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Reporting non finanziario direzione Europa: cos’è la direttiva Nfrd?

Prevista dal Green Deal nell’ambito della nuova strategia europea per la finanza sostenibile, la revisione della Direttiva Nfrd è attesa a fine 2020
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Reporting non finanziario direzione Europa: cos’è la direttiva Nfrd?

All’interno della strategia per rafforzare le basi per gli investimenti sostenibili, la Commissione Ue ha annunciato nel corso del 2020 anche una revisione della Direttiva sulla Rendicontazione Non Finanziaria (Nfrd).

La Direttiva 2014/95/UE obbliga le aziende di grandi dimensioni a includere nei loro bilanci annuali un rapporto sugli aspetti non finanziari delle loro attività. Prevista dal Green Deal nell’ambito della nuova strategia europea per la finanza sostenibile, la revisione è attesa per il quarto trimestre 2020. Ma che cosa prevede l’attuale direttiva?

Che cos’è la Nfrd

La Direttiva 2014/95/UE sulla rendicontazione delle informazioni di carattere non finanziario delle imprese è stata recepita in Italia con il D.Lgs 254/2016.

L’Nfrd modifica la Direttiva sui Bilanci d’Esercizio e Consolidati. E richiede alle aziende di maggiori dimensioni, incluse le banche e le assicurazioni, di includere nei bilanci annuali un rapporto sugli aspetti non finanziari delle proprie attività. Ovvero: aspetti ambientali e sociali, questioni legate al personale, diritti umani, corruzione attiva e passiva, e così via.

Le società e i gruppi che, a partire dal 2018 (quindi per le attività riguardanti l’anno 2017), sono tenute a includere le dichiarazioni non finanziarie nelle loro Relazioni Annuali sono circa 6 mila in tutta l’Unione Europea.

Gli obiettivi della dichiarazione non finanziaria

La direttiva sul reporting non finanziario è stata votata con l’obiettivo di garantire informazioni migliori sulla sostenibilità degli investimenti agli investitori. Ma anche di assicurare alla società civile e alle altre parti interessate l’accesso alle informazioni di cui hanno bisogno per ricordare alle aziende di tenere conto del loro impatto sulla società e sull’ambiente, evitando un deficit di responsabilità.

D’altro canto, però, l’Nfrd non dovrebbe imporre obblighi di comunicazione eccessivi alle imprese. Quanto piuttosto incoraggiarle a sviluppare un approccio responsabile alle loro attività.

La revisione della direttiva

La Commissione europea aveva richiesto un resoconto di controllo sull’attuale Nfrd: il “Fitness Check on the overall EU framework for public reporting by companies”. Il report ha concluso che la direttiva non risponde adeguatamente alle esigenze evidenziate.

Così l’11 dicembre 2019, quando la Commissione ha comunicato le iniziative legate al Green Deal europeo, ha annunciato anche la revisione della Direttiva sulla Rendicontazione Non Finanziaria nel corso del 2020 come parte della strategia per rafforzare le basi per gli investimenti sostenibili.

A sollecitare la valutazione di un nuovo approccio normativo alla reporting non finanziario sono diversi gruppi di pressione e stakeholder. La comunità degli investitori e le società partecipate chiedevano migliori informazioni per capire meglio i rischi finanziari derivanti dalle crisi sulla sostenibilità. La richiesta è arrivata anche in seguito all’aumento dei prodotti finanziari che intendono attivamente affrontare e rispondere ai problemi ambientali e sociali.

Gli step della revisione e le consultazioni

La Commissione ha anche stabilito che la revisione sarà accompagnata da una valutazione d’impatto. E ha assegnato i contratti per due ricerche che hanno il compito di raccogliere dati e prove supplementari per la valutazione d’impatto.

Le ricerche sono:

  • “Study on the Nfrd”, un’analisi della Direttiva sulla Rendicontazione Non Finanziaria
  • “Study on Sustainability Ratings and Research”, un’analisi dei Rating di Sostenibilità

Prima di iniziare il progetto di revisione, la Commissione ha effettuato lei stessa una breve consultazione sulla valutazione d’impatto iniziale, che è terminata il 27 febbraio 2020.

Pochi giorni prima, inoltre, la Commissione ha lanciato un’altra consultazione pubblica sul “Non-financial reporting by large compagnie” per raccogliere suggerimenti su possibili miglioramenti della direttiva. La consultazione è stata aperta il 20 febbraio e chiusa l’11 giugno 2020. Alla consultazione si aggiungeranno anche alcuni sondaggi mirati rivolti alle pmi e alle società attualmente coinvolte nell’ambito della direttiva.

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