Immobiliare

Come funziona la banca dati per gli affitti brevi che tutela i consumatori

Ogni struttura ricettiva e immobile avrà un codice identificativo da esporre obbligatoriamente. Le regole pubblicate in GU
Condividi
Come funziona la banca dati per gli affitti brevi che tutela i consumatori
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 273 del 16 novembre 2021 il Decreto del Ministero del Turismo n. 161 del 29 settembre 2021, recante il Regolamento sulle “modalità di realizzazione e di gestione della banca di dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni brevi“. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità dell’offerta turistica, assicurando la tutela del consumatore e della concorrenza, in attuazione dell’articolo 13-quater – comma 4 – del decreto-legge n. 34 del 30 aprile 2019.

Come funziona la banca dati per gli affitti brevi

Nella banca dati per gli affitti brevi sono raccolte e ordinate informazioni inerenti le strutture ricettive e gli immobili destinati alle locazioni per un periodo di tempo limitato, quali:
  • tipologia di alloggio;
  • ubicazione;
  • capacità ricettiva;
  • estremi dei titoli abilitativi richiesti, ai fini dello svolgimento dell’attività, dalla normativa nazionale e regionale (in materia di urbanistica, edilizia, ambientale, pubblica sicurezza, prevenzione incendi, sicurezza nei luoghi di lavoro e norme igienico-sanitarie).
Nella stessa vanno riportate le indicazioni relative al soggetto che esercita l’attività ricettiva, anche in forma di locazione breve e, ove adottato, il codice identificativo regionale o alfanumerico. Infatti, per le strutture ricettive e gli immobili destinati a locazioni brevi ubicati in una regione o in una provincia autonoma che non ha adottato un proprio codice identificativo, sulla base dei dati sopra riportati, la banca dati genera un codice alfanumerico apposito, una sorta di codice fiscale recante l’indicazione della tipologia di alloggio, della regione o della provincia autonoma e del comune di ubicazione. Se la regione o la provincia autonoma di riferimento adotta poi un proprio codice identificativo, successivo quindi alla generazione del codice alfanumerico, l’identificativo regionale sostituisce l’alfanumerico precedente.

Come si accede alla banca dati per gli affitti brevi

La banca dati per gli affitti brevi è realizzata e gestita, attraverso apposita piattaforma informatica, da un soggetto selezionato secondo le procedure previste dalla normativa vigente, al quale le regioni e le province autonome sono tenute a trasmettere i dati in loro possesso. Per generare i codici della banca dati e per definire le modalità di accesso diretto, i parametri tecnici verranno definiti e stabiliti da un protocollo di intesa sottoscritto tra il Ministero del turismo, le regioni e le province autonome, entro il 14 febbraio, ovvero entro novanta giorni dalla pubblicazione del decreto 16 novembre. Le regioni e le province autonome che non sottoscrivono il protocollo di intesa saranno tenute a fornire, direttamente al gestore della banca dati, le informazioni necessarie e i relativi aggiornamenti entro il 30 giugno e il 31 dicembre di ciascun anno.

Obblighi e doveri di una struttura ricettiva

In ogni comunicazione inerente l’offerta o la promozione dei servizi, sono tenuti a indicare il codice identificativo regionale (o in mancanza il codice alfanumerico) in ogni comunicazione inerente l’offerta o la promozione dei servizi:
  • titolari delle strutture ricettive;
  • soggetti che concedono in locazione breve immobili ad uso abitativo;
  • soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare e quelli che gestiscono portali telematici per l’offerta di alloggi ai fini turistici.
A monitorare che il regolamento venga rispettato ci penserà la Direzione generale della programmazione e delle politiche per il turismo, facente capo al Ministero del turismo. Decreto del Ministero del Turismo n. 161 del 29 settembre 2021
Condividi

Potrebbero interessarti

Decreto Salva Casa

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 2024 il Decreto Legge 29 maggio 2024, n. 69 recante “Disposizioni urgenti in materia di...

Nuovo Codice appalti

Un vero e proprio cambio di paradigma, mirato a ristabilire un equilibrio tra la necessità di velocizzare le procedure di appalto e...