Riconoscimento titolo conseguito all’estero: la commissione per gli ingegneri
Con il decreto 4 gennaio 2023 il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha disposto la nomina della Commissione per la prova attitudinale dei professionisti che hanno ottenuto il riconoscimento del proprio titolo ai fini dell’iscrizione nell’albo degli ingegneri – triennio 2023 – 2026. Il presidente sarà l’ingegnere Giuseppe Vincenzo Dimartino iscritto alla sezione A dell’elenco nel settore civile e ambientale.
Nel decreto è disponibile la lista completa dei componenti effettivi e dei supplenti, con relativa specifica rispetto al settore scientifico-disciplinare di appartenenza, nonché l’università di riferimento e il ruolo detenuto tra ricercatore o docente associato o ordinario. Nella commissione anche ingegneri che non hanno ruoli in ambito universitario ma per i quali è specificato il settore di iscrizione all’albo e due magistrati, Rossella Pegorari, componente effettivo, magistrato di III valutazione di professionalità, addetta alla Direzione generale degli affari interni del Ministero della Giustizia e Cristina Correale, componente supplente, Magistrato di IV valutazione di professionalità, addetta all’Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia.
Questa commissione rimarrà in carica tre anni.
Riconoscimento titolo conseguito all’estero: l’iter da seguire
Il riconoscimento per il titolo conseguito all’estero è in capo, non solo per la professione ingegneristica, al Ministero della Giustizia. Bisogna rispettare una serie di procedure e di tempistiche per poter ottenere il riconoscimento del titolo.
Le linee guida per gli esami degli avvocati
Ma non ci sono solo gli ingegneri laureati all’estero a dover far fronte agli esami. Con altro decreto del 21 dicembre 2022, sempre a firma del ministro Nordio, sono state invece rese note le linee guida per la formulazione dei quesiti da porre nella prima prova orale e per la valutazione dei candidati a per la sessione di esami per l’iscrizione negli albi degli Avvocati.


