Il Green Deal europeo salverà l’Ilva di Taranto?

L’obiettivo è ambizioso e naturalmente green. Raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Una sfida che l’Europa lancia mettendo sul piatto 1000 miliardi di euro, destinati a incentivare lo sviluppo sostenibile.
Il percorso di questa rivoluzione, che è innanzitutto economica oltre che ambientale, è tracciato dal Green Deal, un Piano di investimenti verdi spalmato in 10 anni. E che dovrebbe guidare l’Europa verso una riconversione ecologica, a partire dai Paesi ancora strettamente legati all’uso di combustibili fossili.
Dal Just Transition Fund 7,5 mld di euro
La novità vera del Piano della commissione, presentato lo scorso 14 dicembre, è il Just Transition Fund (in italiano, Fondo per una transizione equa). Con una dote di 7,5 miliardi di euro, lo strumento dovrebbe fungere da leva per la transizione verso la sostenibilità ambientale, che comporterà costi sociali, economici e infrastrutturali.
I paesi saranno, con molta probabilità, chiamati a presentare dei progetti riguardanti delle precise zone territoriali, che dovranno essere approvati dall’esecutivo comunitario.
Gli obiettivi sono appunto quelli di facilitare la transizione climatica, rendendola equa da un punto di vista sociale. Questo dovrà avvenire attraverso: una diversificazione dell’attività economica; la creazione di nuovi posti di lavoro; il recupero di località inquinate; la formazione professionale.
Investimenti pubblici e privati
Nei fatti, il fondo è parte di un’architettura più ampia che prevede, in linea con il Piano Junker del 2015, di associare il denaro privato a quello pubblico.
Ai finanziamenti del Just Transition Fund verranno affiancati quelli provenienti dal bilancio Ue, da InvestEu e dai co-finanziamenti nazionali, per un totale di 100 miliardi di euro annuali. Che, moltiplicati per 10 anni, diventeranno 1000.
La distribuzione delle risorse fra i paesi membri
La distribuzione delle risorse sarà effettuata in base a una serie di parametri che tengono in considerazione la situazione ambientale, occupazionale e la capacità economica dei singoli paesi membri.
A beneficiare del pacchetto saranno in modo particolare i paesi dell’Est Europa, Polonia in primis, la cui economia dipende ancora fortemente dall’industria del carbone. La Commissione vorrebbe destinare al Paese 2 miliardi (il massimo consentito per un solo Stato membro) dei 7,5 di dotazione.
All’Italia 364 milioni di euro
All’Italia invece dovrebbero andare 364 milioni, in grado di mobilitare investimenti pubblici e privati per oltre 4,8 miliardi.
Come verranno spesi? Il programma green abbozzato dal Comitato interministeriale per gli affari europei individua le aree che guideranno la transizione energetica e climatica. Che sono: infrastrutture, rinnovabili, mobilità sostenibile, agricoltura, economia circolare, industrie e interventi sociali.
Quali fondi per la riconversione dell’Ilva?
Vista l’importanza che il Green Deal dà ai progetti di riconversione ambientale, la domanda sorge spontanea: i fondi europei serviranno per dare un futuro green all’ex Ilva?
“Il meccanismo può riguardare l’Ilva e la Puglia, e in particolare la zona di Taranto, tipica manifestazione di regione in transizione verso una industria meno intensiva da un punto di vista energetico”, ha detto il Commissario agli affari monetari Paolo Gentiloni.
Ma mettendo subito le mani avanti: “ciò non vuol dire però che il problema dell’Ilva verrà risolto dal Just Transition Fund.“
Come far lievitare le risorse e promuovere gli investimenti privati green
La questione è sempre, e comunque, economica. Le risorse, a fare bene i conti, non sono molte. Sono pochi i 100 miliardi annuali stanziati complessivamente dall’Ue e lo sono ancor più i 364 mln che andranno all’Italia. Ma Gentiloni ha una sua ricetta per cercare di far lievitare le risorse: puntare sulla revisione delle regole del Patto di stabilità e di quelle sugli aiuti di Stato.
Un ulteriore tassello sarà quello dei green bond, che contribuiranno a creare un ambiente favorevole per gli investimenti privati, grazie anche alla leva delle risorse europee.