4.971. Per i tre quarti (3.691 imprese) la crescita si deve alle piccole realtà individuali, agli impiantisti, ai posatori di infissi. Rispetto ai primi due trimestri del 2020, quello estivo sembra segnare un ritorno alla “normalità” sul fronte dell’apertura di nuove imprese (66.355, in linea con le 66.823 di luglio-settembre 2019), mentre permane una forte “dissonanza” delle chiusure (42.859 contro le 52.975 dello stesso periodo del 2019). Da un punto di vista geografico, il contributo maggiore è venuto dal Mezzogiorno (12.828 imprese in più, il 39% di tutto l’incremento del periodo). Tra le regioni, in termini assoluti è la Lombardia (con 3.604 imprese in più rispetto alla fine di giugno) ad avere fatto segnare il bilancio più ampio, seguita da Campania (+ 3.461) e Lazio (+ 3.403).
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