Edilizia

Acciaio a peso d’oro: il rischio blocco di appalti e cantieri

Non solo emergenza Covid. L'acciaio troppo caro rischia di mettere in ginocchio la ripresa edilizia: le preoccupazioni di Ance
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Acciaio a peso d’oro: il rischio blocco di appalti e cantieri
La ripresa dell’edilizia potrebbe subire una brusca battuta di arresto. Si fa presto a dire rinforzi e ricostruzioni, ma il costo del materiale tra i più richiesti nel consolidamento del costruito esistente, l’acciaio, ha subito una letterale impennata in questo anno di pandemia da Covid-19. Una preoccupazione più che giustificata: +130% , è questo l’incremento considerevole del costo dell’acciaio. Questo aumento rischia di mettere in ginocchio le imprese ed il loro potere di accesso alle gare pubbliche ma non solo, anche gli appalti privati. Infatti, come il Superbonus insegna, la contabilità dei lavori privati è di fatto disciplinata come un appalto pubblico. I prezzari regionali ed il prezzario Dei, sono adeguati ed in linea con questi incrementi? Questi rincari eccezionali rischiano di frenare gli interventi già in corso e di mettere a rischio quelli previsti dal Recovery Plan”, commenta il presidente Ance, Gabriele Buia, che invita le amministrazioni competenti a “correre subito ai ripari”.

Le preoccupazioni di Ance

Ance ha scritto ai Ministri competenti per chiedergli “un intervento normativo urgente attraverso il quale riconoscere alle imprese gli incrementi straordinari di prezzo intervenuti”. L’attuale Codice degli Appalti non prevede, infatti, chiarisce l’Ance, “adeguati meccanismi di revisione prezzi. In tale contesto, quindi, i contratti non risultano più economicamente sostenibili, con il conseguente rischio di un blocco generalizzato degli appalti, nonostante gli sforzi messi in campo dalle imprese per far fronte agli impegni assunti”. Aumenti eccezionali fino al 130% e approvvigionamenti a singhiozzo rischiano di bloccare opere pubbliche e private. Occorre intervento normativo urgente”. Il caro materiali non è più sostenibile per le imprese. Con un aumento del 130% dell’acciaio, del 40% dei polietileni, 17% del rame e del 34% del petrolio. E, di conseguenza, anche la difficoltà di approvvigionamento. Di questo passo tanti cantieri pubblici e privati rischiano di bloccarsi, con gravi ripercussioni economiche e sociali.
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