Modelli e strategie

Piano per la transizione ecologica, ecco i primi obiettivi

Primo via libera Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica (CITE) alla proposta di piano: cinque macro obiettivi e otto aree di intervento
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Piano per la transizione ecologica, ecco i primi obiettivi

Arriva il primo via libera alla proposta di Piano per la transizione ecologica. Il Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica (CITE) ha infatti approvato il documento che pone i primi obiettivi al 2030, per poi procedere il percorso fino al 2050.

Quadro generale della strategia per la transizione ecologica

Il documento, illustrato dal Ministro Cingolani, intende fornire un inquadramento generale della strategia per la transizione ecologica, dare un quadro concettuale che accompagni gli interventi del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Promuovendo infine una riflessione su questi temi di grande impatto culturale, tecnologico e socio-economico.

Il Piano per la transizione ecologica contiene l’individuazione degli obiettivi generali, del percorso metodologico e dei target da raggiungere. Individua un primo set di indicatori, condivisi anche a livello internazionale ed europeo, che costituiranno il riferimento essenziale per la valutazione delle azioni previste.

Cinque macro-obiettivi

Gli obiettivi generali da raggiungere sono coerenti con gli impegni internazionali ed europei e hanno nel 2030 il limite temporale, con un orizzonte al 2050.

La Proposta di piano si articola su cinque macro-obiettivi condivisi a livello europeo:

  • neutralità climatica;
  • azzeramento dell’inquinamento;
  • adattamento ai cambiamenti climatici;
  • ripristino della biodiversità e degli ecosistemi;
  • transizione verso l’economica circolare;
  • bioeconomia.

Transizione ecologica: gli ambiti di intervento

Otto gli ambiti di intervento previsti, per i quali verranno costituiti appositi gruppi di lavoro: 1) decarbonizzazione; 2) mobilità sostenibile; 3) miglioramento della qualità dell’aria; 4) contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico; 5) miglioramento delle risorse idriche e delle relative infrastrutture; 6) ripristino e rafforzamento della biodiversità; 7) tutela del mare; 8) promozione dell’economica circolare, della bioeconomia e dell’agricoltura sostenibile.

Un piano ancora work in progress

Sulla Proposta di piano verrà acquisito il parere della Conferenza unificata e delle competenti Commissioni parlamentari. Successivamente il Piano sarà approvato in via definitiva dal CITE.

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