Il Dna degli agrumi ‘spiegato’ da una ricerca anche italiana
La sequenza completa del genoma delle clementine, Citrus x clementina, e di altri 7 agrumi, comprendenti specie e varietà classificate come pomelo, arancio e mandarino è stata “svelata” grazie a una ricerca realizzata da un team internazionale di studiosi. I Paesi che hanno partecipato alla ricerca sono Italia, Usa, Francia e Brasile. L’Italia ha potuto partecipare al consorzio di studio grazie al progetto “Citrustart”, finanziato in Italia dal Mipaaf nel 2009 attraverso il Cra, il Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura, che ha fatto da coordinatore, affiancato dall’Istituto di genomica applicata, Iga, dall’Università di Udine e dalla Scuola Superiore Sant’Anna con il suo Istituto di Scienze della vita.
E’ stato descritto in modo dettagliato il contenuto dei circa 25mila geni delle clementine e si è potuto ricostruire come a partire da un numero limitato di specie ancestrali selvatiche, come il pomelo (Citrus maxima) e mandarino (Citrus reticolata), siano state ottenute le specie più largamente diffuse oggi per l’alimentazione dell’uomo. Tutto ciò è stato possibile grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie di sequenziamento ad alta processività, insieme alla sequenza di alta qualità ottenuta con le tecnologie tradizionali.
Il diffuso arancio dolce e l’arancio amaro, detto di Siviglia, tanto apprezzato dagli inglesi per la cosiddetta “marmalade”, sono entrambi derivati da mandarino e pomelo. Tuttavia, mentre l’arancio amaro è un ibrido semplice che ha avuto il pomelo come madre ed il mandarino come padre, l’arancio dolce è il risultato di uno schema di incrocio ben più complesso: il pomelo prima è stato incrociato con il mandarino, poi la pianta risultante è stata incrociata, a sua volta, con pomelo ed infine ancora con mandarino.
La clementina è invece il risultato dell’incrocio fra arancio dolce e mandarino, mentre il mandarino W. Murcott risulta essere un nipote dell’arancio dolce. Infine, è emerso dal confronto delle sequenze delle diverse specie e delle differenti varietà che il cosiddetto pomelo, appartiene alla specie ancestrale Citrus maxima. I “nostri” mandarini sono tutte varietà in cui, oltre al genoma della specie ancestrale di mandarino (Citrus reticulata), sono presenti segmenti del genoma del pomelo, indicando che siano il risultato essi stessi di incroci complessi fra le due specie.
“L’analisi della diversità genetica presente fra specie e varietà di Citrus facendo uso delle più moderne metodologie di sequenziamento di nuova generazione e di analisi bioinformatiche ha consentito di ricostruire la storia evolutiva e l’impatto dei processi di addomesticamento e di selezione portati avanti dall’uomo in un complesso di specie quali gli agrumi di grande importanza sia a livello internazionale che per l’agricoltura italiana”, dichiara Michele Morgante, direttore scientifico dell’Istituto di genomica applicata e professore di genetica presso l’Università di Udine.
“Nonostante le dimensioni relativamente compatte, almeno il 45% del genoma di Citrus è costituito da sequenze ripetute. Il nostro contributo, per questa importante ricerca, si è concentrato sull’identificazione e sulla caratterizzazione di queste particolari sequenze”, ha invece sottolineato Andrea Zuccolo, ricercatore afferente all’Istituto di scienze della vita della Scuola Superiore Sant’Anna. Lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Nature Biotechnology.

