Recovery Plan, via libera definitivo al PNRR
                                Dopo l’ok della Camera, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha incassato anche l’approvazione del Senato, con 203 voti a favore, 7 contrari e 24 astenuti. Via libera, quindi alla risoluzione sulla Relazione del Piano che l’Italia dovrà presentare a breve a Bruxelles. E che consentirà di sbloccare i fondi europei per il rilancio dell’economia post-covid.
Il ministro dell’economia Daniele Franco, nel suo intervento prima del voto, ha affermato che la stesura definitiva del PNRR che l’Italia deve presentare alla Commissione europea entro la fine di aprile, terrà conto delle indicazioni “estremamente costruttive e preziose” arrivate dal Parlamento. E che le Camere saranno coinvolte prima dell’invio del Piano all’Ue.
Digitalizzazione, innovazione e transizione ecologica al centro
Come si legge nel documento, i tre pilastri del piano dovranno essere la digitalizzazione e innovazione, la transizione ecologica e l’inclusione sociale. Vengono poi citati tre obiettivi trasversali, tra cui la parità di genere, i giovani e il Mezzogiorno. E si parla di una serie di riforme necessarie per il Paese. Come quella del sistema fiscale, della giustizia, del mercato del lavoro e della pubblica amministrazione.
Velocizzazione dei progetti
Fra i vari pareri espressi dalle Commissioni coinvolte, la VIII Commissione (Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici) ha sottolineato l’importanza di una velocizzazione dei progetti. Pur non entrando nel merito del Codice dei contratti, la Commissione mette in evidenza l’esigenza di predisporre delle “norme specifiche che accompagnino la presentazione dei progetti alla Commissione europea e l’immediato rafforzamento delle stazioni appaltanti coinvolte.” Questo “al fine di garantire la coerenza della loro attuazione con i tempi e gli obiettivi prestabiliti, nonché con le ineludibili esigenze di trasparenza, legalità e sicurezza.”
Spinta al Project financing
La Relazione invita inoltre a valutare la “possibilità di istituire un Fondo Sovrano italiano pubblico-privato e Fondo dei Fondi, volto a favorire la patrimonializzazione delle imprese in cui possano confluire parte delle risorse del Piano, oltre al risparmio privato fiscalmente incentivato”. E chiede di favorire un “forte coinvolgimento dei privati attraverso l’utilizzo di strumenti che favoriscano l’apporto del capitale privato ai fini del raggiungimento degli obiettivi del Piano, anche attraverso l’utilizzo del Project financing“.
“Si dovrebbe prevedere un adeguato coinvolgimento della Banca europea degli Investimenti (BEI) ad iniziative di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e delle banche del territorio per fornire linee di finanziamento agevolato alle micro-imprese supportandole nella transizione ecologica e digitale”, si legge. Nel testo si sollecita inoltre il Governo a introdurre una “disciplina semplificata in materia di appalti applicabile ai progetti del PNRR”.
                                    
