Modelli e strategie

PNRR, alle Città Metropolitane 2,7 miliardi per i Piani Urbani Integrati

I progetti dovranno essere presentati entro il 7 marzo 2022 e dovranno avere un valore non inferiore ai 50 milioni di euro
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PNRR, alle Città Metropolitane 2,7 miliardi per i Piani Urbani Integrati
Con decreto 6 dicembre 2021 il Ministero dell’Interno dà il via ai “Piani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2”, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La linea progettuale concerne le Città Metropolitane, che potranno individuare gli interventi finanziabili nell’ambito dei Piani Urbani Integrati. Il modello  Le risorse a disposizione sono 2,7 miliardi (come da suddivisione del DL 6 novembre 2021, n. 152, all. 1 all’art. 23, comma 1). Gli interventi dovranno avere un valore non inferiore a 50 milioni di euro. I progetti riguarderanno la manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree pubbliche e di strutture edilizie pubbliche esistenti. E ancora: il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, interventi finalizzati a sostenere progetti legati alle smart cities. Il decreto legge con l’approvazione del modello che individua gli interventi finanziabili, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Città Metropolitane e progetti finanziabili

I progetti finanziabili dovranno portare al miglioramento di ampie aree urbane degradate. Particolare attenzione sarà riservata alla creazione di nuovi servizi alla persona e alla riqualificazione dell’accessibilità e delle infrastrutture. Il tutto, attraverso la manutenzione per il riuso e la rifunzionalizzazione ecosostenibile di aree pubbliche e di strutture edilizie pubbliche esistenti. Senza dimenticare il miglioramento del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, attraverso la ristrutturazione degli edifici pubblici. Con riferimento allo sviluppo e potenziamento dei servizi sociali e culturali, alla promozione delle attività culturali e sportive. Infine, per gli interventi finalizzati a sostenere progetti legati alle smart cities, il focus sarà sui trasporti ed il consumo energetico. E’ necessario, infatti, migliorare la qualità ambientale e il profilo digitale delle aree urbane, con il sostegno alle tecnologie digitali e a quelle con minori emissioni di CO2.

I requisiti dei progetti

I progetti dovranno inoltre, a pena di inammissibilità:
  • intervenire su aree urbane il cui IVSM è superiore a 99 o superiore alla mediana dell’area territoriale;
  • avere un livello progettuale che assicuri il rispetto dei termini e, in ogni caso, non inferiore alla progettazione preliminare o studio di fattibilità tecnico economica;
  • assicurare, nel caso di edifici oggetto riuso, rifunzionalizzazione o ristrutturazione, l’incremento di almeno due classi energetiche;
  • garantire l’equilibrio tra zone edificate e zone verdi nonché potenziare l’autonomia delle persone con disabilità e l’inclusione. Eliminando gli ostacoli all’accesso agli alloggi e alle opportunità di lavoro;
  • prevedere la valutazione di conformità alle condizioni collegate al principio del DNSH (Do Not Significant Harm), previsto dall’articolo 17 del regolamento UE 2020/852;
  • centrare la quantificazione del target obiettivo: metri quadri area interessata all’intervento, intesa come bacino territoriale che beneficia dell’intervento.

Termini e modalità di trasmissione

Gli interventi potranno anche prevedere:
  • la partecipazione dei privati, attraverso il “Fondo Ripresa Resilienza Italia” fino al 25% del costo totale dell’intervento;
  • la presenza facoltativa di start-up di servizi pubblici;
  • la co-progettazione con il terzo settore.
Le proposte progettuali dovranno essere trasmesse entro il 7 marzo 2022 esclusivamente tramite PEC all’indirizzo finanzalocale.prot@pec.interno.it. Ogni progetto dovrà essere completato con:
  • una relazione dettagliata delle finalità dell’intervento e dei benefici attesi, la specifica delle iniziative volte al risparmio energetico, nonché del target obiettivo relativo ai mq dell’area urbana oggetto di intervento;
  • un’autodichiarazione, firmata digitalmente dal legale rappresentante di ciascun soggetto attuatore relativa al rispetto dei principi previsti per gli interventi del PNRR;
  • gli atti amministrativi attestanti le modalità e le procedure attraverso le quali sono stati selezionati i progetti presentati.
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