Modelli e strategie

Direttiva Due diligence: quali gli obblighi per le aziende?

Inquadriamo gli adempimenti che le imprese saranno chiamate a rispettare con la nuova direttiva di sostenibilità, lanciando un appello ai consulenti ambientali
Condividi
Direttiva Due diligence: quali gli obblighi per le aziende?
Dopo aver introdotto la recente direttiva sul dovere di diligenze delle imprese ai fini della sostenibilità, riprendiamo il discorso per inquadrare gli adempimenti e gli obblighi che le imprese saranno chiamate a rispettare, delineando un quadro il più possibile chiaro.

Impatto ambientale e impatto sui diritti umani: due concetti chiave della Due diligence

Riprendiamo l’analisi della direttiva, partendo da due concetti chiave e cioè impatto ambientale negativo e impatto negativo sui diritti umani. Per quanto riguarda la definizione di impatto ambientale negativo, trattasi di un impatto negativo sull’ambiente causato dalla violazione dei divieti e degli obblighi che sono elencati nella direttiva stessa (ad esempio: divieto di causare qualsiasi degrado ambientale misurabile che privi una persona dell’accesso ad acqua potabile sicura e pulita). La definizione, invece, di impatto negativo sui diritti umani indica che si tratta di un impatto su persone causato da un abuso di uno dei diritti umani elencati nella direttiva o, se non elencati, sanciti dagli strumenti in materia di diritti umani elencati nella direttiva secondo le condizioni specificate.

Due Diligence e obblighi per le imprese: una sintesi

Volendo provare a sintetizzare gli obblighi che dovranno rispettare le imprese, partiamo dal fatto che si dovrà integrare il dovere di diligenza nelle proprie politiche e nei propri sistemi di gestione dei rischi. La politica andrà documentata e periodicamente riesaminata, e includerà il codice di condotta: andranno definite, tra l’altro, le misure per verificare il rispetto del codice di condotta anche da parte di soggetti quali i partner commerciali. E qui richiamo la vostra attenzione sul fatto che va compreso fin da subito che questa direttiva non riguarda solo i soggetti individuati nel campo di applicazione. Un altro obbligo consiste nell’individuare e valutare gli impatti negativi, effettivi o potenziali, causati non solo dalle proprie attività ma anche da quelle dei partner commerciali. In relazione a ciò, le società sono chiamate a prevenire e attenuare gli impatti negativi potenziali e arrestare gli impatti negativi effettivi nonché minimizzarne l’entità.

L’obbligo di riparazione, il monitoraggio e l’attenzione ai partner

Non solo: nel caso in cui vi sia stato un impatto negativo effettivo, è fatto obbligo intervenire fornendo una riparazione. Infine, è previsto che sia effettuato il monitoraggio dell’efficacia di tutte le misure adottate ed anche della politica. E’ importante sottolineare che rispetto agli obblighi qui citati, le società sono tenute a porre l’attenzione anche sui partner commerciali che, quindi, a tutti gli effetti diventeranno soggetti rilevanti nell’attuazione della direttiva. Un appello anche ai colleghi consulenti ambientali: dovremo prepararci adeguatamente a fornire supporto alle imprese che, a vario titolo, saranno interessate da questa direttiva.
Condividi

Potrebbero interessarti

Condominio

Dalla costituzione del condominio alla gestione delle tabelle millesimali, dalle delibere assembleari ai lavori edilizi e ai titoli abilitativi:...

Decreto Salva Casa

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 2024 il Decreto Legge 29 maggio 2024, n. 69 recante “Disposizioni urgenti in materia di...

Il MASE aggiorna i c.d. CAM strade

Andrea Castelli
Andrea Castelli - Avvocato
Marco Loche
Il MASE interviene in maniera specifica su alcune parti del precedente Provvedimento 5 agosto 2024, dato che è emersa la necessità di correggere...