Il Senato ha approvato
il disegno di legge n. 2330 recante la delega al
Governo per la disciplina dei contratti pubblici, al fine di adeguare la normativa interna sugli appalti al diritto europeo e ai princìpi espressi dalla giurisprudenza della Corte Costituzionale e delle giurisdizioni superiori, interne e sovranazionali.
Contratti pubblici, i principi guida
Una delle principali linee guida della delega, che ora passa alla Camera per le ulteriori eventuali modifiche al testo, è rappresentata dall’intento espresso di limitare l’effetto negativo determinato dall’
aumento dei prezzi delle
materie prime, introducendo, nel Codice degli Appalti, un
sistema obbligatorio di revisione dei prezzi, da attivarsi solo al verificarsi di particolari condizioni oggettive, di particolare gravità e di natura eccezionale, non prevedibili al momento della formulazione dell’offerta di gara.
Alla copertura finanziaria degli eventuali
oneri economici conseguenti, si provvederà con le risorse del quadro economico delle opere appaltate e le con altre risorse eventualmente a disposizione della stazione appaltante, da utilizzarsi sempre nel rispetto delle procedure contabili di spesa.
Viene ridefinita la disciplina delle
varianti in corso d’opera in quanto nel nuovo
Codice degli appalti, secondo quanto previsto nella delega, sarà possibile ridurre i livelli di progettazione modificando i contratti in fase esecutiva, solo entro i limiti tracciati dall’ordinamento europeo.
Qualora le Amministrazioni aggiudicatrici affidino gli incarichi di progettazione a personale interno, dovranno sottoscrivere apposite
polizze assicurative per la copertura dei rischi di natura professionale, sopportandone i costi relativi.
Tutela dell’Ambiente e suddivisione in lotti
Ancora, al fine di uniformarsi alle recenti
modifiche alla Costituzione che hanno inserito la tutela dell’ambiente tra i princìpi fondamentali, il disegno di legge delega prevede non solo l’obbligatorietà del rispetto dei Criteri ambientali minimi (
CAM), ma anche la loro valorizzazione in fase di gara, quali elementi decisivi ai fini dell’eventuale aggiudicazione.
Con lo scopo specifico di favorire la partecipazione alle gare delle PMI, la delega prevede la possibilità di
suddividere le opere in singoli lotti in base a criteri qualitativi o quantitativi, vietando, contestualmente l’accorpamento fittizio degli stessi, effettuato allo scopo esclusivo di rendere le gare accessibili solo alle grandi imprese.
Nelle gare di importo inferiore alle soglie europee, viene introdotta la possibilità di selezionare le imprese invitate attraverso il
sorteggio, o altro metodo casuale dei nominativi, solo in presenza di situazioni particolari specificatamente motivate.
Infine, le
cause di esclusione vengono ulteriormente disciplinate e semplificate, così che le regole per la partecipazione alle gare diventino certe e inoppugnabili.