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Alluvioni e bradisismo: via libera al piano straordinario, rinviato il decreto sicurezza sul lavoro

Slittano le norme sulla sicurezza, ma cresce l’impegno su prevenzione e ricostruzione
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Alluvioni e bradisismo: via libera al piano straordinario, rinviato il decreto sicurezza sul lavoro

Dalla gestione dell’urgenza alla pianificazione della rinascita, il Governo interviene con nuove misure straordinarie per fronteggiare due crisi che hanno colpito il cuore del Paese: gli eventi alluvionali che hanno devastato Emilia-Romagna, Toscana e Marche, e il costante rischio sismico legato al fenomeno del bradisismo nei Campi Flegrei.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 104 del 7 maggio 2025, entra in vigore il decreto-legge 7 maggio 2025, n. 65, che introduce un pacchetto organico di interventi urgenti in materia di protezione civile, ricostruzione, ristori e prevenzione, con particolare attenzione alla resilienza territoriale e al coordinamento istituzionale tra Stato e autonomie locali. Un provvedimento atteso, che punta a rafforzare le misure già in atto e colmare i vuoti normativi e finanziari evidenziati dalle emergenze recenti.

Piano straordinario alluvioni e bradisismo

Un miliardo per la ricostruzione post-alluvione e nuove misure per i territori colpiti dal bradisismo. Questo è in estrema sintesi il piano che il Governo adotterà fino al 2026.

Il decreto-legge contiene nuove disposizioni urgenti per affrontare i danni provocati dall’alluvione in Emilia-Romagna, Toscana e Marche e dal fenomeno bradisismico nei Campi Flegrei.

Il provvedimento prevede un programma straordinario pluriennale da un miliardo di euro, da attuarsi in un arco temporale di 10-12 anni, con fondi distribuiti in base alle necessità regionali.

È stata inoltre prorogata al 31 maggio 2026 la nomina del commissario straordinario. Tra le novità anche un piano di comunicazione per la prevenzione dei rischi idraulici e idrogeologici, da approvare entro il 31 luglio.

Sul fronte dei Campi Flegrei, particolare attenzione è rivolta alle famiglie e alle imprese con immobili dichiarati inagibili in seguito alle recenti scosse sismiche.

È prevista la sospensione di mutui, finanziamenti, tributi e contributi previdenziali dal 13 marzo al 31 agosto 2025. Inoltre, saranno incrementate di 200 milioni le risorse dell’accordo di coesione, con fondi destinati alla messa in sicurezza degli edifici colpiti e ai contributi per l’autonoma sistemazione nel biennio 2025-2026.

Le principali misure: proroghe, fondi straordinari e sospensioni fiscali

Il decreto-legge n. 65/2025 si configura come un provvedimento multi-livello, articolato su tre fronti principali: estensione delle tutele già previste nel 2023, rafforzamento della governance commissariale e introduzione di nuovi strumenti economico-finanziari per le aree colpite.

In primo luogo, viene ampliato l’ambito di applicazione delle misure emergenziali già previste dal D.L. n. 61/2023, estendendole anche agli eventi alluvionali verificatisi tra settembre e ottobre 2024 nei territori delle Marche, Emilia-Romagna e Toscana, consentendo così un allineamento delle tempistiche e delle risorse per tutti i territori colpiti.

In secondo luogo, si prevede il potenziamento delle strutture commissariali, unitamente all’adozione di procedure semplificate per la ricostruzione sia pubblica che privata, con l’obiettivo di abbreviare drasticamente i tempi autorizzativi e procedurali.

Sul piano infrastrutturale e preventivo, il decreto istituisce un Programma straordinario nazionale contro il dissesto idrogeologico, sostenuto da un fondo dedicato di 1 miliardo di euro, da impiegare tra il 2027 e il 2038. Una dotazione significativa, destinata alla messa in sicurezza dei territori più fragili e alla prevenzione di future calamità.

Particolare attenzione viene infine riservata ai Campi Flegrei, dove il fenomeno del bradisismo continua a minacciare la stabilità urbana e la sicurezza delle persone. Per questi territori sono previste misure fiscali e contributive straordinarie rivolte a imprese, cittadini ed enti locali, tra cui:

  • la sospensione dei versamenti tributari, contributivi e assicurativi (escluse accise e dazi doganali) per il periodo dal 13 marzo al 31 agosto 2025;
  • la sospensione delle ritenute alla fonte e delle addizionali IRPEF comunali e regionali;
  • la sospensione degli obblighi di pagamento derivanti da cartelle esattoriali, ingiunzioni fiscali e atti della riscossione;
  • la proroga al 10 dicembre 2025 dei versamenti sospesi, senza sanzioni né interessi;
  • la sospensione degli adempimenti nei rapporti di lavoro e nelle comunicazioni obbligatorie con la Pubblica Amministrazione, compresi CAF e consulenti;
  • infine, la sospensione dei pagamenti dei mutui e dei finanziamenti per gli immobili residenziali o strumentali all’attività economica, danneggiati o sgomberati.

Nessun decreto sicurezza sul lavoro (per ora)

L’intento è dichiarato, ma la strada operativa si presenta lunga ed in salita. A pochi giorni dal Primo Maggio, il Governo prova a dare un segnale con “interventi concreti” per contrastare la piaga delle morti sul lavoro – una tragedia quotidiana che anche in queste ore ha colpito con l’ennesima vittima in cantiere.

La presidente del Consiglio, a margine della riunione, ha annunciato tramite un video messaggio un importante rafforzamento degli interventi per la sicurezza sul lavoro. Nella sua comunicazione ha dichiarato che il Governo, in collaborazione con l’Inail, “ha stanziato ulteriori 650 milioni di euro per mettere in campo nuove misure concrete che, insieme ai 600 milioni già disponibili dei bandi Inail destinati a cofinanziare gli investimenti delle imprese in questi ambiti, portano a oltre 1 miliardo e 200 milioni le risorse disponibili”.

L’obiettivo è quello di consolidare un sistema di incentivi e disincentivi fondato sulla condotta delle imprese, “con particolare attenzione al mondo agricolo”, ha spiegato la premier. Centrale anche il ruolo della formazione: il governo intende investire risorse per accrescere la consapevolezza dei lavoratori e rafforzare la cultura della sicurezza già a partire dalla scuola.

Le misure saranno sottoposte al confronto con le parti sociali: il Governo incontrerà i sindacati giovedì 8 maggio.

Sicurezza sul lavoro, ipotesi benefit per le imprese virtuose

Secondo indiscrezioni di stampa, la commissione del Ministero della Giustizia presieduta dal viceministro Francesco Paolo Sisto starebbe lavorando a una proposta normativa che prevede un “benefit” per i datori di lavoro che dimostrino un’effettiva adozione di misure adeguate in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro. L’idea è ispirata al modello della responsabilità medica: in caso di infortuni, se viene certificato che l’imprenditore ha rispettato tutte le regole fondamentali e adottato comportamenti corretti, risponderà penalmente solo per colpa grave.

La riforma, al vaglio tecnico, non metterebbe in discussione il diritto delle vittime al pieno risarcimento del danno, ma introdurrebbe una forma di tutela premiale per le imprese virtuose. L’obiettivo è incentivare gli investimenti in prevenzione e rafforzare la cultura della sicurezza, premiando chi agisce con diligenza e responsabilità. La proposta si inserisce in un più ampio disegno di razionalizzazione e modernizzazione delle responsabilità datoriali.

Pubblicato il 30 aprile, aggiornato il 9 maggio 2025

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