Il 2021 è l’anno del
rinnovo della maggior parte dei consigli per gli Ordini territoriali di tutta Italia. Ma, come tutti sappiamo, quest’anno è stato segnato da innumerevoli difficoltà generate dalla pandemia di Covid-19 e cosi l’ordinario si trasforma in straordinario. Alle complicazioni del virus si aggiungono quelle della
parità di genere e generando nuove necessità, dalle piattaforme per votare online alla revisione dei regolamenti. Il
Consiglio Nazionale Ingegneri prova a districarsi in questa situazione complessa, ma non mancano le polemiche. Cercheremo di narrare una vicenda che non è ancora giunta all’epilogo finale.
Elezioni in pandemia, una piattaforma dedicata
Il primo ostacolo da superare è la
questione coronavirus. Sebbene le elezioni politiche sia state toccate solo marginalmente dalla questione, le
elezioni ordinistiche dei nuovi consigli territoriali per gli ingegneri hanno un problema ancestrale in più:
non si svolgono tutte lo stesso periodo.
Alcuni consigli, infatti si rinnovano i primi mesi del 2021 mentre altri addirittura nel 2022. L’
Ordine di Roma, che generalmente è uno dei primi a rinnovare il consiglio a febbraio, ha deliberato, in linea con il “Regolamento recante la procedura di elezioni con modalità telematica da remoto dei Consigli territoriali dell’Ordine degli Ingegneri” approvato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dal Ministero della Giustizia in data 3 febbraio 2021, l’adesione al voto elettronico con specifico servizio reso disponibile dal CNI.
In attesa della piattaforma del CNI
Come Roma anche molti altri ordini che, nel frattempo, avrebbero dovuto procedere con le elezioni si sono fermati
in attesa della piattaforma specifica che il CNI renderà operativa alla fine del mese di luglio. Le condizioni extra-ordinarie della pandemia hanno obbligato a derogare l’articolo 3, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 2005, n.169, a norma del quale «L’elezione del consiglio dell’ordine è indetta dal consiglio in carica almeno cinquanta giorni prima della sua scadenza, mediante l’avviso di cui al comma 3. La prima votazione deve tenersi il quindicesimo giorno feriale successivo a quello in cui è stata indetta l’elezione medesima. ln caso di omissione spetta al consiglio nazionale indire le elezioni»
Dunque preso atto della circolare n.707/XlX Sess./2021, con cui il Consiglio Nazionale degli lngegneri ha comunicato che, in conformità con il regolamento, ci dovrà essere un
collaudo tecnico amministrativo approvato dal Consiglio Nazionale, molti ordini hanno congelato l’indizione delle elezioni fino a nuova comunicazione dal Consiglio Nazionale. Alcune province, però, non hanno aderito alla piattaforma. E hanno quindi tenuto regolari elezioni, compatibilmente con la situazione pandemica, parliamo delle province di Agrigento, Vercelli, Verbano Cusio Ossola, Ascoli Piceno, Matera e Trapani.
La tutela della parità di genere
Ad aggiungersi al nodo della sicurezza e salute vi è la questione della
tutela della parità di genere.
Il precedente lo ha creato il TAR Lazio, con la sentenza n. 4706 del 22 aprile 2021, con la quale ha
annullato il regolamento elettorale per l’elezione dei Consigli degli Ordini dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e dei collegi dei revisori in carica dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2024. L’annullamento è per violazione del principio di parità di accesso alle cariche elettive e della sua obbligatoria promozione di cui all’art. 51 della Costituzione.
Inoltre, al fine di salvaguardare il risultato elettorale, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma ha intrapreso un’azione giudiziaria, per tutelare la parità di genere e il TAR ha fissato la discussione di merito del ricorso dell’Ordine degli Ingegneri di Roma al 20.10.2021. Pertanto, ferma restando la realizzazione della piattaforma elettorale del CNI, i consigli degli ordini, dovranno seguire ogni indicazione degli Enti ed Autorità preposti. Rimane, quindi, il
rischio di annullamento delle elezioni già svolte e di quelle che si svolgeranno prima della sentenza definitiva del TAR.
Le polemiche e la risposta del CNI
In questo clima di incertezza generale, non manca il malcontento. È il caso di un
“atto di significazione” presentato dall’ingegnere Santi Trovato al Ministero della Giustizia, in cui si afferma che le “inadempienze del Consiglio Nazionale” avrebbero causato il rinvio delle elezioni per il rinnovo dei vertici degli Ordini provinciali degli ingegneri e dello stesso CNI.
A quest’accusa il CNI risponde con un
comunicato stampa del 18 giugno 2021 con il quale rimanda le accuse al mittente. E
ribadisce di aver adempiuto a quanto previsto da una Legge dello Stato (Art. 31 del D.L. n. 137 del 28/10/2020 convertito in L. n. 176 del 18/12/2020), che affronta i rischi per la salute dei cittadini e professionisti, quindi anche gli ingegneri, nello svolgimento di regolari elezioni consentendo la votazione a distanza, con la conseguente necessità di predisporre specifiche piattaforme telematiche.
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha adottato tale Regolamento, successivamente approvato dal Ministero della Giustizia, che consente agli Ordini Territoriali di differire le elezioni,
garantendo il loro svolgimento in sicurezza, in attesa dell’ultimazione delle procedure di gara per lo svolgimento del voto a distanza. Infine, circa il presunto rinvio delle elezioni del Consiglio Nazionale, paventato sempre dall’ing. Trovato, il CNI afferma “è bene ricordargli che l’attuale Consiglio è in carica, legittimamente, fino al dicembre 2021. Anche qui ha completamente sbagliato obbiettivo”
Un’occasione mancata
A fronte della situazione sopra elencata, si propone al lettore una riflessione finale. Il Covid è stato causa di grandi sofferenze e ci ha costretto a cambiamenti radicali nel modo di vivere ed affrontare la quotidianità. Ma, in alcuni casi, ha fornito la
spinta necessaria per quell’evoluzione di mentalità cui, la società e le istituzioni, non sembravano mai pronte ad affrontare. Si pensi alla spinta verso la
digitalizzazione e la necessità di organizzazione, per evitare assembramenti, in ogni settore.
Ecco, dunque, che la possibilità di differire le elezioni degli ordini poteva essere l’occasione giusta per un riallineamento nazionale. Questo per uniformità e, soprattutto, anticipare le elezioni del consiglio nazionale a quelle delle provincie avrebbe permesso una più consapevole elezioni dei consiglieri. In ogni caso non è stata messa ancora la parola fine alla questione. In attesa della sentenza del TAR sulla
parità di genere e della messa online della piattaforma per il voto si avvicinano i mesi estivi e solo in autunno sapremo come si procederà.