Modelli e strategie

Recovery Plan e Concorso Sud, alla ricerca di 2800 tecnici

Bando pubblicato il 25 marzo per lo sviluppo dei progetti del Recovery Plan. Seconda chiamata il 22 giugno 2021 per i tecnici in prima battuta esclusi
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Recovery Plan e Concorso Sud, alla ricerca di 2800 tecnici

Un percorso non facile quello per le assunzioni dei professionisti tecnici per far fronte agli impegni del Recovery plan. Stiamo parlando del Concorso Sud (qui il bando in Gazzetta Ufficiale), annunciato a marzo 2021 dal Ministro per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, e dal Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta. I ministri hanno specificato che la procedura prevede l’assunzione di 2800 tecnici nel meridione. Tra il bando e la graduatoria finale trascorreranno al massimo tre mesi.

“A luglio – ha dichiarato Carfagna- le amministrazioni meridionali avranno a disposizione competenze e nuove capacità per portare avanti al meglio il lavoro sul Recovery Plan.”

La scelta di partire dal Sud è dettata dal fatto che gran parte della spesa dei fondi verrà utilizzata per innovare e rendere più competitiva questa parte d’Italia.

Le prove di concorso: nuova chiamata il 22 giugno

A giugno 2021 ci sono state le prove, ma solo per i richiedenti che avevano passato la selezione per titoli indicati nel curriculum. Il concorso non è andato benissimo. “In ragione della relativamente bassa partecipazione – due terzi dei convocati in media e, in alcune sedi e per alcuni profili, meno della metà – e dell’obiettivo di assicurare alle amministrazioni meridionali le 2.800 posizioni messe a concorso, il Dipartimento della Funzione pubblica ha deciso di ampliare la platea degli ammessi alla prova scritta – ha spiegato il ministro Renato Brunetta durante un question time alla Camera dei Deputati – tutti in possesso dei titoli, in maniera tale da poter non solo coprire il fabbisogno, ma anche pensare al futuro”. Dal 22 giugno saranno convocati per la prova scritta anche gli altri circa 70mila candidati che avevano presentato domanda di partecipazione e per i quali era stata già effettuata la valutazione dei titoli. In ragione della bassa partecipazione degli 8.582 candidati ammessi – inferiore al 65% in media e addirittura inferiore al 50% in alcune regioni – e della assoluta necessità di garantire l’interesse pubblico di vedere ricoperte tutte le 2.800 posizioni ricercate, infatti, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha modificato il bando, superando ed eliminando il limite originariamente fissato per l’ammissione alla prova scritta, pari a tre volte il numero dei posti messi a bando più gli ex aequo. La nuova prova scritta, sempre digitale, della durata di un’ora e consistente in 40 domande specifiche per ognuno dei cinque profili, si terrà a partire dal 22 giugno in due sessioni al giorno nelle sei regioni già individuate per il primo ciclo di selezioni – Calabria, Campania, Lazio, Puglia, Sicilia e Sardegna – e, se necessario, anche in altre sedi. I candidati che potranno accedere sono quelli che non hanno già sostenuto le prove nei giorni scorsi.  Resta valido il termine originariamente previsto per la conclusione del concorso. La pubblicazione delle cinque graduatorie finali, una per profilo, e le assunzioni dei vincitori avverranno entro luglio.

Recovey Plan, le figure richieste

Le nuove figure daranno linfa vitale alla PA. E saranno quindi destinate alle Regioni, alle Città Metropolitane ed ai Comuni, nonché all’Amministrazione centrale, per dare supporto nell’attuazione delle misure ed azioni progettuali che partiranno nei prossimi mesi.

I profili tecnici richiesti sono suddivisi in 5 aree:

  • Ingegneria
  • Gestione rendicontazione e controllo
  • Innovazione sociale
  • Amministrazione e  area giuridica
  • Process data analysis

Obiettivo: 3-5 mila assunzioni all’anno

Anche le regole per le selezione del personale dovrebbero essere innovative. Non con i vecchi concorsi ma con procedure di selezione digitali su un portale unico per il reclutamento. E, stando sempre a quanto dichiarato da Brunetta con selezioni da realizzare in due-tre mesi prendendo i migliori, quelli che hanno più esperienza e i giovani che vengono dalle università”.

L’obiettivo finale è quello di 3-5 mila assunzioni all’anno “da immettere nei progetti che, grazie al Piano per la Ripresa dell’Europa, devono cambiare l’Italia”.

Articolo pubblicato il 20/3/2021 e aggiornato il 18/06/2021
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