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Qualità dell’aria, trasporti e aree verdi: a che punto è l’Italia?

Le concentrazioni di ozono e polveri sottili restano alte, ma si riscontra un boom del fotovoltaico e dei punti di ricarica per i veicoli elettrici
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Qualità dell’aria, trasporti e aree verdi: a che punto è l’Italia?

L’Istat ha presentato il Report sull’Ambiente Urbano per il 2023. I dati sono piuttosto contrastanti. Se da un lato migliora in generale la qualità dell’aria nelle città, è pur vero che nella maggior parte dei capoluoghi le concentrazioni di ozono e polveri sottili restano ancora a livelli pericolosi per la salute.

Altro dato: continua a crescere la domanda di trasporto pubblico locale, tornata ai livelli pre-pandemici. Nonostante ciò, più del 40% degli autobus circolanti ha oltre 10 anni. Mentre cresce l’estensione delle piste ciclabili (+27,4% in 5 anni), cala l’offerta dei servizi di mobilità condivisa, ad eccezione del car sharing, in lieve ripresa.

Boom del fotovoltaico (+17,5% di potenza installata), così come in forte aumento i punti di ricarica per veicoli elettrici (+34,5% sul 2022). Ultima annotazione sulle aree di forestazione urbana per la mitigazione dell’isola di calore, con un +6,7% sul 2022.

La qualità dell’aria in Italia secondo il Report sull’Ambiente Urbano 2023

Nel 2023, le concentrazioni medie annue di PM 2,5, monitorate in 90 dei 109 Comuni capoluogo da oltre 170 stazioni, risultano inferiori a quelle del 2022 nel 62% dei casi. Nel 2023 gli interim target dell’OMS (20 µg/m3 per il PM10 e 10 µg/m3 per il PM 2,5) sono stati superati in 70 capoluoghi su 96. Nelle città che superano le soglie OMS risiedono più di 15 milioni di persone (oltre l’85% della popolazione dei Comuni capoluogo).

Anche per l’ozono si osserva una riduzione dei giorni di superamento dell’obiettivo a lungo termine (120 µg/m3 della media mobile giornaliera di 8 ore) in 51 Comuni capoluogo, per una media di 33 giorni di mancato rispetto dell’obiettivo (contro i 39 nel 2022). Nonostante le riduzioni, l’Istat sottolinea che la situazione complessiva rimane critica. Nella maggior parte delle città le concentrazioni di polveri sottili sono ampiamente al di sopra dei valori che l’OMS considera nocivi per la salute umana.

L’offerta di trasporto pubblico locale

Nel 2023 cresce ancora l’offerta di servizi di Tpl (+16,5%), riportandosi in prossimità del livello pre-pandemico (170 passeggeri per abitante, contro i 192 del 2019). La distribuzione dell’offerta è particolarmente squilibrata: 240,1 passeggeri/ab. nelle città del Nord e 182,7 in quelle del Centro, contro i 53,5 del Sud. Quasi il 60% dell’offerta di Tpl disponibile nei capoluoghi è fornita da servizi di autobus.

Nel 2023, la quota di autobus a basse emissioni (elettrici/ibridi o alimentati a gas) si attesta al 41%, in aumento di 4,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Crescono i veicoli elettrici e ibridi (+55,6%). La quota di veicoli a basse emissioni raggiunge il 58,3% nelle città del Nord-est, ma resta nettamente inferiore alla media nel Nord-ovest (36,4%) e nel Mezzogiorno (31%). Fra le grandi città, la quota di autobus a basse emissioni è molto variabile: supera i due terzi a Bologna e Catania e il 50%, mentre è nulla a Reggio Calabria.

I dati della mobilità condivisa

Nel 2023 si registra una contrazione dell’offerta complessiva di mobilità condivisa. In totale, i veicoli gestiti dai diversi servizi di mobilità condivisa nei Comuni capoluogo sono quasi 100 mila (57 per 10 mila abitanti). Il 15,8% in meno rispetto all’anno precedente. Con le dovute cautele, si può affermare che la sharing mobility sia entrata in una fase di assestamento, conservando una posizione di primo piano nello scenario post-pandemico della mobilità urbana.

L’offerta dei servizi di car sharing si riporta nel 2023 al livello pre-pandemico (4,7 veicoli per 10 mila abitanti, contro i 4,6 del 2019), con un +4,6% dei veicoli utilizzati rispetto all’anno precedente. L’offerta di car sharing si concentra nel Nord-ovest (11,1 veicoli/10 mila ab., contro 2,1 del Nord-est, 4,5 del Centro e 0,8 del Mezzogiorno). La città con la più ampia disponibilità di veicoli è Milano (26,5/10 mila ab.), seguita da Torino e Bologna (11,4), Roma (7,4) e Cagliari (7).

La micromobilità elettrica

Nel 2023, i servizi di bike sharing sono presenti in 64 capoluoghi. Con una media di 23,5 biciclette per 10 mila abitanti, netto calo rispetto alle 30,3 dell’anno precedente. Si riduce anche l’offerta dei servizi di scooter sharing (-38,6% di ciclomotori o motocicli utilizzati nel 2023 rispetto all’anno precedente), che resta concentrata nelle grandi città (oltre il 95% dei veicoli disponibili opera in sei capoluoghi metropolitani).

L’offerta dei servizi di micromobilità elettrica registra una flessione per il secondo anno consecutivo, scendendo nel 2023 a 25,5 monopattini per 10 mila abitanti. Il calo è mediamente più marcato nei capoluoghi di provincia (-12,4%, contro il -5,3% dei capoluoghi metropolitani) e nelle città del Mezzogiorno (-15,2%, contro il -6,3% del Nord e il -3,8% del Centro). Roma ospita la flotta più numerosa (13.500 monopattini, pari a circa il 30% del totale). La città con l’offerta più alta è Pisa, con 101 monopattini/10 mila ab.

Le aree verdi nell’ambiente urbano italiano nel 2023: il report

Altra questione, le aree verdi. Tra le differenti tipologie, i parchi urbani hanno l’incidenza maggiore (15,2%), con una superficie di 88,9 milioni di m2. La quota di queste superfici è superiore al valore medio nel 40% dei capoluoghi, tra cui Bologna (46,1% del verde urbano), Roma (42,9%), Milano (36,5%), Bari (26,9%) e Napoli (22,7%).

La seconda componente del verde urbano per importanza è il verde attrezzato (10,6%), che include piccoli parchi o giardini di quartiere. La quota è maggiore nei capoluoghi del Centro (16,0%), seguono quelli del Nord (9,8%), e del Mezzogiorno (6,9%). Il verde storico (ville, parchi e giardini di interesse artistico) pesa per il 10,6%. Una quota leggermente più bassa è quella delle aree di arredo urbano (8,9%).

Le aree verdi non accessibili (incolto, aree boschive e quelle di forestazione urbana) coprono in media più della metà dei territori (53,8%) nei capoluoghi non metropolitani. Contro il 20,6% di quelli metropolitani.

Elettrico e fotovoltaico

Sono oltre 11.600 punti di ricarica per veicoli elettrici (+34,5% sul 2022), collocati in più di 6.300 stazioni (+32,4%). Il 31,9% è localizzato nel Nord-ovest, il 16,3% nel Nord-est, il 30,4% nel Centro, il 14% nel Sud e il 7,3% nelle Isole. Anche grazie agli incentivi statali, nel 2023 si registra nuovamente una forte crescita del fotovoltaico. Nell’insieme dei capoluoghi, il numero degli impianti aumenta del 34,1% (da 8,8 a 11,8 per km2), la potenza installata del 17,5% (da 19,3 a 22,7 kW per 100 abitanti). La produzione netta di energia elettrica del 7,7% (da 215,4 a 232,1 kWh per abitante).

Mediamente, nel Nord-est si riscontra il maggior numero di impianti per km2 (19,3) e la maggiore potenza installata per 100 abitanti (34,6 kW). Tuttavia, la maggiore produzione netta di energia elettrica si verifica nel Sud, dove le condizioni di irraggiamento solare sono più favorevoli (347,6 kWh per abitante).

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